Frasi di Ovidio

101/287

Ahimè, ora soffro per le ferite fattemi coi miei stessi dardi!

102/287

Heu, patior telis vulnera facta meis.

103/287

Oh! Com'è difficile che il delitto non traspaia dal volto.

104/287

Heu! Quam difficile est crimen non provere vultu.

105/287

Quel santo e venerabile nome dell'amicizia.

106/287

Illud amicitiae sanctum ac venerabile nomen.

107/287

Sotto il dolce miele si nascondono tremendi veleni.

108/287

Impia sub dulci melle venena latent.

109/287

In una causa facile tutti possono essere eloquenti.

110/287

In causa facili cuivis licet esse diserto.

111/287

L'invidia disprezza anche i meriti del sommo Omero.

112/287

Ingenium magni livor detractat homeri.

113/287

Spesso i mali scuotono l'ingegno.

114/287

Ingenium mala saepe movent.

115/287

L'uccellatore era caduto nei suoi stessi lacci.

116/287

In laqueos auceps deciderat suos.

117/287

L'abbondanza mi rese povero.

118/287

Inopem me copia fecit.

119/287

Ciascuno deve rimanere entro i limiti del destino.

120/287

Intra fortunam debet quisque manere.

121/287

Oserei andare attraverso il fuoco e le spade.

122/287

Ire per ignes et gladios ausim.

123/287

Scivola di nascosto e fugge il tempo che vola.

124/287

Labitur occulte fallitque volubilis aetas.

125/287

È lieve il carico per chi sa sopportarlo pazientemente.

126/287

Leve fit quod bene fertur onus.

127/287

Vi è una grande lita tra bellezza e pudicizia.

128/287

Lis est cum forma magna pudicitiae.

129/287

Quante sono le conchiglie sulla spiaggia, altrettanti sono in amore i dolori.

130/287

Litore quot conchae, toto sunt in amore dolores.

131/287

La cerva vecchia vedrà le insidie da lontano.

132/287

Longius insidias cerva videbit anus.

133/287

Grande era un tempo il rispetto per il capo canuto.

134/287

Magna fuit quondam capitis reverentia cani.

135/287

Sono troppo forte perchè la fortuna possa nuocermi.

136/287

Maior sum quam cui possit fortuna nocere.

137/287

Il lavoro supera la materia.

138/287

Materiem superabat opus.

139/287

Il medico sta male se nessuno sta male.

140/287

Medico male est si nemini male est.

141/287

Nel mezzo andrai sicurissimo.

142/287

Medio tutissimus ibis.

143/287

La messe è ancora in erba.

144/287

Messis in herba est.

145/287

Le cose tristi si mescolano a quelle liete.

146/287

Miscentur tristitia laetis.

147/287

Riposino dolcemente le ossa.

148/287

Molliter ossa cubent.

149/287

I doni catturano uomini e dei.

150/287

Munera capiunt hominesque deosque.


Biografia di Ovidio