Biografia di Émile Zola
![Émile Zola](Émile-Zola.jpg)
Nazione: Francia
Édouard Charles Antoine Zola nazque a Parigi il 2 aprile 1840 e morì sempre a Parigi il 29 settembre 1902. Fu scrittore, giornalista, filosofo, fotografo e critico letterario.
Figlio di François Zola, un ingegnere italiano di origini greche, e di Émilie Aubert, nel 1843 si trasferì ad Aix-en-Provence con la famiglia e lì trascorse l'infanzia. A soli sette anni rimase orfano di padre, costringendo la madre a vivere con una magra pensione.
Inizialmente fallì due volte l'esame di laurea breve, svolgendo lavori umili come impiegato in una ditta di spedizioni e successivamente presso la casa editrice Hachette. Contemporaneamente iniziò a scrivere recensioni letterarie e artistiche per i giornali, sviluppando una critica politica contro Napoleone III.
A Parigi strinse un'amicizia importante con Paul Cézanne, condividendo gli anni della giovinezza durante la quale entrambi subirono l'influenza di Victor Hugo. Inizialmente scrisse racconti romantici, ma presto fu attratto dalle idee positiviste, diventando il caposcuola del Naturalismo francese. Il suo primo romanzo naturalistico, Thérèse Raquin (1867), rappresentò un'analisi spregiudicata dei comportamenti umani.
Il suo ciclo più importante fu I Rougon-Macquart, una serie di venti romanzi che ritraevano la società francese del Secondo Impero attraverso le vicende di una famiglia. Ne fanno parte opere come Germinal (1885) e Nana (1880) che denunciarono le condizioni dei lavoratori e i vizi della società.
Durante l'Affare Dreyfus assunse una posizione coraggiosa, pubblicando nel 1898 sul giornale L'Aurore l'articolo intitolato J'accuse, che gli costò una condanna per diffamazione e un breve esilio in Inghilterra. Il giorno dopo, una serie di artisti e professori della Sorbona, pubblicarono sulla stessa rivista Petizione degli intellettuali, fra i cui firmatari ci furono Manet, Gide, Proust e de Flers. Fu anche candidato al Premio Nobel per la Letteratura nel 1901 e 1902.
Morì a Parigi il 29 settembre 1902 in circostanze misteriose. Quella sera la moglie si sentì poco bene e si chiuse in bagno. Lui sentendo odore di fumo fece per andare ad aprire la finestra, ma inciampò e battè la testa cadendo. La mattina fu trovato morto mentre la moglie venne salvata. Ufficialmente la causa del decesso fu avvelenamento da monossido di carbonio, causato dal mancato tiraggio del camino, ma alcuni sospettarono un possibile attentato in conseguenza del suo impegno politico.
Al suo funerale Anatole France tenne un discorso e infine Zola venne sepolto nel Pantheon di Parigi, dove ora riposa accanto alle spoglie di Alexandre Dumas padre e Victor Hugo. Lasciò un'eredità letteraria che influenzò profondamente la letteratura europea del tardo XIX secolo.
Figlio di François Zola, un ingegnere italiano di origini greche, e di Émilie Aubert, nel 1843 si trasferì ad Aix-en-Provence con la famiglia e lì trascorse l'infanzia. A soli sette anni rimase orfano di padre, costringendo la madre a vivere con una magra pensione.
Inizialmente fallì due volte l'esame di laurea breve, svolgendo lavori umili come impiegato in una ditta di spedizioni e successivamente presso la casa editrice Hachette. Contemporaneamente iniziò a scrivere recensioni letterarie e artistiche per i giornali, sviluppando una critica politica contro Napoleone III.
A Parigi strinse un'amicizia importante con Paul Cézanne, condividendo gli anni della giovinezza durante la quale entrambi subirono l'influenza di Victor Hugo. Inizialmente scrisse racconti romantici, ma presto fu attratto dalle idee positiviste, diventando il caposcuola del Naturalismo francese. Il suo primo romanzo naturalistico, Thérèse Raquin (1867), rappresentò un'analisi spregiudicata dei comportamenti umani.
Il suo ciclo più importante fu I Rougon-Macquart, una serie di venti romanzi che ritraevano la società francese del Secondo Impero attraverso le vicende di una famiglia. Ne fanno parte opere come Germinal (1885) e Nana (1880) che denunciarono le condizioni dei lavoratori e i vizi della società.
Durante l'Affare Dreyfus assunse una posizione coraggiosa, pubblicando nel 1898 sul giornale L'Aurore l'articolo intitolato J'accuse, che gli costò una condanna per diffamazione e un breve esilio in Inghilterra. Il giorno dopo, una serie di artisti e professori della Sorbona, pubblicarono sulla stessa rivista Petizione degli intellettuali, fra i cui firmatari ci furono Manet, Gide, Proust e de Flers. Fu anche candidato al Premio Nobel per la Letteratura nel 1901 e 1902.
Morì a Parigi il 29 settembre 1902 in circostanze misteriose. Quella sera la moglie si sentì poco bene e si chiuse in bagno. Lui sentendo odore di fumo fece per andare ad aprire la finestra, ma inciampò e battè la testa cadendo. La mattina fu trovato morto mentre la moglie venne salvata. Ufficialmente la causa del decesso fu avvelenamento da monossido di carbonio, causato dal mancato tiraggio del camino, ma alcuni sospettarono un possibile attentato in conseguenza del suo impegno politico.
Al suo funerale Anatole France tenne un discorso e infine Zola venne sepolto nel Pantheon di Parigi, dove ora riposa accanto alle spoglie di Alexandre Dumas padre e Victor Hugo. Lasciò un'eredità letteraria che influenzò profondamente la letteratura europea del tardo XIX secolo.
Frasi di Émile Zola
Abbiamo un totale di 5 frasi.
Ove necessario le abbiamo suddivise in pagine da 50 frasi ciascuna.
Intanto te ne inseriamo una qui come stuzzichino.
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La verità è in cammino e niente la fermerà.
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