Frasi di Emilio Cecchi



1/13

Che Dio ci guardi dagli autori candidi, col cuore in mano, che giurano di non aver maniera!

2/13

Non c'è nulla più scrupoloso della cattiva coscienza.

3/13

È un'idea piuttosto vaga dello scrivere, credere che ci sia una maniera di scrivere senza maniera. Sta il fatto che uno scrittore non è uno scrittore se non ha la sua tastiera e la sua maniera, che il lettore impara a conoscere nei valori pieni, nei toni originari e nelle incrinature di suoni, nei falsetti; per modo che fra scrittore e lettore non è possibile inganno, perché si sono intesi su tutto e principalmente sull'inganno. Che Dio ci guardi dagli autori candidi, col cuore in mano, che giurano di non avere maniera!

4/13

Le epoche più doviziose di rettorica, e la peggiore, furono in realtà le più ignoranti.

5/13

La vita dell'uomo è un filo di seta sospeso in un gioco di rasoi.

6/13

Soltanto una cosa è più lugubre dell'uomo che mangia solo; ed è l'uomo che beve solo. Un uomo solo che mangia somiglia a un animale alla mangiatoia. Ma un uomo solo che beve somiglia a un suicida.

7/13

Le vie del genio son misteriose. Va rispettato il loro segreto, un po' simile a quello di cui la natura circonda gli amori e le nozze.

8/13

L'errore di una forte personalità artistica è quasi sempre più istruttivo dei successi di un talento irrilevante.

9/13

L'arte, in fondo, come tante fra le cose più belle, vien meglio un po' di nascosto.

10/13

Le idee non sono di nessuno, sono di chi le esprime meglio.

11/13

Provino gli scrittori a ricopiare a macchina la pagina manoscritta. E se la vedranno staccata, distante, come già pubblicata. La leggeranno non più con gli occhi propri, ma con gli occhi di chi un giorno dovrà leggerla; e ottener questo è tra le più difficili astuzie del mestiere. Perché uno scrittore è agevolmente portato a sentirsi in pace con la coscienza, guardando le raschiature del proprio manoscritto. Ma la macchina, a un tratto, invecchia il lavoro di dieci anni; e mostra che ancora non s'è abbastanza raschiato.

12/13

Si vorranno morder le mani, fra secoli, i cercatori di varianti, i cacciatori di scandali critici. Con autori che si servono della macchina, l'indiscrezione non attacca. Non crescon pidocchi su questi leoni.

13/13

Non è la forza delle passioni, rara, in fondo, come il genio, che conduce al male; quanto l'ottusità dell'intelligenza. Il male, prima di tutto, è questione d'intelligenza. E a poter leggere dentro le anime dannate, la cosa più da stupirci sarebbe, credo, di trovarle così semplici, irriflesse, infantili, fra i loro balocchi di morte.




Biografia di Emilio Cecchi