1/11
Ho sceso, dandoti il braccio, almeno un milione di scale e ora che non ci sei è il vuoto ad ogni gradino.
2/11
Io sono qui perché ho scritto poesie, un prodotto assolutamente inutile, ma quasi mai nocivo.
3/11
La più vera ragione è di chi tace.
4/11
Milano è un enorme conglomerato di eremiti.
5/11
Il rapporto tra l'alfabetismo e l'analfabetismo è costante, ma al giorno d'oggi gli analfabeti sanno leggere.
6/11
L'arte largisce le sue consolazioni soprattutto agli artisti falliti.
7/11
L'uomo d'oggi guarda, ma non contempla, vede ma non pensa.
8/11
Piove
non sulla favola bella
di lontane stagioni,
ma sulla cartella esattoriale,
piove sugli ossi di seppia
e sulla greppia nazionale.
9/11
Con orrore
la poesia rifiuta
le glosse degli scoliasti.
Ma non è certo che la troppo muta
basti a se stessa
o al trovarobe che in lei è inciampato
senza sapere di esserne
l'autore.
10/11
Ricomincerà? Nulla ricomincia.
11/11
Memoria
non è peccato fin che giova. Dopo
è letargo di talpe, abiezione
che funghisce su sé...