Biografia di Giovanni Verga

Giovanni Verga
Nazione: Italia    
Giovanni Carmelo Verga di Fontanabianca nacque a Catania il 2 settembre 1840 e morì sempre a Catania il 27 gennaio 1922. Fu scrittore, politico e drammaturgo.

Nacque in una famiglia di proprietari terrieri benestanti e di origine nobile. Visse in un ambiente liberale, con ricchezze derivanti da proprietà cittadine e provinciali e da un'eredità paterna che risaliva a un ramo cadetto di un'antica casata aragonese.

Inizialmente si dedicò alla scrittura di romanzi avventurosi, influenzato dalle opere di Dumas padre, e successivamente compose opere di argomento passionale come Storia di una capinera, che ottenne un discreto successo. Durante il periodo del suo giovane patriottismo, si arruolò nella Guardia Nazionale Garibaldina, partecipando anche ad azioni militari.

Nel 1869 si trasferì a Firenze, frequentando gli ambienti letterari e conoscendo scrittori come Luigi Capuana e Federico De Roberto. Nel 1872 si spostò a Milano, dove partecipò all'intensa vita intellettuale della città. In questo periodo lesse e apprezzò opere di autori come Balzac, Flaubert e Zola, esponenti del Realismo e Naturalismo francese, che assegnavano alla letteratura il compito di studiare scientificamente la società e la psicologia umana.

Con la novella Rosso Malpelo realizzò la sua piena adesione al Verismo, che lo condusse a scrivere due tra i più notevoli romanzi della letteratura italiana: I Malavoglia (1881) e Mastro don Gesualdo (1889). La sua nuova concezione letteraria si basava sulla "sparizione" dell'autore, facendo sì che i fatti si sviluppassero spontaneamente. Il suo linguaggio era rude e spoglio, riflesso di un mondo fatto di "vinti" nella lotta quotidiana.

Si occupò anche di teatro, sceneggiando alcune novelle, tra cui la più famosa Cavalleria rusticana, successivamente musicata da Pietro Mascagni. Nel 1920 divenne Senatore del Regno d'Italia su nomina di Vittorio Emanuele III.

Nel 1893 si ritirò a Catania, trascorrendo gli ultimi trent'anni della sua vita in solitudine, scrivendo pochissimo. Descritto come discreto, solitario e riservato, ma sempre cortese, il Verismo per lui rappresentò forse il mezzo ideale per nascondere se stesso dietro la propria opera.

Nonostante durante la sua vita gli sia stato difficile costruirsi una buona fama, i critici letterari moderni lo considerano uno dei maggiori scrittori italiani di tutti i tempi, nonché un importante ispiratore di autori del secondo dopoguerra, come per esempio Luchino Visconti.


Frasi di Giovanni Verga

Abbiamo un totale di 3 frasi.
Ove necessario le abbiamo suddivise in pagine da 50 frasi ciascuna.
Intanto te ne inseriamo una qui come stuzzichino.

Chi poco ha, caro tiene.


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