Biografia di Ovidio
Nazione: Italia
Publio Ovidio Nasone, nacque a Sulmona (AQ) il 20 marzo 43 a.C. e morì a Tomi (l'attuale Costanza, in Romania) nel 18 d.C.. Fu un poeta.
Cresciuto in una famiglia benestante, Ovidio ricevette un'educazione formale a Roma e Atene, studiando retorica e diritto, ma ben presto mostrò una predilezione per la poesia.
La carriera letteraria di Ovidio fu lanciata con la pubblicazione delle sue prime opere poetiche, tra cui Amores (Amori) e Heroides (Eroidi), una serie di lettere immaginarie scritte da eroine mitologiche a loro amanti assenti. Nell'anno 8 a.C., pubblicò Ars Amatoria (L'arte di amare), un poemetto educativo sul corteggiamento e l'amore.
Il culmine della sua fama arrivò con Metamorphoses (Le metamorfosi), un'opera epica in versi che trattava delle trasformazioni mitologiche dalla creazione del mondo fino all'apoteosi di Giulio Cesare. Quest'opera divenne uno dei capolavori della letteratura latina.
Durante la sua vita a Roma, ebbe relazioni e interazioni con altri personaggi famosi dell'epoca, inclusi poeti, politici e intellettuali. La sua cerchia di conoscenze comprendeva figure come Properzio, Tibullo e l'importante poeta Mecenate.
Tuttavia, la carriera e la vita di Ovidio subirono una brusca interruzione quando, nell'anno 8 d.C., l'imperatore Augusto lo esiliò a Tomi, una remota città sul Mar Nero, per ragioni misteriose. Da alcune parole scritte da lui stesso qualcuno ha ipotizzato che la motivazione fosse da imputare ad una eventuale sua relazione illecita con Giulia maggiore, figlia dell'imperatore Augusto, o per ingerenze in affari di famiglia dell'imperatore.
Ovidio trascorse gli ultimi anni della sua vita in esilio, scrivendo opere come Tristia (Le tristezze) e Epistulae ex Ponto (Lettere dal Ponto), in cui esprimeva il suo dolore e il suo desiderio di tornare a Roma.
La fama di Ovidio, tuttavia, non si spense con il suo esilio. Importantissimi autori successivi, tra i quali Dante, Shakespeare, Ariosto e D'Annunzio ne ripresero i temi e ne imitarono lo stile mentre moltissimi pittori e scultori, sia italiani che europei, trassero innumerevoli spunti dalle Metamorfosi.
Cresciuto in una famiglia benestante, Ovidio ricevette un'educazione formale a Roma e Atene, studiando retorica e diritto, ma ben presto mostrò una predilezione per la poesia.
La carriera letteraria di Ovidio fu lanciata con la pubblicazione delle sue prime opere poetiche, tra cui Amores (Amori) e Heroides (Eroidi), una serie di lettere immaginarie scritte da eroine mitologiche a loro amanti assenti. Nell'anno 8 a.C., pubblicò Ars Amatoria (L'arte di amare), un poemetto educativo sul corteggiamento e l'amore.
Il culmine della sua fama arrivò con Metamorphoses (Le metamorfosi), un'opera epica in versi che trattava delle trasformazioni mitologiche dalla creazione del mondo fino all'apoteosi di Giulio Cesare. Quest'opera divenne uno dei capolavori della letteratura latina.
Durante la sua vita a Roma, ebbe relazioni e interazioni con altri personaggi famosi dell'epoca, inclusi poeti, politici e intellettuali. La sua cerchia di conoscenze comprendeva figure come Properzio, Tibullo e l'importante poeta Mecenate.
Tuttavia, la carriera e la vita di Ovidio subirono una brusca interruzione quando, nell'anno 8 d.C., l'imperatore Augusto lo esiliò a Tomi, una remota città sul Mar Nero, per ragioni misteriose. Da alcune parole scritte da lui stesso qualcuno ha ipotizzato che la motivazione fosse da imputare ad una eventuale sua relazione illecita con Giulia maggiore, figlia dell'imperatore Augusto, o per ingerenze in affari di famiglia dell'imperatore.
Ovidio trascorse gli ultimi anni della sua vita in esilio, scrivendo opere come Tristia (Le tristezze) e Epistulae ex Ponto (Lettere dal Ponto), in cui esprimeva il suo dolore e il suo desiderio di tornare a Roma.
La fama di Ovidio, tuttavia, non si spense con il suo esilio. Importantissimi autori successivi, tra i quali Dante, Shakespeare, Ariosto e D'Annunzio ne ripresero i temi e ne imitarono lo stile mentre moltissimi pittori e scultori, sia italiani che europei, trassero innumerevoli spunti dalle Metamorfosi.