Biografia di Ernest Renan
Nazione: Francia
Joseph Ernest Renan nacque a Tréguier, Francia il 28 febbraio 1823 e morì a Parigi il 2 ottobre 1892. Fu filosofo, scrittore, filologo, storico delle religioni.
Renan proveniva da una famiglia cattolica; suo padre era un pescatore e la sua educazione iniziale avvenne in un ambiente religioso. Dopo la morte del padre, entrò nel seminario di Issy-les-Moulineaux nel 1840, dove sviluppò un interesse per la filosofia e la teologia. Tuttavia, dopo un periodo di crisi spirituale e intellettuale, abbandonò il seminario nel 1845 prima di essere ordinato.
Si dedicò quindi allo studio della filologia e delle lingue semitiche. Nel 1847 ottenne il Prix Volney per il suo manoscritto intitolato Storia Generale e Sistema comparato delle Lingue Semitiche. La sua carriera accademica iniziò a prendere forma quando divenne professore di filosofia.
Uno dei lavori più celebri di Renan è La vie de Jésus (1863), in cui analizza la figura storica di Gesù attraverso una lente positivista, cercando di separare il Gesù storico dalla figura religiosa. Questo libro rappresenta il primo volume della sua più ampia opera Histoire des origines du christianisme ("Storia delle origini del cristianesimo"), che si compone di sette volumi pubblicati tra il 1863 e il 1881.
É altresì noto per il suo saggio Qu'est-ce qu'une nation? ("Che cos'è una nazione?"), presentato nel 1882 all'Università della Sorbona. In questo lavoro, esplora l'idea di nazionalità e identità culturale, sostenendo che una nazione è una comunità di individui legati da una storia comune e da valori condivisi.
Le posizioni di Renan sulla razza e sul colonialismo sono state oggetto di critiche. Sostenitore dell'idea della superiorità della razza indoeuropea (ariana), le sue opinioni riflettevano le convinzioni prevalenti del suo tempo, incluse teorie razziste che oggi sono considerate inaccettabili. Nonostante ciò, le sue opere hanno avuto un impatto significativo sulla cultura europea e sul pensiero moderno.
Negli ultimi anni della sua vita, Renan continuò a scrivere e a partecipare attivamente al dibattito culturale francese. Morì a Parigi nel 1892. La sua eredità è complessa: mentre alcune delle sue idee sono state superate o criticate, il suo lavoro ha aperto la strada a nuove interpretazioni della storia religiosa e ha influenzato pensatori successivi nella comprensione dell'identità nazionale.
Renan proveniva da una famiglia cattolica; suo padre era un pescatore e la sua educazione iniziale avvenne in un ambiente religioso. Dopo la morte del padre, entrò nel seminario di Issy-les-Moulineaux nel 1840, dove sviluppò un interesse per la filosofia e la teologia. Tuttavia, dopo un periodo di crisi spirituale e intellettuale, abbandonò il seminario nel 1845 prima di essere ordinato.
Si dedicò quindi allo studio della filologia e delle lingue semitiche. Nel 1847 ottenne il Prix Volney per il suo manoscritto intitolato Storia Generale e Sistema comparato delle Lingue Semitiche. La sua carriera accademica iniziò a prendere forma quando divenne professore di filosofia.
Uno dei lavori più celebri di Renan è La vie de Jésus (1863), in cui analizza la figura storica di Gesù attraverso una lente positivista, cercando di separare il Gesù storico dalla figura religiosa. Questo libro rappresenta il primo volume della sua più ampia opera Histoire des origines du christianisme ("Storia delle origini del cristianesimo"), che si compone di sette volumi pubblicati tra il 1863 e il 1881.
É altresì noto per il suo saggio Qu'est-ce qu'une nation? ("Che cos'è una nazione?"), presentato nel 1882 all'Università della Sorbona. In questo lavoro, esplora l'idea di nazionalità e identità culturale, sostenendo che una nazione è una comunità di individui legati da una storia comune e da valori condivisi.
Le posizioni di Renan sulla razza e sul colonialismo sono state oggetto di critiche. Sostenitore dell'idea della superiorità della razza indoeuropea (ariana), le sue opinioni riflettevano le convinzioni prevalenti del suo tempo, incluse teorie razziste che oggi sono considerate inaccettabili. Nonostante ciò, le sue opere hanno avuto un impatto significativo sulla cultura europea e sul pensiero moderno.
Negli ultimi anni della sua vita, Renan continuò a scrivere e a partecipare attivamente al dibattito culturale francese. Morì a Parigi nel 1892. La sua eredità è complessa: mentre alcune delle sue idee sono state superate o criticate, il suo lavoro ha aperto la strada a nuove interpretazioni della storia religiosa e ha influenzato pensatori successivi nella comprensione dell'identità nazionale.
Frasi di Ernest Renan
Abbiamo un totale di 2 frasi.
Ove necessario le abbiamo suddivise in pagine da 50 frasi ciascuna.
Intanto te ne inseriamo una qui come stuzzichino.
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La religione non è un errore popolare; è una grande verità istintiva, sentita dal popolo, espressa dal popolo.
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