Biografia di Filippo Pananti

Filippo Pananti
Nazione: Italia    
Filippo Pananti nacque a Ronta (FI) il 20 marzo 1766 e morì sempre a Ronta il 14 settembre 1837. Fu un poeta.

Nato in una famiglia di antichi possidenti, era l'ottavo di dieci figli e, dopo la morte del padre avvenuta quando aveva solo due anni, crebbe sotto la tutela dello zio materno, Angelo Gatti, un noto clinico dell'epoca. Dopo aver completato i suoi studi nel seminario-collegio vescovile di Pistoia, Pananti si iscrisse all'Università di Pisa, dove si laureò in giurisprudenza nel 1789. Tuttavia, non esercitò mai la professione legale, preferendo dedicarsi alla poesia.

Nel corso della sua vita, Pananti si inserì attivamente nel contesto culturale fiorentino e partecipò alla vita politica del suo tempo. Fu inizialmente un sostenitore di Robespierre e successivamente assunse un ruolo di mediatore tra il governo granducale e il ministro francese a Firenze. Tuttavia, con l'invasione francese e le tensioni politiche che ne seguirono, Pananti si ritirò temporaneamente dalla vita pubblica per dedicarsi alla scrittura e all'improvvisazione poetica.

La sua carriera letteraria decollò con la pubblicazione di opere come Epigrammi e novellette (1799) e Il paretaio (1803), che evidenziavano il suo talento per il burlesco e la narrativa. Con l'occupazione francese di Firenze nel 1799, Pananti espresse le sue posizioni democratiche attraverso discorsi pubblici. Dopo la restaurazione del governo granducale, fuggì in Francia per evitare persecuzioni.

Trascorse un periodo significativo a Londra, dove insegnò italiano e fondò un giornale politico-letterario chiamato L'italico. Durante questo periodo, strinse amicizia con Lorenzo Da Ponte e divenne poeta al servizio del King's Theatre. La sua opera Il poeta di teatro, pubblicata nel 1808, riflette le sue esperienze nel mondo teatrale ed ebbe un buon successo di pubblico e di critica.

Nel 1813, mentre tentava di tornare in Italia, fu catturato da pirati algerini che gli rubarono tutti gli averi anche i suoi scritti. Viaggiò attraverso le tre reggenze turche di Tripoli, Tunisi e Algeri e iniziò ad abbozzare Avventure e osservazioni sopra le coste della Barberia, l'unica opera che lo lega alla notorietà.

Liberato grazie all'intercessione del consolato inglese, tornò a Palermo nel 1814, dove fondò un giornale democratico, il Corriere di Sicilia. Rientrato definitivamente a Firenze grazie ai risparmi accumulati in Inghilterra, continuò a scrivere e partecipare attivamente alla vita culturale.

Frequentò il salotto della marchesa Carlotta Lenzoni de' Medici, divenendo amico di Giovanni Battista Niccolini, Giuseppe Giusti e Atto Vannucci e non mancò di incontrare il Manzoni e il Leopardi.

Alla sua morte per colpo apoplettico fu sepolto nel chiostro della basilica di Santa Croce.


Frasi di Filippo Pananti

Abbiamo un totale di 1 frasi.
Ove necessario le abbiamo suddivise in pagine da 50 frasi ciascuna.
Intanto te ne inseriamo una qui come stuzzichino.

Chi non trascura il soldo ed il quattrino
adagio adagio arriva allo zecchino.


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