Biografia di Emilio Cecchi
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Nazione: Italia
Emilio Cecchi nacque a Firenze il 14 luglio 1884 e morì a Roma il 5 settembre 1966. Fu critico letterario e d'arte.
Figlio di Cesare, un impiegato in una ditta di ferramenta, e di Marianna Sani, proprietaria di un laboratorio di sartoria, fin da giovane mostrò una spiccata vocazione intellettuale, esordendo come critico letterario appena diciottenne nel 1902, quando iniziò a collaborare con il settimanale La Medusa.
Nel 1903 conobbe Giovanni Papini e Giuseppe Prezzolini, che lo aiutarono a pubblicare sul periodico Leonardo. Dopo aver lavorato presso il Credito Italiano, si trasferì a Roma nel 1906, dove iniziò a collaborare con importanti testate come Athena e Nuova Antologia. Nel 1910 sposò Leonetta Pieraccini, con cui ebbe quattro figli: Giuditta, Suso (futura sceneggiatrice), Mario (morto alla nascita) e Dario.
Figura centrale del giornalismo culturale italiano del Novecento, Cecchi si distinse come critico letterario, d'arte e cinematografico. Fu tra i primi in Italia a segnalare Ulisse di James Joyce e a valorizzare poeti come Dino Campana. Nel 1919, insieme a Bacchelli, Cardarelli e Baldini divenne uno dei fondatori de La Ronda, rivista che propugnava un ritorno alla tradizione letteraria in contrapposizione al nascente futurismo di Marinetti. Collaborò con numerose testate, tra cui Corriere della Sera, La Stampa e L'Europeo.
Nonostante la firma del Manifesto degli intellettuali antifascisti nel 1925, successivamente si avvicinò al regime, ricevendo nel 1936 il Premio Mussolini per la letteratura. Durante la guerra la sua casa divenne punto di ritrovo per importanti intellettuali come Alberto Moravia, Elsa Morante e Leo Longanesi.
Dopo la Liberazione, riprese le collaborazioni giornalistiche e nel 1947 fu nominato accademico dei Lincei. Negli anni Sessanta diresse con Natalino Sapegno la Storia della letteratura italiana edita da Garzanti. Prolifico saggista e critico, Cecchi si distinse per i suoi elzeviri di straordinaria eleganza formale, raccolti in volumi come Pesci rossi e Corse al trotto.
Le sue opere e il suo pensiero lo collocano tra i più importanti critici e intellettuali del Novecento italiano.
Figlio di Cesare, un impiegato in una ditta di ferramenta, e di Marianna Sani, proprietaria di un laboratorio di sartoria, fin da giovane mostrò una spiccata vocazione intellettuale, esordendo come critico letterario appena diciottenne nel 1902, quando iniziò a collaborare con il settimanale La Medusa.
Nel 1903 conobbe Giovanni Papini e Giuseppe Prezzolini, che lo aiutarono a pubblicare sul periodico Leonardo. Dopo aver lavorato presso il Credito Italiano, si trasferì a Roma nel 1906, dove iniziò a collaborare con importanti testate come Athena e Nuova Antologia. Nel 1910 sposò Leonetta Pieraccini, con cui ebbe quattro figli: Giuditta, Suso (futura sceneggiatrice), Mario (morto alla nascita) e Dario.
Figura centrale del giornalismo culturale italiano del Novecento, Cecchi si distinse come critico letterario, d'arte e cinematografico. Fu tra i primi in Italia a segnalare Ulisse di James Joyce e a valorizzare poeti come Dino Campana. Nel 1919, insieme a Bacchelli, Cardarelli e Baldini divenne uno dei fondatori de La Ronda, rivista che propugnava un ritorno alla tradizione letteraria in contrapposizione al nascente futurismo di Marinetti. Collaborò con numerose testate, tra cui Corriere della Sera, La Stampa e L'Europeo.
Nonostante la firma del Manifesto degli intellettuali antifascisti nel 1925, successivamente si avvicinò al regime, ricevendo nel 1936 il Premio Mussolini per la letteratura. Durante la guerra la sua casa divenne punto di ritrovo per importanti intellettuali come Alberto Moravia, Elsa Morante e Leo Longanesi.
Dopo la Liberazione, riprese le collaborazioni giornalistiche e nel 1947 fu nominato accademico dei Lincei. Negli anni Sessanta diresse con Natalino Sapegno la Storia della letteratura italiana edita da Garzanti. Prolifico saggista e critico, Cecchi si distinse per i suoi elzeviri di straordinaria eleganza formale, raccolti in volumi come Pesci rossi e Corse al trotto.
Le sue opere e il suo pensiero lo collocano tra i più importanti critici e intellettuali del Novecento italiano.
Frasi di Emilio Cecchi
Abbiamo un totale di 4 frasi.
Ove necessario le abbiamo suddivise in pagine da 50 frasi ciascuna.
Intanto te ne inseriamo una qui come stuzzichino.
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Che Dio ci guardi dagli autori candidi, col cuore in mano, che giurano di non aver maniera!
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