Biografia di Ivan Turgenev

Nazione: Russia
Ivan Sergeevič Turgenev nacque a Orël, Russia il 9 novembre 1818 e morì a Bougival, Francia il 3 settembre 1883. Fu scrittore e drammaturgo.
Nato in una famiglia nobile e agiata, figlio di un ufficiale e di una ricca proprietaria terriera, e cresciuto in un ambiente colto, studiò a Mosca, San Pietroburgo e poi in Germania, dove fu influenzato dal pensiero occidentale.
Esordì come poeta, ma la sua fama si consolidò grazie alla narrativa, in particolare con la raccolta di racconti Memorie di un cacciatore, pubblicata nel 1852, che offriva un ritratto realistico e compassionevole della vita dei contadini russi e contribuì a sensibilizzare l'opinione pubblica sulla condizione della servitù della gleba. Questo lavoro segnò una svolta nel realismo russo e fu determinante anche per le successive riforme sociali.
Turgenev fu un intellettuale liberale, spesso in contrasto con il regime zarista e con i radicali della sua epoca; la sua posizione intermedia gli procurò periodi di esilio e tensioni con le autorità. Nel 1852, dopo aver pubblicato un necrologio in onore di Gogol' giudicato eccessivamente celebrativo, fu incarcerato per un mese e poi costretto all'esilio nella sua tenuta.
Tra le sue opere più celebri figurano i romanzi Rudin (1856), Un nido di nobili (1859), Alla vigilia (1860) e soprattutto Padri e figli (1862), considerato il suo capolavoro; quest'ultimo romanzo esplora il conflitto generazionale e il diffondersi delle idee rivoluzionarie nella Russia dell'Ottocento, incarnate nel personaggio di Bazarov, figura centrale della letteratura russa e simbolo del nichilismo.
Dopo le polemiche suscitate da Padri e figli, Turgenev si trasferì in Europa occidentale, vivendo a lungo tra Baden-Baden e Parigi, dove fu in stretto contatto con intellettuali e artisti europei e divenne il principale ambasciatore della letteratura russa in Occidente. Intrattenne rapporti di amicizia e scambio intellettuale con scrittori come Gustave Flaubert, Émile Zola e Henry James e fu spesso paragonato ai suoi contemporanei russi Tolstoj e Dostoevskij, pur mantenendo uno stile più sobrio e una visione più aperta verso l'Europa.
Oltre ai romanzi, Turgenev scrisse racconti come Primo amore, Acque di primavera, Asja e opere teatrali tra cui Un mese in campagna, mostrando una raffinata analisi psicologica dei personaggi e una profonda attenzione ai mutamenti sociali.
Le sue ultime opere, tra cui Fumo (1867), Terra vergine (1877) e i Poemi in prosa, testimoniano una vena malinconica e riflessiva, ma non meno intensa. Quando morì lasciò un'eredità letteraria che influenzò profondamente sia la narrativa russa sia quella europea.
Nato in una famiglia nobile e agiata, figlio di un ufficiale e di una ricca proprietaria terriera, e cresciuto in un ambiente colto, studiò a Mosca, San Pietroburgo e poi in Germania, dove fu influenzato dal pensiero occidentale.
Esordì come poeta, ma la sua fama si consolidò grazie alla narrativa, in particolare con la raccolta di racconti Memorie di un cacciatore, pubblicata nel 1852, che offriva un ritratto realistico e compassionevole della vita dei contadini russi e contribuì a sensibilizzare l'opinione pubblica sulla condizione della servitù della gleba. Questo lavoro segnò una svolta nel realismo russo e fu determinante anche per le successive riforme sociali.
Turgenev fu un intellettuale liberale, spesso in contrasto con il regime zarista e con i radicali della sua epoca; la sua posizione intermedia gli procurò periodi di esilio e tensioni con le autorità. Nel 1852, dopo aver pubblicato un necrologio in onore di Gogol' giudicato eccessivamente celebrativo, fu incarcerato per un mese e poi costretto all'esilio nella sua tenuta.
Tra le sue opere più celebri figurano i romanzi Rudin (1856), Un nido di nobili (1859), Alla vigilia (1860) e soprattutto Padri e figli (1862), considerato il suo capolavoro; quest'ultimo romanzo esplora il conflitto generazionale e il diffondersi delle idee rivoluzionarie nella Russia dell'Ottocento, incarnate nel personaggio di Bazarov, figura centrale della letteratura russa e simbolo del nichilismo.
Dopo le polemiche suscitate da Padri e figli, Turgenev si trasferì in Europa occidentale, vivendo a lungo tra Baden-Baden e Parigi, dove fu in stretto contatto con intellettuali e artisti europei e divenne il principale ambasciatore della letteratura russa in Occidente. Intrattenne rapporti di amicizia e scambio intellettuale con scrittori come Gustave Flaubert, Émile Zola e Henry James e fu spesso paragonato ai suoi contemporanei russi Tolstoj e Dostoevskij, pur mantenendo uno stile più sobrio e una visione più aperta verso l'Europa.
Oltre ai romanzi, Turgenev scrisse racconti come Primo amore, Acque di primavera, Asja e opere teatrali tra cui Un mese in campagna, mostrando una raffinata analisi psicologica dei personaggi e una profonda attenzione ai mutamenti sociali.
Le sue ultime opere, tra cui Fumo (1867), Terra vergine (1877) e i Poemi in prosa, testimoniano una vena malinconica e riflessiva, ma non meno intensa. Quando morì lasciò un'eredità letteraria che influenzò profondamente sia la narrativa russa sia quella europea.
Frasi di Ivan Turgenev
Abbiamo un totale di 1 frasi.
Ove necessario le abbiamo suddivise in pagine da 50 frasi ciascuna.
Intanto te ne inseriamo una qui come stuzzichino.
Leggi le frasi di Ivan Turgenev
Ove necessario le abbiamo suddivise in pagine da 50 frasi ciascuna.
Intanto te ne inseriamo una qui come stuzzichino.
La felicità di ciascuno è costruita sull'infelicità di un altro.
Leggi le frasi di Ivan Turgenev