101/289
Ahimè, ora soffro per le ferite fattemi coi miei stessi dardi!
102/289
Heu, patior telis vulnera facta meis.
103/289
Oh! Com'è difficile che il delitto non traspaia dal volto.
104/289
Heu! Quam difficile est crimen non provere vultu.
105/289
Quel santo e venerabile nome dell'amicizia.
106/289
Illud amicitiae sanctum ac venerabile nomen.
107/289
Sotto il dolce miele si nascondono tremendi veleni.
108/289
Impia sub dulci melle venena latent.
109/289
In una causa facile tutti possono essere eloquenti.
110/289
In causa facili cuivis licet esse diserto.
111/289
L'invidia disprezza anche i meriti del sommo Omero.
112/289
Ingenium magni livor detractat homeri.
113/289
Spesso i mali scuotono l'ingegno.
114/289
Ingenium mala saepe movent.
115/289
L'uccellatore era caduto nei suoi stessi lacci.
116/289
In laqueos auceps deciderat suos.
117/289
L'abbondanza mi rese povero.
119/289
Ciascuno deve rimanere entro i limiti del destino.
120/289
Intra fortunam debet quisque manere.
121/289
Oserei andare attraverso il fuoco e le spade.
122/289
Ire per ignes et gladios ausim.
123/289
Scivola di nascosto e fugge il tempo che vola.
124/289
Labitur occulte fallitque volubilis aetas.
125/289
È lieve il carico per chi sa sopportarlo pazientemente.
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Leve fit quod bene fertur onus.
127/289
Vi è una grande lita tra bellezza e pudicizia.
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Lis est cum forma magna pudicitiae.
129/289
Quante sono le conchiglie sulla spiaggia, altrettanti sono in amore i dolori.
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Litore quot conchae, toto sunt in amore dolores.
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La cerva vecchia vedrà le insidie da lontano.
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Longius insidias cerva videbit anus.
133/289
Grande era un tempo il rispetto per il capo canuto.
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Magna fuit quondam capitis reverentia cani.
135/289
Sono troppo forte perchè la fortuna possa nuocermi.
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Maior sum quam cui possit fortuna nocere.
137/289
Il lavoro supera la materia.
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Il medico sta male se nessuno sta male.
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Medico male est si nemini male est.
141/289
Nel mezzo andrai sicurissimo.
143/289
La messe è ancora in erba.
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Le cose tristi si mescolano a quelle liete.
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Miscentur tristitia laetis.
147/289
Riposino dolcemente le ossa.
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I doni catturano uomini e dei.
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Munera capiunt hominesque deosque.