Biografia di Audrey Hepburn

Audrey Hepburn
Nazione: Regno Unito    
Audrey Kathleen Ruston Hepburn nacque a Ixelles, Belgio il 4 maggio 1929 e morì a Tolochenaz, Svizzera il 20 gennaio 1993. Fu un'attrice.

Audrey nacque in Belgio da padre inglese e madre olandese. All'epoca il suo cognome era solo Ruston. Hepburn fu aggiunto dal padre successivamente prendendolo dal cognome della nonna materna. Quando Audrey era bambina la famiglia viaggiò molto in Belgio, Olanda e Inghilterra, per il lavoro del padre. Quando lei aveva 6 anni, il padre li abbandonò. Qualche anno dopo i tedeschi invasero l'Olanda e Audrey cambiò il proprio nome in Edda van Heemstra. La scarsità di cibo le provicò malnutrizione e problemi di salute. Inoltre, come si seppe tempo dopo tramite un'intervista rilasciata dal figlio, Luca Dotti, Audrey venne utilizzata come staffetta tra la resistenza olandese e svariati soldati alleati nascosti.

Studiò danza sia in Olanda, appena finita la guerra, sia in Inghilterra, dove la sua insegnante le disse che la sua gracilità non le avrebbe permesso di diventare una prima ballerina. Audrey si dedicò quindi alla carriera cinematografica cominciando con un documentario e poi con dei musical a teatro. Nel 1951 la scrittrice francese Colette la volle come protagonista di Gigi che divenne un successo a Broadway e valsero a Audrey il premio Theatre World Award per il suo esordio.

Da lì al grande schermo il passo fu breve. Nel 1952 ebbe un ruolo nel film The secret people dove interpretava una ballerina. Subito dopo fece un provino per il film Vacanze romane: la casa produttrice avrebbe voluto niente meno che Elizabeth Taylor, ma quando Audrey fece il provino venne immediatamente scritturata. Due settimane dopo l'inizio delle riprese, il protagonista, Gregory Peck, chiese che il nome di Audrey fosse scritto nei titoli in grande quanto il suo, affermando che "sono abbastanza intelligente da capire che questa ragazza vincerà l'Oscar nel suo primo film" e infatti così fu.

Grazie a questa celebrità il volto di Audrey divenne la copertina del Time nel settembre del 1953. La Paramount le offrì un contratto per sette film permettendole anche delle pause tra un film e l'altro per recitare a teatro. Fu Sabrina nell'omonimo film di Billy Wilder, e anche per questo fu candidata all'Oscar, ma quell'anno vinse sua maestà Grace Kelly. Un'altra candidatura all'Oscar le venne dal film Colazione da Tiffany, forse uno dei più iconici del XX secolo, ma per quell'anno l'Oscar lo vinse Sophia Loren.

Nel 1964 nacque una sorta di "guerra fredda" (forse più per mano dei media che altro) tra la Hepburn e Julie Andrews quando Audrey fu scelta come protagonista di My fair lady, che la Andrews già interpretava a teatro. Audrey cercò di rifiutare in favore della Andrews, ma la produzione replicò che se non avesse accettato la parte sarebbe andata ad Elizabeth Taylor. Allora accettò. Non ottenne la candidatura all'Oscar, che andò invece alla Andrews per Mary Poppins, ma vinse un Golden Globe e un David di Donatello. Ovviamente c'è chi dice che l'Oscar a Julie Andrews sia stata una specie di riparazione per non averle assegnato il ruolo in My fair lady.

Nel corso degli anni Audrey Hepburn lavorò con registi stellari, da George Cukor a Billy Wilder, a William Wyler a Mel Ferrer (inseguito diventato anche suo marito) e attori conosciuti in tutto il mondo, da Cary Grant e Gregory Peck a Anthony Perkins, Burt Lancaster e Walter Matthau. Dopo il matrimonio con Mel Ferrer sposò l'italiano Carlo Dotti, dal quale ebbe un figlio dopo una travagliata gravidanza. Ebbe una storia con Ben Gazzara e successivamente si legò all'attore olandese Robert Wolders col quale andò a vivere presso il lago di Ginevra. Con lui si occupò di beneficenza anche per conto dell'UNICEF. Nel 1992 le venne diagnosticato un tumore al colon che se la portò via nel sonno nel 1993.


Frasi di Audrey Hepburn

Abbiamo un totale di 7 frasi.
Ove necessario le abbiamo suddivise in pagine da 50 frasi ciascuna.
Intanto te ne inseriamo una qui come stuzzichino.

L'eleganza è la sola bellezza che non sfiorisce mai.


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