Biografia di François de Malherbe
Nazione: Francia
François de Malherbe nacque a Caen, Francia nel 1555 e morì a Parigi il 16 ottobre 1628. Fu poeta e scrittore.
Nacque in una famiglia protestante di notabili, dove il padre François era signore di Digny e consigliere del re. Ricevette un'educazione umanistica prima a Caen e poi a Parigi, immerso negli studi classici e nelle lingue antiche.
Nel 1577 si trasferì in Provenza come segretario del governatore Henri d'Angoulême, fratello di Caterina de' Medici, dove affinò il suo stile poetico pubblicando nel 1587 Les larmes de Saint Pierre, un poema barocco ispirato a Luigi Tansillo che imitava il manierismo della scuola della pléiade, ma che in seguito ripudiò per la sua eccessiva artificiosità.
A Aix-en-Provence strinse amicizia con intellettuali come il filosofo stoico Guillaume du Vair e l'erudito Nicolas-Claude Fabri de Peiresc, che ne maturarono il carattere rigoroso e la ricerca di una lingua pura, influenzando la sua transizione dal gusto barocco alla sobriété classica.
Tornato in Normandia dopo la morte del protettore nel 1586, dedicò nel 1592 Les larmes de Saint-Pierre a Enrico III e nel 1600 compose un'ode di benvenuto a Maria de' Medici, che attirò l'attenzione della corte e lo fece raccomandare dal cardinale Du Perron a Enrico IV.
Nel 1605 ottenne l'audience reale e divenne poeta ufficiale del re, ruolo che mantenne sotto la reggenza di Maria de' Medici e Luigi XIII, componendo odi per eventi pubblici come la Preghiera per il re che va nel Limousin, elogi funebri e consolazioni per nobili, celebrando la gloria monarchica con un linguaggio disciplinato e armonioso.
Rifiutando l'ispirazione spontanea di Ronsard, impose regole severe sulla metrica, la sintassi e la purezza lessicale, criticando aspramente Philippe Desportes e i poeti manieristi, e riunì discepoli come François Maynard e Honorat de Bueil de Racan per diffondere la sua "dottrina" classica, basata su annotazioni ai testi altrui e precetti orali.
La sua influenza sul classicismo francese fu immensa, lodata da Nicolas Boileau nell'Art poétique del 1674 con il celebre "Enfin Malherbe vint", che segnò la fine del barocco poetico e l'ascesa di un'arte misurata e bienséante, pur criticato dai contemporanei per il suo carattere rustre e maniacale, come ritratto da Tallemant des Réaux.
Visse a Parigi come poeta di corte, ricevendo una pensione regolare, e compose pièces de circonstance per principi e amanti nobili, mantenendo un profilo basso ma autorevole fino alla morte, lasciando un'eredità di rigore linguistico che dominò la poesia francese per un secolo.
Nacque in una famiglia protestante di notabili, dove il padre François era signore di Digny e consigliere del re. Ricevette un'educazione umanistica prima a Caen e poi a Parigi, immerso negli studi classici e nelle lingue antiche.
Nel 1577 si trasferì in Provenza come segretario del governatore Henri d'Angoulême, fratello di Caterina de' Medici, dove affinò il suo stile poetico pubblicando nel 1587 Les larmes de Saint Pierre, un poema barocco ispirato a Luigi Tansillo che imitava il manierismo della scuola della pléiade, ma che in seguito ripudiò per la sua eccessiva artificiosità.
A Aix-en-Provence strinse amicizia con intellettuali come il filosofo stoico Guillaume du Vair e l'erudito Nicolas-Claude Fabri de Peiresc, che ne maturarono il carattere rigoroso e la ricerca di una lingua pura, influenzando la sua transizione dal gusto barocco alla sobriété classica.
Tornato in Normandia dopo la morte del protettore nel 1586, dedicò nel 1592 Les larmes de Saint-Pierre a Enrico III e nel 1600 compose un'ode di benvenuto a Maria de' Medici, che attirò l'attenzione della corte e lo fece raccomandare dal cardinale Du Perron a Enrico IV.
Nel 1605 ottenne l'audience reale e divenne poeta ufficiale del re, ruolo che mantenne sotto la reggenza di Maria de' Medici e Luigi XIII, componendo odi per eventi pubblici come la Preghiera per il re che va nel Limousin, elogi funebri e consolazioni per nobili, celebrando la gloria monarchica con un linguaggio disciplinato e armonioso.
Rifiutando l'ispirazione spontanea di Ronsard, impose regole severe sulla metrica, la sintassi e la purezza lessicale, criticando aspramente Philippe Desportes e i poeti manieristi, e riunì discepoli come François Maynard e Honorat de Bueil de Racan per diffondere la sua "dottrina" classica, basata su annotazioni ai testi altrui e precetti orali.
La sua influenza sul classicismo francese fu immensa, lodata da Nicolas Boileau nell'Art poétique del 1674 con il celebre "Enfin Malherbe vint", che segnò la fine del barocco poetico e l'ascesa di un'arte misurata e bienséante, pur criticato dai contemporanei per il suo carattere rustre e maniacale, come ritratto da Tallemant des Réaux.
Visse a Parigi come poeta di corte, ricevendo una pensione regolare, e compose pièces de circonstance per principi e amanti nobili, mantenendo un profilo basso ma autorevole fino alla morte, lasciando un'eredità di rigore linguistico che dominò la poesia francese per un secolo.
Frasi di François de Malherbe
Per ora abbiamo un totale di 2 frasi.
Ove necessario le abbiamo suddivise in pagine da 50 frasi ciascuna.
Intanto te ne inseriamo una qui come stuzzichino.
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Tutto il piacere dei giorni è nel loro mattino;
la notte è già vicina a chi passa mezzogiorno.
la notte è già vicina a chi passa mezzogiorno.
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