Biografia di Jacques Maritain

Jacques Maritain
Nazione: Francia    
Jacques Maritain nacque a Parigi il 18 novembre 1882 e morì a Tolosa, Francia il 28 aprile 1973. Fu filosofo, teologo e pedagogista.

Nacque in una famiglia protestante, con il nonno materno Jules Favre, deputato repubblicano e oppositore di Luigi Napoleone, che influenzò il suo ambiente familiare improntato a valori laici e intellettuali.

Frequentò il liceo Henri IV, dove strinse amicizia con Ernest Psichari, nipote di Ernest Renan, manifestando presto una vivace vocazione intellettuale, e si iscrisse alla Sorbona, laureandosi in filosofia e poi in scienze naturali, durante gli studi delle quali incontrò Raïssa Oumançoff, russa di origini ebraiche, che sposò civilmente nel 1904.

Assetati di assoluto di fronte al materialismo accademico del loro professore Henri Le Dantec, i due giovani furono salvati dalla disperazione dagli incontri con Charles Péguy, che li introdusse alle lezioni di Henri Bergson al Collège de France, e soprattutto con Léon Bloy, il cui cristianesimo radicale li condusse alla conversione al cattolicesimo nel 1906, seguita da un biennio di perfezionamento in biologia a Heidelberg presso Hans Driesch, dove Jacques conobbe anche Agostino Gemelli.​

Rientrati in Francia, sotto la guida di padre H. Clérissac iniziarono lo studio della Summa Teologica di Tommaso d'Aquino, che rappresentò una rivelazione intellettuale e li distaccò dal bergsonismo, permettendo a Maritain di iniziare l'attività didattica come insegnante di filosofia al Collège Stanislas e all'Institut Catholique di Parigi, dove dal 1914 insegnò storia della filosofia moderna.

Pubblicò la sua prima opera, La filosofia bergsoniana (1914), confrontando il maestro con Tommaso e sottolineandone l'incompatibilità, seguita da Introduzione alla filosofia (1921) e Piccola logica (1923), mentre con Raïssa fondava nel 1922 i Cercles Thomistes, che si diffusero in Europa, e trasformava la casa di Meudon in un centro di incontri culturali con filosofi, teologi, poeti e artisti.

Nel 1926 si distaccò dall'Action Française condannata da Pio XI, pubblicando Riflessioni sull'intelligenza (1924), in dialogo con Blondel ed Einstein, e nel 1932 il suo capolavoro Distinguere per unire, o I gradi del sapere, che analizzava i livelli della conoscenza umana, seguito dall'opera più famosa Umanesimo integrale (1936), che suscitò polemiche per la sua visione di una società pluralista e personalista.​

Tra il 1935 e il 1937 Maritain denunciò pubblicamente l'invasione dell'Etiopia, il bombardamento di Guernica e la guerra di Spagna e nel 1940, esule dal nazismo, si trasferì negli Stati Uniti, fondando a New York l'École libre des Hautes Études e pubblicando I diritti dell'uomo e la legge naturale (1942), che auspicava una nuova dichiarazione universale dei diritti umani, oltre a Cristianesimo e democrazia (1943) e Da Bergson a Tommaso d'Aquino (1944).

Nominato da De Gaulle ambasciatore di Francia presso la Santa Sede dal 1945 al 1948, strinse amicizia con monsignor Giovanni Battista Montini, futuro Paolo VI, e fondò il Centre Culturel Saint Louis de France a Roma, ospitando figure come Henri Marrou, Charles Journet, Maurice Lacombe e padre Marie-Alain Couturier.

Tornato in America, insegnò filosofia morale a Princeton, Notre Dame e Chicago, producendo opere come Breve trattato dell'esistenza e dell'esistente (1947), L'uomo e lo Stato (1951), capolavoro di filosofia politica sulla democrazia etica, Per una filosofia della storia (1957) e Filosofia morale (1960).​

Dopo la morte di Raïssa nel 1960, si ritirò presso i Piccoli Fratelli di Gesù a Tolosa, dove ricevette nel 1965 da Paolo VI il Messaggio del Concilio Vaticano II agli intellettuali, fu interpellato dal papa su questioni conciliari e pubblicò Il contadino della Garonna (1966), critico verso derive postconciliari, ricevendo premi letterari dall'Accademia francese.

La sua vasta produzione, oltre sessanta opere, incluse Per una filosofia dell'educazione (1959, ampliata nel 1969) e l'ultima Approches sans entraves (postuma, 1973), testimoniò un impegno costante per un umanesimo integrale tomista, in dialogo con la modernità e al servizio della persona umana, conclusosi solo con la sua morte.


Frasi di Jacques Maritain

Per ora abbiamo un totale di 1 frasi.
Ove necessario le abbiamo suddivise in pagine da 50 frasi ciascuna.
Intanto te ne inseriamo una qui come stuzzichino.

La gratitudine è la più squisita forma di cortesia.


Leggi le frasi di Jacques Maritain