Frasi di Ovidio

101/286

Ahimè, ora soffro per le ferite fattemi coi miei stessi dardi!

102/286

Heu, patior telis vulnera facta meis.

103/286

Oh! Com'è difficile che il delitto non traspaia dal volto.

104/286

Heu! Quam difficile est crimen non provere vultu.

105/286

Quel santo e venerabile nome dell'amicizia.

106/286

Illud amicitiae sanctum ac venerabile nomen.

107/286

Sotto il dolce miele si nascondono tremendi veleni.

108/286

Impia sub dulci melle venena latent.

109/286

In una causa facile tutti possono essere eloquenti.

110/286

In causa facili cuivis licet esse diserto.

111/286

L'invidia disprezza anche i meriti del sommo Omero.

112/286

Ingenium magni livor detractat homeri.

113/286

Spesso i mali scuotono l'ingegno.

114/286

Ingenium mala saepe movent.

115/286

L'uccellatore era caduto nei suoi stessi lacci.

116/286

In laqueos auceps deciderat suos.

117/286

L'abbondanza mi rese povero.

118/286

Inopem me copia fecit.

119/286

Ciascuno deve rimanere entro i limiti del destino.

120/286

Intra fortunam debet quisque manere.

121/286

Oserei andare attraverso il fuoco e le spade.

122/286

Ire per ignes et gladios ausim.

123/286

Scivola di nascosto e fugge il tempo che vola.

124/286

Labitur occulte fallitque volubilis aetas.

125/286

È lieve il carico per chi sa sopportarlo pazientemente.

126/286

Leve fit quod bene fertur onus.

127/286

Vi è una grande lita tra bellezza e pudicizia.

128/286

Lis est cum forma magna pudicitiae.

129/286

Quante sono le conchiglie sulla spiaggia, altrettanti sono in amore i dolori.

130/286

Litore quot conchae, toto sunt in amore dolores.

131/286

La cerva vecchia vedrà le insidie da lontano.

132/286

Longius insidias cerva videbit anus.

133/286

Grande era un tempo il rispetto per il capo canuto.

134/286

Magna fuit quondam capitis reverentia cani.

135/286

Sono troppo forte perchè la fortuna possa nuocermi.

136/286

Maior sum quam cui possit fortuna nocere.

137/286

Il lavoro supera la materia.

138/286

Materiem superabat opus.

139/286

Il medico sta male se nessuno sta male.

140/286

Medico male est si nemini male est.

141/286

Nel mezzo andrai sicurissimo.

142/286

Medio tutissimus ibis.

143/286

La messe è ancora in erba.

144/286

Messis in herba est.

145/286

Le cose tristi si mescolano a quelle liete.

146/286

Miscentur tristitia laetis.

147/286

Riposino dolcemente le ossa.

148/286

Molliter ossa cubent.

149/286

I doni catturano uomini e dei.

150/286

Munera capiunt hominesque deosque.


Biografia di Ovidio