Biografia di Elizabeth Taylor
Nazione: Regno Unito
Elizabeth Rosemond Taylor nacque a Londra il 27 febbraio 1932 e morì a West Hollywood, California il 23 marzo 2011.
Trascorse parte della sua infanzia a Londra prima che la sua famiglia si trasferisse negli Stati Uniti. Da giovane attrice, fu scoperta dalla Universal Pictures all'età di 10 anni, e la sua famiglia si stabilì a Los Angeles per coltivare la sua carriera, che iniziò con ruoli da bambina in film come Lassie come home (1943) e National velvet (1944). Quest'ultimo la rese una stella a soli 12 anni. La sua bellezza e il suo talento precoce la fecero diventare una delle attrici più note di Hollywood già durante l'adolescenza.
Nel corso degli anni '50, divenne una delle principali attrici di Hollywood. Recitò in film di successo come Father of the bride ("Il padre della sposa", 1950), A place in the sun ("Un posto al sole", 1951) e Giant ("Il gigante", 1956) con James Dean. Vinse il suo primo premio Oscar come Miglior Attrice per Butterfield 8 ("Venere in visone", 1960), anche se c'è chi vocifera che tale premio gli fosse stato assegnato per compassione, per aver sfiorato la morte qualche mese prima a causa di una polmonite.
Nello stesso anno inoltre avvenne un episodio, il primo di una lunga lista, che rese ulteriormente famosa l'attrice. Firmò un contratto da un milione di dollari con la 20th Century Fox per interpretare Cleopatra. L'ingaggio, ora che le riprese furono terminate, lievitò fino a raggiungere i 7 milioni di dollari.
Come tutti sappiamo, la regina egizia ebbe un figlio da Cesare, ma poi, quando conobbe Marco Antonio, visse con lui fino alla morte. Allo stesso modo, nel film, Cesare e Marco Antonio erano interpretati da Rex Harrison e Richard Burton. Durante le riprese a Londra, Elizabeth contrasse la polmonite di cui si parlava prima e le riprese dovettero essere spostate a Cinecittà perchè il clima inglese non era proprio il migliore per permetterle di ristabilirsi a dovere e fu proprio sul set che la Taylor e Burton si conobbero. Entrambi già sposati, lei per ben quattro volte, si unirono in matrimonio nel 1964. Divorziarono nel 1974, solo per risposarsi nel 1975 e divorziare nuovamente nel 1976. La loro relazione travagliata fu al centro dell'attenzione dei media e influenzò la narrativa pubblica sulle celebrità, ma le carriere dei due non ne uscirono minimamente intaccate. Col tempo, questa storia fece di Elizabeth Taylor "la diva dagli occhi viola, sposata 8 volte ma con solo 7 mariti".
Oltre ad essere un'icona di Hollywood, fu anche un'attivista impegnata. Si distinse per il suo impegno contro l'AIDS negli anni '80 e '90, co-fondando la American Foundation for AIDS Research (amfAR). Il suo lavoro filantropico le valse il Jean Hersholt Humanitarian Award nel 1993.
Negli anni successivi, la sua carriera cinematografica decelerò e la Taylor si concentrò sulla sua attività di attivista e sull'impegno filantropico. Nel 2001, fu nominata Dama Comandante dell'Ordine dell'Impero Britannico.
Un personaggio come Elizabeth Taylor non poteva non avere amicizie con personaggi importanti, tra i quali citiamo Michael Jackson e Ronald Reagan, nonché Montgomery Clift, al quale lei salvò la vita quando lui ebbe un incidente sul set che stava quasi per soffocarlo e lo sfigurò: fu lei, infatti, a togliergli dalla bocca i denti rotti che gli impedivano di respirare.
Anche senza indugiare in un lungo e sterile elenco di titoli, vogliamo almeno citare alcuni altri importanti film in cui recitò: La gatta sul tetto che scotta, da un dramma di Tennessee Williams, con Paul Newman, Chi ha paura di Virginia Woolf? (insieme a Richard Burton) che le fece vincere il suo secondo premio Oscar e La bisbetica domata, adattato da Franco Zeffirelli.
Fu inoltre candidata come interprete di My fair lady, anche se poi il film ebbe come protagonista Audrey Hepburn, e apparve anche nel giallo del 1980 Assassinio allo specchio, in un cast stellare che comprendeva Rock Hudson, Angela Lansbury, Tony Curtis, Kim Novak e Geraldine Chaplin.
Quando aveva sedici anni, disse ai genitori di non voler continuare a fare l'attrice e di desiderare un'adolescenza normale. La madre le diede dell'ingrata e le disse: "Tu hai una responsabilità, Elizabeth. Non soltanto con questa famiglia, ma con il paese adesso, con il mondo intero."
Lei continuò quindi a recitare: la rivista Time la definì "un gioiello di grande valore, un vero zaffiro, una stella" mentre il regista Mike Nichols disse di lei di non averla mai vista fare tre cose: essere sgarbata con qualcuno, dire bugie ed essere in orario.
Tutto sommato, forse sua madre fece bene ad insistere perché continuasse a fare l'attrice.
Trascorse parte della sua infanzia a Londra prima che la sua famiglia si trasferisse negli Stati Uniti. Da giovane attrice, fu scoperta dalla Universal Pictures all'età di 10 anni, e la sua famiglia si stabilì a Los Angeles per coltivare la sua carriera, che iniziò con ruoli da bambina in film come Lassie come home (1943) e National velvet (1944). Quest'ultimo la rese una stella a soli 12 anni. La sua bellezza e il suo talento precoce la fecero diventare una delle attrici più note di Hollywood già durante l'adolescenza.
Nel corso degli anni '50, divenne una delle principali attrici di Hollywood. Recitò in film di successo come Father of the bride ("Il padre della sposa", 1950), A place in the sun ("Un posto al sole", 1951) e Giant ("Il gigante", 1956) con James Dean. Vinse il suo primo premio Oscar come Miglior Attrice per Butterfield 8 ("Venere in visone", 1960), anche se c'è chi vocifera che tale premio gli fosse stato assegnato per compassione, per aver sfiorato la morte qualche mese prima a causa di una polmonite.
Nello stesso anno inoltre avvenne un episodio, il primo di una lunga lista, che rese ulteriormente famosa l'attrice. Firmò un contratto da un milione di dollari con la 20th Century Fox per interpretare Cleopatra. L'ingaggio, ora che le riprese furono terminate, lievitò fino a raggiungere i 7 milioni di dollari.
Come tutti sappiamo, la regina egizia ebbe un figlio da Cesare, ma poi, quando conobbe Marco Antonio, visse con lui fino alla morte. Allo stesso modo, nel film, Cesare e Marco Antonio erano interpretati da Rex Harrison e Richard Burton. Durante le riprese a Londra, Elizabeth contrasse la polmonite di cui si parlava prima e le riprese dovettero essere spostate a Cinecittà perchè il clima inglese non era proprio il migliore per permetterle di ristabilirsi a dovere e fu proprio sul set che la Taylor e Burton si conobbero. Entrambi già sposati, lei per ben quattro volte, si unirono in matrimonio nel 1964. Divorziarono nel 1974, solo per risposarsi nel 1975 e divorziare nuovamente nel 1976. La loro relazione travagliata fu al centro dell'attenzione dei media e influenzò la narrativa pubblica sulle celebrità, ma le carriere dei due non ne uscirono minimamente intaccate. Col tempo, questa storia fece di Elizabeth Taylor "la diva dagli occhi viola, sposata 8 volte ma con solo 7 mariti".
Oltre ad essere un'icona di Hollywood, fu anche un'attivista impegnata. Si distinse per il suo impegno contro l'AIDS negli anni '80 e '90, co-fondando la American Foundation for AIDS Research (amfAR). Il suo lavoro filantropico le valse il Jean Hersholt Humanitarian Award nel 1993.
Negli anni successivi, la sua carriera cinematografica decelerò e la Taylor si concentrò sulla sua attività di attivista e sull'impegno filantropico. Nel 2001, fu nominata Dama Comandante dell'Ordine dell'Impero Britannico.
Un personaggio come Elizabeth Taylor non poteva non avere amicizie con personaggi importanti, tra i quali citiamo Michael Jackson e Ronald Reagan, nonché Montgomery Clift, al quale lei salvò la vita quando lui ebbe un incidente sul set che stava quasi per soffocarlo e lo sfigurò: fu lei, infatti, a togliergli dalla bocca i denti rotti che gli impedivano di respirare.
Anche senza indugiare in un lungo e sterile elenco di titoli, vogliamo almeno citare alcuni altri importanti film in cui recitò: La gatta sul tetto che scotta, da un dramma di Tennessee Williams, con Paul Newman, Chi ha paura di Virginia Woolf? (insieme a Richard Burton) che le fece vincere il suo secondo premio Oscar e La bisbetica domata, adattato da Franco Zeffirelli.
Fu inoltre candidata come interprete di My fair lady, anche se poi il film ebbe come protagonista Audrey Hepburn, e apparve anche nel giallo del 1980 Assassinio allo specchio, in un cast stellare che comprendeva Rock Hudson, Angela Lansbury, Tony Curtis, Kim Novak e Geraldine Chaplin.
Quando aveva sedici anni, disse ai genitori di non voler continuare a fare l'attrice e di desiderare un'adolescenza normale. La madre le diede dell'ingrata e le disse: "Tu hai una responsabilità, Elizabeth. Non soltanto con questa famiglia, ma con il paese adesso, con il mondo intero."
Lei continuò quindi a recitare: la rivista Time la definì "un gioiello di grande valore, un vero zaffiro, una stella" mentre il regista Mike Nichols disse di lei di non averla mai vista fare tre cose: essere sgarbata con qualcuno, dire bugie ed essere in orario.
Tutto sommato, forse sua madre fece bene ad insistere perché continuasse a fare l'attrice.
Frasi di Elizabeth Taylor
Abbiamo un totale di 6 frasi.
Le abbiamo suddivise in pagine da 50 frasi ciascuna.
Intanto te ne inseriamo una qui come stuzzichino.
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