Biografia di William Burroughs

William Burroughs
Nazione: Stati Uniti d'America    
William Seward Burroughs II nacque a Saint Louis, Missouri il 5 febbraio 1914 e morì a Lawrence, Kansas il 2 agosto 1997. Fu scrittore, pittore e saggista.

Nato in una famiglia benestante, nella quale il nonno inventò la prima addizionatrice scrivente, era considerato la pecora nera della famiglia, soprattutto per la sua omosessualità. Nel 1832 entrò all'Università di Harvard per studiare letteratura inglese e antropologia, per poi andare a Vienna a studiare economia e scienze internazionali. Essendo fonte di imbarazzo per la famiglia, la quale sperava anche che i suoi studi lo portassero ad un lavoro prestigioso, i genitori decisero di sostenerlo economicamente. Praticamente lo mantennero per tutta la vita, mentre lui si dedicava alle sperimentazioni più folli, droghe incluse.

Nel 1942 venne scartato sia dall'esercito che dalla marina. Si trasferì a New York dove conobbe Allen Ginsberg, Neal Cassady e Jack Kerouac con i quali, di fatto, diede inizio alla cosiddetta __EM1_beat generation. Intorno al 1944 cominciò ad usare la morfina e, subito dopo, l'eroina. I dettagli di quel periodo sono narrati nel suo libro Junky, scritto a Città del Messico e inviato per posta a Ginsberg per farlo pubblicare. Per mantenere il vizio diventò spacciatore e rapinatore, si improvvisò giornalista e fece anche l'operaio. In Messico, accadde un episodio a dir poco tragicomico. Nel tentativo di imitare Guglielmo Tell, Burroughs tentò di colpire con una pistola un bicchiere di cognac sulla testa della seconda moglie, Joan Vollmer. Un amico che era con loro cercò di fermarlo perché se avessero sparso vetri per terra la padrona di casa li avrebbe cacciati. Burroughs colpì la moglie alla testa e questa morì poche ore dopo. Burroughs scappò e venne condannato in contumacia, ma solo per omicidio colposo, perchè pare che sia lui sia la moglie fossero ubriachi e l'idea di piazzarsi un bicchiere in testa fosse venuto solo a lei. Avrebbe dovuto scontare due anni di carcere ma una presunta tangente pagata forse dalla famiglia cambiò le carte in tavola. Il giudice sentenziò che il colpo fosse partito accidentalmente mentre veniva pulita la pistola.

Burroughs, che temeva di essere processato in Louisiana per traffico di droga, venne a sapere che non gli era stata rivolta alcuna accusa in patria, per cui tornò velocemente negli Stati Uniti per poi ripartire per l'America Latina, dove ebbe modo di sperimentare una droga ricavata da una liana amazzonica, lo Yage, che solo pochi adepti erano in grado di estrarre. Ne nacque una corrispondenza con Ginsberg in cui Burroughs raccontava il suo porcesso di sperimentazione, da cui poi nacque il libro Lettere dallo Yage, pubblicato solo nel 1963. Dopo si spostò in Africa e si stabilì a Tangeri., dove conduceva esperimenti letterari come il "cut-up": la tecnica consisteva nello scrivere dei testi, tagliarli a pezzi e rimetterli insieme in un ordine diverso per trarne nuove ispirazioni. Quando Kerouac e Ginsberg lo raggiunsero a Tangeri, lo convinsero a riordinare tutti quei pezzi: fu così che nacque quel delirante capolavoro, Il pasto nudo ("The naked lunch") che lo rese famoso.

Successivamente si spostò a Parigi ed iniziò una relazione con Brion Gysin, anch'egli sperimentatore del cut-up. Ne nacquero altri libri, successivi a "Il pasto nudo", che compongono la cosiddetta The Nova trilogy: La macchina morbida (1961), Il biglietto che esplose (1962) e Nova Express.
Scrisse anche molti altri libri, sebbene sia rimasto famoso per il suo legame con gli artisti della beat generation che l'avevano assurto al ruolo di guida spirituale. Scrisse anche di fantascienza, sebbene non ambientata nello spazio esterno, bensì in quello interiore. Lo scrittore J.G. Ballard disse di lui "è il più importante scrittore emerso dopo la seconda guerra mondiale" mentre Norman Mailer arrivò a definirlo "l'unico scrittore americano che può meritarsi l'appellativo di genio".

Morì di infarto a casa sua a 83 anni, quando la sua vita dissoluta avrebbe dovuto, secondo molti, ucciderlo svariati decenni prima.


Frasi di William Burroughs

Abbiamo un totale di 2 frasi.
Le abbiamo suddivise in pagine da 50 frasi ciascuna.
Intanto te ne inseriamo una qui come stuzzichino.

La cosa più pericolosa da fare è rimanere immobili.


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