Frasi di Blaise Pascal

101/158

Due cose istruiscono l'uomo su tutta la sua natura; l'istinto e l'esperienza.

102/158

Quelli che scrivono contro la vanità vogliono avere la gloria d'aver scritto bene; e quelli che li leggono vogliono avere la gloria di averli letti; e forse anch'io che scrivo queste cose ne ho voglia; e forse quelli che mi leggeranno...

103/158

Le impressioni antiche non sono le sole a ingannarci: anche il fascino della novità ha lo stesso potere.

104/158

Le fiumane sono strade che camminano e che portano dove si vuole andare.

105/158

È molto più bello sapere qualcosa di tutto, che tutto di una cosa.

106/158

Se vuoi che la gente pensi bene di te, non parlare bene di te stesso.

107/158

La grandezza dell'uomo è così evidente che si deduce anche dalla sua miseria. Infatti ciò che è natura negli animali lo chiamiamo miseria nell'uomo; dal che deduciamo che essendo oggi la sua natura simile a quella degli animali, egli è decaduto da una migliore natura, che un tempo gli era propria.

108/158

Ci sono due categorie di uomini: i giusti che si credono peccatori, e i peccatori che si credono giusti.

109/158

Non devo chiedere la mia dignità allo spazio, ma al retto uso del mio pensiero. Non otterrei nulla di più col possesso delle terre; mediante lo spazio, l'universo mi circonda e mi inghiottisce come un punto; mediante il pensiero, io lo comprendo.

110/158

Bisogna dunque unire la giustizia e la forza; e perciò bisogna far sì che ciò che è giusto sia forte e che ciò che è forte sia giusto.

111/158

Significa proprio essere superstizioso voler fondare la propria speranza nelle formalità; ma significa essere superbo non volersi sottomettere ad esse.

112/158

Chi dicesse che l'uomo è troppo basso per meritare la comunione con Dio, dev'essere abbastanza grande per dare questo giudizio.

113/158

Cominciare col compiangere gli increduli: sono abbastanza infelici per la loro stessa condizione. Non bisognerebbe ingiuriarli, tranne il caso che ciò possa servire a qualcosa; ma ad essi questo nuoce.

114/158

Bisogna obbedire ai superiori, non perché sono giusti, ma perché sono superiori.

115/158

L'anima del piacere è nella ricerca del piacere stesso.

116/158

Basta poco a consolarci perché basta poco ad affliggerci.

117/158

La volontà è uno dei principali organi della credenza; non già che formi la credenza, ma perché le cose sono vere o false secondo il lato da cui si considerano. La volontà, che si compiace più di una cosa che di un'altra, distoglie la mente dal considerare le qualità di quelle cose che essa non ama vedere; e così la mente, che cammina di pari passo con la volontà, si ferma a guardare il lato che piace a questa e così giudica da quel che vede.

118/158

La cosa più importante di tutta la vita è la scelta di un lavoro ed è spesso affidata al caso.

119/158

Dicitore di motti di spirito, cattivo carattere.

120/158

Cerca altrove per qualcuno che ti possa seguire nelle tue ricerche riguardo ai numeri. Da parte mia, ti confesso che sono molto oltre la mia portata, e mi sento in grado solamente di ammirarli.

121/158

Di solito siamo meglio convinti dalle ragioni che troviamo da noi stessi, che da quelle che ci provengono dagli altri.

122/158

C'è una differenza universale ed essenziale tra le azioni della volontà e tutte le altre.

123/158

Un artigiano che parli delle ricchezze, un procuratore che parli della guerra, della regalità, ecc.; ma il ricco parla bene delle ricchezze, il re parla con freddezza d'un gran dono appena fatto e Dio parla con proprietà di Dio.

124/158

L'ateismo è un segno di forza di spirito, ma fino a un certo punto soltanto.

125/158

La giustizia senza forza è inerme, la forza senza giustizia è tirannia.

126/158

Le menti piccole sono preoccupate dalle cose straordinarie, le menti grandi da quelle ordinarie.

127/158

Ciò che misura la virtù di un uomo non sono gli sforzi, ma la normalità.

128/158

Ognuno può giustificare, nessuno vietare.

129/158

Dio è nascosto. Ma si lascia trovare da quanti lo cercano.

130/158

La grandezza dell'uomo è grande in questo: che si riconosce miserabile. Un albero non sa di essere miserabile. Dunque essere miserabile equivale a conoscersi miserabile; ma essere grande equivale a conoscere di essere miserabile.

131/158

Negare bene, credere bene, dubitare bene sono per l'uomo quel che è il correre per il cavallo.

132/158

La religione è una cosa tanto grande che è giusto che coloro che non vogliono darsi pena di cercarla, se essa è oscura, ne siano privati.

133/158

Non posso giudicare la mia opera mentre la faccio; è necessario che mi comporti come i pittori, e che me ne allontani; non troppo però. Quanto allora? Vattelapesca.

134/158

Non si comprendono le profezie se non quando le cose sono accadute.

135/158

Le belle azioni nascoste sono le più stimabili.

136/158

Tutta l'infelicità degli uomini proviene da una cosa sola: dal non saper restare tranquilli in una camera.

137/158

L'uomo non agisce con la ragione che costituisce il suo essere.

138/158

Nel mondo ci sono tutte le buone massime; manca soltanto l'applicazione.

139/158

Gli uomini si interessano a inseguire una palla o una lepre: è anche il piacere dei re.

140/158

L'ultima cosa che si pensa scrivendo un libro è sapere che cosa bisogna mettere in principio.

141/158

Siamo così presuntuosi che vorremmo essere conosciuti da tutta la terra e anche dagli uomini che verranno quando noi non saremo più.

142/158

La giustizia deve essere congiunta al potere, così che ciò che è giusto possa anche aver potere, e che ciò che ha potere possa essere giusto.

143/158

Che vanità la pittura, la quale richiama l'attenzione per la somiglianza con le cose di cui non si ammirano gli originali.

144/158

Il pensiero costituisce la grandezza dell'uomo.

145/158

Le bestie non s'ammirano tra loro. Un cavallo non ammira il suo compagno.

146/158

L'uomo è così infelice che si annoierebbe anche senza alcuna causa di noia per lo stato proprio della sua natura.

147/158

Quando siamo di fronte a uno stile naturale, restiamo stupiti e incantati, perché ci aspettavamo di vedere un autore e troviamo invece un uomo.

148/158

I pagani non conoscono Dio e amano soltanto la terra. Gli ebrei conoscono il vero Dio e amano soltanto la terra. I cristiani conoscono il vero Dio e non amano affatto la terra.

149/158

Nella misura in cui si ha più spirito si trova che ci sono più uomini originali. La gente comune non trova affatto differenza tra gli uomini.

150/158

Non si fa mai il male così pienamente e così allegramente come quando lo si fa per coscienza.


Biografia di Blaise Pascal