Biografia di Antonio Baldini
Nazione: Italia
Antonio Baldini nacque a Roma il 10 ottobre 1889 e morì sempre a Roma il 6 novembre 1962. Fu critico letterario, scrittore e giornalista.
Dopo aver conseguito la maturità classica, Baldini si iscrisse alla Facoltà di Lettere dell'Università di Roma, dove approfondì i suoi studi sulla letteratura italiana, in particolare sull'opera di Ludovico Ariosto. Nel corso degli anni, si unì a un gruppo di intellettuali e scrittori, tra cui Emilio Cecchi e Riccardo Bacchelli, che avrebbero influenzato la sua carriera.
Baldini esordì come scrittore nel 1914 con il volume Pazienze e impazienze di Mastro Pastoso, una raccolta di racconti che mescolava elementi autobiografici e fantasia. Le sue prime pubblicazioni apparvero su riviste letterarie come Lirica e La voce, dove contribuì con articoli che riflettevano le sue idee innovative sulla letteratura.
Durante la Prima Guerra Mondiale, Baldini prestò servizio come soldato e, successivamente, come corrispondente di guerra. Questa esperienza influenzò profondamente la sua scrittura; nel 1918, pubblicò Nostro purgatorio, un'opera che raccoglieva le sue impressioni dalla guerra.
Negli anni successivi, Baldini divenne un collaboratore regolare per diverse testate giornalistiche, tra cui Corriere della Sera e L'illustrazione italiana. Nel 1919, insieme ad altri intellettuali fra cui Vincenzo Cardarelli, fondò la rivista letteraria La Ronda, che cercava di promuovere un ritorno ai classici e alla tradizione letteraria italiana in contrapposizione al futurismo di Marinetti.
Nel 1931, Baldini assunse il ruolo di direttore della prestigiosa rivista Nuova Antologia, dove continuò a pubblicare articoli e saggi fino alla fine della sua carriera. Nel 1937, ricevette il "Premio Letterario Mussolini", un riconoscimento significativo per il suo contributo alla cultura italiana.
Dopo la caduta del fascismo, Baldini continuò a scrivere e a collaborare con diverse riviste. La sua prosa è caratterizzata da un mix di umorismo e riflessioni profonde sulla società italiana. Tra le sue opere più importanti vi sono Michelaccio (1924), La dolce calamita (1940), Buoni incontri d'Italia (1942) e Il doppio Melafumo (1957).
Negli anni cinquanta Baldini ottenne diversi riconoscimenti: la nomina a socio corrispondente dell'Accademia Nazionale dei Lincei (1953-1957) e il Premio Feltrinelli per la letteratura. Inoltre fu presidente della Quadriennale di Roma, una fondazione che ha il compito di promuovere l'arte contemporanea italiana, dal 1950 al 1959,
Dopo aver conseguito la maturità classica, Baldini si iscrisse alla Facoltà di Lettere dell'Università di Roma, dove approfondì i suoi studi sulla letteratura italiana, in particolare sull'opera di Ludovico Ariosto. Nel corso degli anni, si unì a un gruppo di intellettuali e scrittori, tra cui Emilio Cecchi e Riccardo Bacchelli, che avrebbero influenzato la sua carriera.
Baldini esordì come scrittore nel 1914 con il volume Pazienze e impazienze di Mastro Pastoso, una raccolta di racconti che mescolava elementi autobiografici e fantasia. Le sue prime pubblicazioni apparvero su riviste letterarie come Lirica e La voce, dove contribuì con articoli che riflettevano le sue idee innovative sulla letteratura.
Durante la Prima Guerra Mondiale, Baldini prestò servizio come soldato e, successivamente, come corrispondente di guerra. Questa esperienza influenzò profondamente la sua scrittura; nel 1918, pubblicò Nostro purgatorio, un'opera che raccoglieva le sue impressioni dalla guerra.
Negli anni successivi, Baldini divenne un collaboratore regolare per diverse testate giornalistiche, tra cui Corriere della Sera e L'illustrazione italiana. Nel 1919, insieme ad altri intellettuali fra cui Vincenzo Cardarelli, fondò la rivista letteraria La Ronda, che cercava di promuovere un ritorno ai classici e alla tradizione letteraria italiana in contrapposizione al futurismo di Marinetti.
Nel 1931, Baldini assunse il ruolo di direttore della prestigiosa rivista Nuova Antologia, dove continuò a pubblicare articoli e saggi fino alla fine della sua carriera. Nel 1937, ricevette il "Premio Letterario Mussolini", un riconoscimento significativo per il suo contributo alla cultura italiana.
Dopo la caduta del fascismo, Baldini continuò a scrivere e a collaborare con diverse riviste. La sua prosa è caratterizzata da un mix di umorismo e riflessioni profonde sulla società italiana. Tra le sue opere più importanti vi sono Michelaccio (1924), La dolce calamita (1940), Buoni incontri d'Italia (1942) e Il doppio Melafumo (1957).
Negli anni cinquanta Baldini ottenne diversi riconoscimenti: la nomina a socio corrispondente dell'Accademia Nazionale dei Lincei (1953-1957) e il Premio Feltrinelli per la letteratura. Inoltre fu presidente della Quadriennale di Roma, una fondazione che ha il compito di promuovere l'arte contemporanea italiana, dal 1950 al 1959,
Frasi di Antonio Baldini
Abbiamo un totale di 6 frasi.
Ove necessario le abbiamo suddivise in pagine da 50 frasi ciascuna.
Intanto te ne inseriamo una qui come stuzzichino.
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Il senso della storia si conquista facendone un po'.
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