Frasi di Seneca

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La fortuna può togliere le ricchezze, non l'anima.

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Fortuna opus auferre, non animum, potest.

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La frode regna nelle regge sublimi.

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Fraus sublimi regnat in aula.

105/358

Il gallo può moltissimo nel suo letamaio.

106/358

Gallus in suo sterquilino plurimum potest.

107/358

Il gladiatore prende la decisione nell'arena.

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Gladiatorem in harena capere consilium.

109/358

La gloria insegue maggiormente chi la fugge.

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Gloria fugientes magis magis sequitur.

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Questo sia la summa del nostro modo di vita: dire quello che pensiamo; pensare quello che diciamo; la nostra parola concordi con la nostra vita.

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Haec sit propositi nostri summa: quod sentimus loquamur; quod loquimur sentiamus; concordet sermo cum vita.

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Gli uomini credono più agli occhi che alle orecchie.

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Homines amplius oculis quam auribus credunt.

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Gli uomini imparano mentre insegnano.

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Homines dum docent discunt.

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Tutta la vita dell'uomo non è altro che un cammino verso la morte.

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Hominis tota vita nihil alium quam ad mortem iter est.

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L'uomo deve essere sacro all'uomo.

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Homo sacra res homini.

121/358

Il mimo della vita umana.

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Humanae vitae mimus.

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Il fuoco prova l'oro, la miseria gli uomini forti.

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Ignis aurum probat, miseria fortes viros.

125/358

Chi non sa a quale porto voglia andare non trova mai il vento favorevole.

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Ignoranti quem portum petat, nullus suus ventus est.

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Il linguaggio è l'immagine dell'anima.

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Imago animi est sermo.

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L'ira smodata genera pazzia.

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Immodica ira gignit insaniam.

131/358

Comandare a se stessi è la massima forma di comando.

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Imperare sibi maximum imperium est.

133/358

I regni iniqui non durano mai in eterno.

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Iniqua numquam regna perpetuo manent.

135/358

L'ingiuria non ha presa sull'uomo saggio.

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Iniuria in sapientem virum non cadit.

137/358

Ricevendo ingiurie e ringraziando.

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Iniurias accipiendo et gratias agendo.

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Il timoniere si conosce nella tempesta.

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In tempestate cognoscitur gubernator.

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La virtù è ricompensa di se stessa.

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Ipsa virtus pretium sui.

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Ha bisogni minori l'uomo che ha minori desideri.

144/358

Is minimo eget mortalis qui minimum cupit.

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È vizio della gioventù non poter resistere agli impeti del cuore.

146/358

Iuvenile vitium est regere non posse impetum.

147/358

Loda parcamente, ma ancor più parcamente biasima.

148/358

Lauda parce, sed vitupera parcius.

149/358

Le leggi devono essere concise affinchè siano facilmente comprese e ricordate dagli inesperti.

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Legem brevem esse oportet, quo facilius ab imperitis teneatur.


Biografia di Seneca