Frasi di Arthur Schopenhauer

51/212

La conoscenza è fatta di una materia più dura di quella della fede sicché, quando si urtano, è la fede a spaccarsi.

52/212

La felicità è come l'elemosina gettata al mendico. Gli permette di vivere oggi per prolungare il suo dolore l'indomani.

53/212

La gloria la si deve acquistare, l'onore invece è sufficiente non perderlo.

54/212

La malvagità, si dice, la sisconta nell'altro mondo. Ma la stupidità in questo.

55/212

La massa ha scarsissima capacità di giudizio e assai poca memoria.

56/212

La mia filosofia non è per nulla adatta a che si possa vivere di lei. Essa è priva dei requisiti primi, essenziali per una ben retribuita cattedra difilosofia.

57/212

La morte acquieta l'invidia completamente, la vecchiaia lo fa per metà.

58/212

La morte di Socrate e la crocifissione di Cristo fanno parte dei grandi tratti caratteristici dell'umanità.

59/212

La parola di un uomo è il più duraturo dei materiali.

60/212

La paura ci impedisce di vedere e di cogliere le occasioni di salvezza che ancora ci restano e che sono spesso a portata di mano. Ecco perché, per affrontare pericoli improvvisi, così come per combattere avversari o nemici, le doti più importanti sono il sangue freddo e la presenza di spirito. Il primo consiste nel silenzio della Volontà, affinché l'intelletto possa agire; la seconda nell'attività indisturbata di quest'ultimo, nonostante le pressioni che gli eventi esercitano sulla Volontà.

61/212

La pietà per ogni essere vivente è la prima valida garanzia per il buon comportamento dell'uomo.

62/212

La religione cattolica è un'istruzione a elemosinare il cielo, visto che sarebbe troppo incomodo guadagnarselo.
I preti sono gli intermediari di questa elemosina.

63/212

La salute non è tutto, ma senza salute tutto è niente.

64/212

La socievolezza è l'atto per cui gli uomini si scaldano a vicenda lo spirito; esattamente come quando fa molto freddo si scaldano a vicenda il corpo stringendosi l'uno all'altro. Quanto più calore spirituale si possiede, tanto meno si ha bisogno di socievolezza: perciò essa tende ad aumentare quando lo spirito diminuisce.

65/212

La solitudine è fonte di felicità e di tranquillità dell'animo.

66/212

La speranza e la paura cifanno vedere come verosimile e prossimo rispettivamente ciò che desideriamo e ciò che temiamo, ma entrambe ingrandiscono il loro oggetto.

67/212

La storia è la continuazione della zoologia.

68/212

La verità e l'originalità troverebbero più facilmente posto nel mondo se coloro che non sono in grado di produrle non cospirassero di comune accordo per non farle venire alla luce.

69/212

La verità passa per tre gradini: viene ridicolizzata, viene contrastata, viene accettata come ovvia.

70/212

La vista di qualità preminenti di solito provoca la rabbia di chi non vale niente.

71/212

La vita corre e la vostra comprensione è tarda: perciò io non assaporo la mia gloria e perdo il mio premio.

72/212

La vita è come una stoffa ricamata della quale ciascuno nella propria metà dell'esistenza può osservare il diritto, nella seconda invece il rovescio: quest'ultimo non è così bello, ma più istruttivo, perché ci favedere l'intreccio dei fili.

73/212

La vita e i sogni sono fogli di uno stesso libro: leggerli in ordine è vivere, sfogliarli a caso è sognare.

74/212

L'amore e l'odio falsano completamente il nostro giudizio: nei nostri nemici non vediamo altro che difetti e in coloro che amiamo soltanto i pregi; dei secondi perfino i difetti ci sembrano amabili.

75/212

La vita è una cosa spiacevole e io mi sono proposto di passare la mia vita a rifletterci sopra.

76/212

La vita umana è come un pendolo che oscilla incessantemente fra noia e dolore, con intervalli fugaci, e per di più illusori, di piacere e gioia.

77/212

L'amore è il grande agguato che la natura ha teso agli uomini per propagarne la specie.

78/212

L'amore è votato allo scacco.

79/212

Le cause non determinano il carattere della persona, ma soltanto il manifestarsi di questo carattere, cioè le azioni.

80/212

Le scene della nostra vita sono come rozzi mosaici. Guardate da vicino non producono nessun effetto, non ci si può vedere niente di bello finché non si guardano da lontano.

81/212

L'egoismo teoretico possiede la coerenza della pura follia; esso non abbisogna di confutazione - che è impossibile - bensì di cure.

82/212

L'essenza della speranza consiste nel fatto che la Volontà obbliga il proprio servitore, l'intelletto, quando questo non può procurarle l'oggetto desiderato, a fornirgliene almeno l'immagine, ad assumere in generale il ruolo del consolatore e a calmare il suo padrone, così come la balia calma il bambino confavole aggiustate in modo che acquistino una qualche apparenza di verità.

83/212

L'intelligenza è invisibile per l'uomo che non ne possiede.

84/212

Mentre già da tempo la filosofia veniva generalmente strumentalizzata, ora per fini pubblici, ora per fini privati, io senza lasciarmi turbare per più di trent'anni son rimasto coerente al corso del mio pensiero solo perché così dovevo, né potevo altrimenti.

85/212

Nel Corano troviamo la forma più squallida e più povera di teismo. Ammettiamo pure che molto sia andato perduto nella traduzione, ma in quest'opera io non sono riuscito a scoprire nemmeno un pensiero dotato di valore.

86/212

Nessuno si è mai sentito felice nel presente a meno che non fosse ubriaco.

87/212

Non ai contemporanei, non ai miei compatrioti, ma all'umanità intera io consegno la mia opera ormai compiuta, persuaso che non sarà per essa senza valore: anche se questo valore, qual è solitamente il destino del bene d'ogni genere, verrà riconosciuto con ritardo.

88/212

Non posso certo sottrarmi in alcun modo ai difetti e alle debolezze inerenti per necessità alla mia natura come a ciascun'altra: ma non li accrescerò con indegni compromessi.

89/212

Non v'è dubbio che la vita non ci sia stata data perché ne godiamo, ma per vincerla, per superarla.

90/212

Nella fanciullezza la vita ci si presenta come uno scenario teatrale visto da lontano; nella vecchiaia.

91/212

Non v'è nulla di più inconciliabile e crudele dell'invidia: eppure ci sforziamo senza posa soprattutto di suscitarla.

92/212

Non v'è rimedio per la nascita e la morte salvo godersi l'intervallo.

93/212

O si pensa o si crede.

94/212

Ogni bambino che nasce è in qualche misura un genio, così come un genio resta in qualche modo un bambino.

95/212

Ogni separazione ci fa pregustare la morte. Ogni riunione ci fa pregustare la risurrezione.

96/212

Ormai da gran tempo ho rinunciato al plauso dei miei contemporanei.

97/212

Per ogni libro degno di essere letto c'è una miriade di carta straccia.

98/212

Perdonare e dimenticare vuol dire gettare dalla finestra una preziosa esperienza già fatta.

99/212

Perfino l'ingegno degli animalisi aguzza considerevolmente con il bisogno, cosicché in casi difficili essi fanno cose che ci stupiscono; quasi tutti, per esempio, considerano più prudente non darsi alla fuga, se credono di non essere stati visti: ecco perché la lepre si acquatta nel solco del campo e lascia che il cacciatore la sfiori nel passare oltre; mentre gli insetti, quando non hanno via di scampo, fanno finta di essere morti; e così via.

100/212

Perfino quando l'educazione è più o meno di pari grado, la conversazione tra un grande spirito e unamente comune è come un viaggio che due uomini fanno assieme, l'uno in sella ad un focoso destriero e l'altro a piedi. Un viaggio che sarà presto assai fastidioso per entrambi e che finirà per divenire impossibile.


Biografia di Arthur Schopenhauer