Biografia di Robert Frank

Robert Frank
Nazione: Svizzera    
Robert Louis Frank nacque a Zurigo, Svizzera il 9 novembre 1924 e morì a Inverness, Canada il 9 settembre 2019. Fu fotografo e regista.
Nacque in una famiglia ebraica che, vivendo in Svizzera, non subì le persecuzioni del nazismo, anche se il padre, di origine tedesca, aveva perso la cittadinanza proprio perché ebreo. Robert lavorò come assistente di fotografia per tre anni. Nel 1946 riuscì a pubblicare, autofinanziandosi, il suo primo libro di fotografie. Nel 1947 si trasferì negli Stati Uniti dove divenne fotografo di moda per Harper's Bazaar facendo, nel contempo anche il reporter freelance (viaggiò infatti in Perù e Bolivia nel 1948 e in Europa nel 1949).

Fra il 1952 e il 1953 abbandonò la fotografia di moda per divenire fotogiornalista; ricevette una borsa di studio dalla Fondazione Guggenheim e viaggiò in lungo e in largo per gli Stati Uniti tra il '55 e il '56. Così facendo entrò in contatto con gli esponenti della nascente Beat Generation, J. Kerouac, A. Ginsberg, G. Corso, P. Orlovsky e W. Burroughs. Realizzò anche un film, scritto e poi narrato da Kerouac, intitolato Pull my daisy, che per anni venne acclamato come un capolavoro dell'improvvisazione, mentre si scoprì poi, per dichiarazione dell'aiuto regista Alfred Leslie, che tutto era stato accuratamente pianificato, provato e riprovato. Negli anni '60 abbandonò la fotografia per dedicarsi al cinema: collaborò con i Rolling Stones alla realizzazione di un documentario, intitolato Cocksucker blues, sul tour degli Stones negli Stati Uniti nel 1972. Il documentario fu poi rifiutato dalla band perchè mostrava scene troppo crude, tra le quali festini orgiastici nei backstage, assunzione di droghe e altri comportamenti decisamente poco virtuosi.

Quando sua figlia Andrea morì in un incidente aereo in Guatemala a soli 20 anni, Robert ricominciò a usare la macchina fotografica, ma non come reporter; la sua produzione artistica fece uso di collage, ritagli, polaroid e graffi sulla pellicola e smise di concedere interviste o di fare apparizioni pubbliche. Nel frattempo a suo figlio Pablo venne diagnosticata la schizofrenia e nel 1994 morì. Nello stesso anno Robert regalò alla National Gallery of Art di Washington gran parte del suo materiale artistico con il quale venne creata la Robert Frank Collection. Cominciò a dividere il suo tempo fra New York e la Nova Scotia in Canada, dove morì a 95 anni.


Frasi di Robert Frank

Abbiamo un totale di 3 frasi.
Le abbiamo suddivise in pagine da 50 frasi ciascuna.
Intanto te ne inseriamo una qui come stuzzichino.

Il bianco e il nero sono i colori della fotografia.
Per me simboleggiano le alternative di speranza e disperazione a cui l'umanità è sempre soggetta.


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