Biografia di Eugenio Montale
Nazione: Italia
Eugenio Montale nacque a Genova il 12 ottobre 1896 e morì a Milano il 12 settembre 1981. Fu scrittore, poeta, giornalista, traduttore, critico musicale, critico letterario e pittore.
Si formò come cantante d'opera. Fu arruolato per la prima guerra mondiale e, una volta terminata la guerra, riprese gli studi di musica anche se sempre più spesso si dedicò all'attività letteraria.
Nel 1922 fu cofondatore della rivista letteraria Primo tempo; lavorò per l'editore Bemporad (1927-28); fu direttore della Biblioteca del Gabinetto Vieusseux di Firenze (1929-38) e traduttore e critico di poesia per La fiera letteraria (1938-48); nel 1948 divenne redattore letterario e poi musicale del quotidiano milanese Corriere della Sera.
Il suo primo libro di poesie, Ossi di seppia (1925), esprime l'amaro pessimismo del dopoguerra. In questo libro utilizzò i simboli della desolata e rocciosa costa ligure per esprimere i suoi sentimenti: una visione tragica del mondo come un deserto arido e ostile, non dissimile da The Waste Land di T.S. Eliot, ispirò le sue migliori poesie giovanili.
Le opere successive comprendono Finisterre (1943), che la critica giudica progressivamente più introverse e oscure. Le opere successive di Montale, a partire da La bufera e altro (1956), sono state scritte con crescente abilità e con un calore personale che mancava ai suoi lavori precedenti. Tra le altre raccolte di poesie ricordiamo Satura (1962), Accordi e pastelli (1962), Il colpevole (1966) e Xenia (1966), quest'ultima una delicata e suggestiva serie di poesie d'amore in memoria della moglie, morta nel 1963. Diario del '71 e del '72 fu pubblicato nel 1973. Pubblicò tre volumi di Poesie nel 1948, 1949 e 1957. Negli anni '30 e '40 fu considerato un poeta ermetico. Vinse molti premi letterari e molti riconoscimenti della critica. Tradusse in italiano le poesie di William Shakespeare, T.S. Eliot e Gerard Manley Hopkins, oltre a opere in prosa di Herman Melville, Eugene O'Neill e altri scrittori. I suoi racconti e schizzi di giornale sono stati pubblicati ne La farfalla di Dinard (1956).
Morì nella clinica San Pio X dove si trovava ricoverato per problemi derivati da una vasculopatia cerebrale.
Si formò come cantante d'opera. Fu arruolato per la prima guerra mondiale e, una volta terminata la guerra, riprese gli studi di musica anche se sempre più spesso si dedicò all'attività letteraria.
Nel 1922 fu cofondatore della rivista letteraria Primo tempo; lavorò per l'editore Bemporad (1927-28); fu direttore della Biblioteca del Gabinetto Vieusseux di Firenze (1929-38) e traduttore e critico di poesia per La fiera letteraria (1938-48); nel 1948 divenne redattore letterario e poi musicale del quotidiano milanese Corriere della Sera.
Il suo primo libro di poesie, Ossi di seppia (1925), esprime l'amaro pessimismo del dopoguerra. In questo libro utilizzò i simboli della desolata e rocciosa costa ligure per esprimere i suoi sentimenti: una visione tragica del mondo come un deserto arido e ostile, non dissimile da The Waste Land di T.S. Eliot, ispirò le sue migliori poesie giovanili.
Le opere successive comprendono Finisterre (1943), che la critica giudica progressivamente più introverse e oscure. Le opere successive di Montale, a partire da La bufera e altro (1956), sono state scritte con crescente abilità e con un calore personale che mancava ai suoi lavori precedenti. Tra le altre raccolte di poesie ricordiamo Satura (1962), Accordi e pastelli (1962), Il colpevole (1966) e Xenia (1966), quest'ultima una delicata e suggestiva serie di poesie d'amore in memoria della moglie, morta nel 1963. Diario del '71 e del '72 fu pubblicato nel 1973. Pubblicò tre volumi di Poesie nel 1948, 1949 e 1957. Negli anni '30 e '40 fu considerato un poeta ermetico. Vinse molti premi letterari e molti riconoscimenti della critica. Tradusse in italiano le poesie di William Shakespeare, T.S. Eliot e Gerard Manley Hopkins, oltre a opere in prosa di Herman Melville, Eugene O'Neill e altri scrittori. I suoi racconti e schizzi di giornale sono stati pubblicati ne La farfalla di Dinard (1956).
Morì nella clinica San Pio X dove si trovava ricoverato per problemi derivati da una vasculopatia cerebrale.
Frasi di Eugenio Montale
Abbiamo un totale di 11 frasi.
Ove necessario le abbiamo suddivise in pagine da 50 frasi ciascuna.
Intanto te ne inseriamo una qui come stuzzichino.
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Ho sceso, dandoti il braccio, almeno un milione di scale e ora che non ci sei è il vuoto ad ogni gradino.
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