Biografia di André Breton

André Breton
Nazione: Francia    
André Robert Breton nacque a Tinchebray, Francia il 19 febbraio 1896 e morì a Parigi il 28 settembre 1966. Fu poeta, saggista e critico d'arte.

Fin da giovane mostrò un grande interesse per la letteratura e l'arte; studiò al College Chaptal di Parigi dove si appassionò alle opere di Baudelaire, Rimbaud e Mallarmé.

Breton iniziò gli studi di medicina all'Università di Parigi nel 1913 ma non li completò mai. Durante la Prima Guerra Mondiale prestò servizio militare come infermiere psichiatrico. Questa esperienza lo avvicinò alla psichiatria e alla psicoanalisi freudiana che influenzarono profondamente le sue teorie sul surrealismo.

Nel 1920 fondò la rivista Littérature insieme a Louis Aragon e Philippe Soupault. Questa pubblicazione fu cruciale per lo sviluppo delle idee surrealiste attraverso esperimenti con la scrittura automatica. Nel 1924 pubblicò il primo Manifesto del Surrealismo, definendo il movimento come "automatismo psichico puro". In questo manifesto, al quale venne allegata una raccolta di suoi scritti intitolata Poisson soluble ("Pesce solubile"), criticava anche Cubismo e Simbolismo considerandoli superati.

Tra le sue opere più famose ci sono Nadja (1928), una sorta di romanzo autobiografico che esplora i confini tra realtà e sogno, e L'Amour fou (1937), una raccolta poetica che celebra l'amore passionale. Breton fu anche autore prolifico in campo teorico con lavori come Le Surréalisme et la peinture.

Durante gli anni '30 Breton si avvicinò al comunismo ma se ne distaccò rapidamente; nel suo saggio del 1935 intitolato Position politique du Surréalisme, difese l'autonomia del surrealismo contro ogni forma di assorbimento politico o dottrinario.

Costretto all'esilio, insieme a Lévi-Strauss ed altri, negli Stati Uniti durante la Seconda Guerra Mondiale, visse grazie all'aiuto della mecenate Peggy Guggenheim e, durante quel periodo, conobbe Elisa Latte Elena Bindhoff Enet, che sarebbe diventata la sua terza moglie.

Tornò in Francia dopo il conflitto trovando la Francia molto cambiata e facendo fatica a reinserirsi. Fondò una rivista chiamata Néon, della quale uscirono solo cinque numeri e organizzò diverse mostre d'arte. Pubblicò anche, nel 1950, una raccolta di testi intitolata Almanach du dèmi-siècle con scritti di Kafka, de Sade e molti altri.

L'ultima sua grande opera fu Art magique, del 1957. Morì a Parigi il 28 settembre 1966, lasciando un'eredità duratura nel mondo dell'arte moderna. Poco dopo la sua morte, Jean Schuster dichiarò ufficialmente chiuso il movimento del surrealismo l'8 febbraio 1969.


Frasi di André Breton

Abbiamo un totale di 6 frasi.
Ove necessario le abbiamo suddivise in pagine da 50 frasi ciascuna.
Intanto te ne inseriamo una qui come stuzzichino.

In materia di rivolta, nessuno di noi deve aver bisogno d'antenati.


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