151/214
Ma parla..Oh, dì ancora qualcosa, angelo splendente, così glorioso in questa notte, lassù, sopra la mia testa, come un messaggero alato del cielo quando abbaglia gli occhi stupi
152/214
L'amore corre ad incontrar l'amore con la gioia con cui gli scolaretti fuggon dai loro libri; ma l'amore che deve separarsi dall'amore ha il volto triste degli scolaretti quando
153/214
Il pericolo è più nei tuoi occhi che in venti delle loro spade: se mi guardi con dolcezza, sarò forte contro il loro odio.
154/214
Con le ali dell'amore ho volato oltre le mura, perché non si possono mettere limiti all'amore e ciò che amor vuole amore osa.
155/214
M'ami tu? So bene che dirai "sì" e io accetterò il tuo verbo; però, se giuri, potresti riuscir falso: agli spergiuri degli amanti, Giove dicono ride.
156/214
Anche se tu mi dai tanta gioia, non provo gioia per il giuramento di stanotte: è troppo avventato, affrettato, improvviso, troppo simile al lampo, che svanisce prima che uno po
157/214
È fidato il vostro servo? Non avete mai sentito dire che due persone possono serbare un segreto se soltanto una sola lo conosce?
158/214
Gli piace sentirsi parlare; parla più in un'ora di quanto ascolti in un mese.
159/214
Chi è troppo veloce, arriva tardi, come chi va troppo lentamente.
160/214
Le gioie violente hanno violenta fine, e muoiono nel loro trionfo, come il fuoco e la polvere da sparo, che si consumano al primo bacio. Il più squisito miele diviene stucchevol
161/214
Tebaldo: Mercuzio, tu tieni corda a Romeo? Mercuzio: Corda? E che ci hai preso, per violinisti? Se ci credi violinisti, non sentirai da noi che stonature. Ecco l'archetto del mi
162/214
Mercuzio: Sono ferito. La peste alle vostre famiglie. A tutte e due. Sono spacciato. E quell'altro che è scappato, non ha nulla? Benvolio: Oh! Sei ferito? Mercuzio: Uno sgraffio
163/214
Vieni dunque, o notte solenne, matrona sobriamente vestita di nero, e apprendimi a perdere una partita vinta, nella quale vengon giuocate due intatte verginità.
164/214
Tu sei sposato alla calamità. L'afflizione s'è innamorata della tua persona, e tu ti sei sposata la sventura.
165/214
No: più mondo non è, fuor delle mura
Di Verona: ma carcere di pene,
Ma tormento, ma inferno. Ahi! che l'esiglio
Da queste mura è l'esiglio dal mondo,
E l'esiglio dal mon
166/214
Giulietta: Vuoi già partire? L'alba è ancor lontana.
Era dell'usignolo,
non dell'allodola, il cinguettio
che ha ferito poc'anzi il trepidante
cavo del tuo orecchio. Un u
167/214
L'allodola,
a martellar gli archivolti del cielo
con le sue note, sopra il nostro capo.
168/214
È giorno, invece, è giorno! Ahimè, fa' presto!
Va'! È l'allodola quella che canta,
ora, con quel suo verso fuori tono,
sforzandolo con aspre dissonanze.
Dicono che l'all
169/214
Giulietta: Ciò che deve essere, sarà. Frate Lorenzo: Questa è una sentenza sicura.
170/214
Eh, monsignore, non è provetto cuoco di mestiere, quello che non si sa leccar le dita.
171/214
Non tentare un uomo disperato.
172/214
Amore mio, mia sposa! La morte, che ha gia succhiato il miele del tuo respiro, nulla ha potuto sulla tua bellezza. Ancor sulle tue labbra e le tue guance risplende rosea la glor
173/214
O speziale veritiero! Il tuo veleno è rapido. E così con un bacio io muoio.
174/214
Pugnale benedetto! Ecco il tuo fodero... [Si colpisce al petto] qui dentro arrugginisci, e dammi morte.
175/214
Questa mattina porta una pace che rattrista; nemmeno il sole mostrerà la sua faccia. Andiamo via da qui, a ragionare di questi dolorosi avvenimenti. Per alcuni sarà il perdono,
177/214
Siamo fatti anche noi della materia di cui son fatti i sogni; e nello spazio e nel tempo d'un sogno è racchiusa la nostra breve vita.
178/214
Buona cucina e buon vino, è il paradiso sulla terra!
179/214
Non ha occhi un ebreo? Non ha mani, organi, statura, sensi, affetti, passioni? Non si nutre anche lui di cibo? Non sente anche lui le ferite? Non è soggetto anche lui ai malanni
180/214
Essere, o non essere, questo è il problema: se sia più nobile nella mente soffrire colpi di fionda e dardi d'atroce fortuna o prender armi contro un mare d'affanni e, opponendos
181/214
Ama, ama follemente, ama più che puoi e se ti dicono che è peccato ama il tuo peccato e sarai innocente.
182/214
Niente è buono o cattivo se non è tale nel nostro pensiero.
183/214
Potrei essere rinchiuso in un guscio di noce e tuttavia ritenermi Re di uno spazio infinito, se non fosse che faccio brutti sogni.
184/214
L'amore è vaporosa nebbiolina formata dai sospiri; se si dissolve, è fuoco che sfavilla scintillando negli occhi degli amanti; s'è ostacolato, è un mare alimentato dalle lacrime
185/214
Quando la tua anima è pronta, lo sono anche le cose.
186/214
Insegnami a scordarmi di pensare.
187/214
Si soffre molto per il poco che ci manca e gustiamo poco il molto che abbiamo.
188/214
Rinuncia al tuo potere di attrarmi ed io rinuncerò alla mia volontà di seguirti.
189/214
Le loro labbra erano quattro rose su uno stelo, e nell'estate della loro bellezza si baciarono...
190/214
Forse che quella che chiamiamo rosa cesserebbe d'avere il suo profumo se la chiamassimo con altro nome?
191/214
Tu dici che ami la pioggia, ma quando piove apri l'ombrello.
Tu dici che ami il sole, ma quando splende cerchi l'ombra.
192/214
Se ci pungete, non sanguiniamo, e se ci fate il solletico, non ridiamo? Se ci avvelenate, non moriamo? E se ci fate torto, non ci vendicheremo?
193/214
Tutti i giorni sono notti a vedersi, finché non vedo te,
e le notti giorni luminosi, quando i sogni si mostrano a me.
194/214
I viaggi finiscono laddove s'incontrano gli amanti.
195/214
Oh, sono riuscita a comprare il palazzo dell'amore, ma non ancora a venirne in possesso.
196/214
Il tuo silenzio, astuto e chiuso,
alla mia debolezza ruba i segreti più fondi.
Chiudimi la bocca.
197/214
Appena nati, vedi, noi si piange,
perché ci si ritrova all'improvviso
su questo palcoscenico di pazzi.
198/214
Possiamo chiudere con il passato, ma il passato non chiude con noi.
199/214
Dio vi ha dato un viso e voi ve ne create un altro.
200/214
Quel ricordo del tuo dolce amor tanto m'appaga
ch'io più non muto l'aver mio con alcun regno.