Frasi di William Shakespeare

101/214

Se non ricordi che Amore t'abbia mai fatto commettere la più piccola follia, allora non hai amato.

102/214

Se si trattasse ognuno a seconda del suo merito, chi potrebbe evitare la frusta?

103/214

Sei tutto ghiaccio; la tua gentilezza raggela.

104/214

Si dice che muore giovane chi è tanto giovane e saggio.

105/214

Sì, tutte le nostre gioie sono vane, ma ancor più vane sono quelle che, comprate col dolore, ereditano il dolore.

106/214

Siamo fatti della stessa sostanza dei sogni.

107/214

Son sicuro che l'afflizione è nemica della vita.

108/214

Tutti gli uomini sanno dare consigli e conforto al dolore che non provano.

109/214

Un giorno l'afflizione sorriderà di nuovo, e fino ad allora, dolore, stai a cuccia.

110/214

Un uomo può pescare con il verme che ha mangiato un re e mangiare il pesce che ha mangiato quel verme.

111/214

Un vero amore non sa parlare.

112/214

Vivi per essere la meraviglia e l'ammirazione del tuo tempo.

113/214

Ci vuole un padre saggio per conoscere il proprio figlio.

114/214

Colui che oggi verserà il suo sangue insieme al mio, sarà mio fratello.

115/214

[Amare] È esser tutto fantasia, passione, e tutto desiderio, adorazione, esser dovere, rispetto, umiltà, esser pazienza ed impazienza insieme, castità, sofferenza, obbedienza.

116/214

Che epoca terribile quella in cui degli idioti governano dei ciechi.

117/214

Gioventù che al paese vuol restare, paesana nell'anima rimane.

118/214

Sarai stanco amore, perché è tutto il giorno che cammini nella mia testa.

119/214

Il vaso vuoto è quello che rende il suono più ampio.

120/214

Succeda quel che succeda, i giorni brutti passano esattamente come tutti gli altri.

121/214

Amami o odiami, entrambi sono a mio favore. Se mi ami, sarò sempre nel tuo cuore. Se mi odi, sarò sempre nella tua mente.

122/214

Con un'aria devota e un'azione pia inzuccheriamo lo stesso diavolo.

123/214

Io oso fare tutto ciò che può essere degno di un uomo, chi osa di più non lo è.

124/214

E così ricopro la mia nuda perfidia con antiche espressioni a me estranee rubate ai sacri testi e sembro un santo quando faccio la parte del diavolo. [Riccardo III]

125/214

La donna uscì dalla costola dell'uomo, non dai piedi per essere calpestata, non dalla testa per essere superiore ma dal lato, per essere uguale, sotto il braccio per essere prot

126/214

Spengiti, spengiti breve candela! La vita non è che un'ombra che cammina, un povero commediante che si pavoneggia e si agita, sulla scena del mondo, per la sua ora, e poi non se

127/214

Non t'ama chi amor ti dice ma t'ama chi guarda e tace.

128/214

Ogni volta che lo riterrai opportuno accendi un sogno e lascialo bruciare in te.

129/214

La fragola profumata fiorisce sotto l'ortica; ed è vicino ai frutti selvatici, che le piante salutari s'innalzano e maturano di più.

130/214

L'amore non vede con gli occhi, ma con la mente.

131/214

Più non ti affliggere per ciò che hai fatto: le rose hanno spine e le argentee fonti fango, nuvole ed eclissi macchiano e luna e sole, e il ripugnante bruco vive nel bocciolo pi

132/214

Il sangue e il coraggio s'infiammano di più a risvegliar un leone, cha a dar la caccia a un timido daino.

133/214

I paurosi muoiono mille volte prima della loro morte, ma l'uomo di coraggio non assapora la morte che una volta.

134/214

Caro amico, per l'amor di Gesù astieniti, dallo smuovere la polvere qui contenuta. Benedetto colui che custodisce queste pietre, E maledetto colui che disturba le mie ossa.

135/214

Per tutte le violenze consumate su di Lei, per tutte le umiliazioni che ha subìto, per il suo corpo che avete sfruttato, per la sua intelligenza che avete calpestato, per l'igno

136/214

Un boccale di birra è un pasto da re.

137/214

Oh Romeo, Romeo, perché sei tu Romeo? Rinnega tuo padre, e rifiuta il tuo nome! O, se non lo vuoi, tienilo pure e giura di amarmi, ed io non sarò più una Capuleti.

138/214

Sperperiamo le nostre luci invano, come le lampade di giorno.

139/214

È un cattivo cuoco quello che non sa leccarsi le dita.

140/214

A Verona, in una piazza. Entrano Sansone e Gregorio con spade e scudi. Sansone: Gregorio, ti giuro che a noi non ce la fanno. Gregorio: No, se no si passa per buffoni. Sansone:

141/214

Nella bella Verona dove la scena è collocata, due famiglie di pari dignità piombano per rancori antichi in una nuova discordia che insozza le mani dei cittadini con il loro stes

142/214

Amore è un fumo levato col fiato dei sospiri; purgato, è fuoco scintillante negli occhi degli amanti; turbato, un mare alimentato dalle loro lacrime. Che altro è esso? Una folli

143/214

Ah! Allora, lo vedo, la regina Mab è venuta a trovarti. Essa è la levatrice delle fate, e viene, in forma non più grande di un'agata all'indice di un dignitario, tirata da una m

144/214

In questa bella Verona, due casate, di pari nobiltà, si scagliano, per antico rancore, in sempre nuove contese che macchiano di sangue veronese mani di veronesi. Dalla tragica p

145/214

Dico che a stare a traccheggiar qui fuori, noi sprechiamo le luci delle fiaccole come a tenerle accese in pieno giorno.

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Oh, essa insegna alle torce come splendere. Sembra pendere sul volto della notte come ricca gemma all'orecchio d'una Etiope. Ma è bellezza di un valore immenso che mai nessuno a

147/214

Il mio solo amore, nato dal mio solo odio!

148/214

L'amore è cieco, e il buio gli si addice.

149/214

Oh, ma quale luce irrompe da quella finestra lassù? Essa è l'oriente, e Giulietta è il sole. Sorgi, bel sole, e uccidi l'invidiosa luna già malata e livida di rabbia, perché tu,

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Guarda come appoggia la guancia alla sua mano: Oh, potessi essere io il guanto di quella mano e poter così sfiorare quella guancia!


Biografia di William Shakespeare