Frasi di Albert Einstein
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Lo scienziato teorico non è da invidiare. Perché la Natura, o più esattamente l'esperimento, è un giudice inesorabile e poco benevolo del suo lavoro. Non dice mai "Sì" a una teoria: nei casi più favorevoli risponde: "Forse"; nella stragrande maggioranza dei casi, dice semplicemente: "No". Quando un esperimento concorda con una teoria, per la Natura significa "Forse"; se non concorda, significa "No". Probabilmente ogni teoria un giorno o l'altro subirà il suo "No"; per quasi tutte ciò avviene subito dopo la formulazione.
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Sono state pubblicate sul mio conto tante di quelle fandonie e sfrontate menzogne che, se ci avessi prestato attenzione, ci avrei lasciato ad tempo la pelle. Bisogna consolarsi pensando che il tempo ha un setaccio attraverso il quale la maggior parte di queste cose importanti finisce nel mare dell'oblio; e quel che rimane dopo la selezione è spesso ancora brutto e meschino.
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Se parliamo dello scopo e del fine di un'azione, in effetti ci domandiamo quali aspirazioni si realizzano mediante questa azione e le eventuali conseguenze; oppure quali conseguenze negative si possono evitare? Certo, si può parlar in termini specifici dello scopo di un'azione dal punto di vista della comunità alla quale appartiene l'individuo. In questo caso, lo scopo dell'azione ha un rapporto perlomeno indiretto con la realizzazione delle aspirazioni degli individui che formano la società.
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Le dirò francamente che non approvo i genitori che influenzano i figli nelle decisioni determinanti per la loro vita futura: sono problemi che ognuno deve risolvere da solo. Tuttavia se vuole prendere una decisione alla quale i suoi si oppongono, deve porsi questa domanda: sono, in fondo, abbastanza indipendente per agire contro la volontà dei miei genitori senza perdere il mio equilibrio interiore?
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Sai che i tuoi ardenti desideri si realizzeranno solo se sarai capace di amore e comprensione per uomini, animali, piante e stelle, così che ogni gioia sarà la tua gioia e ogni dolore il tuo dolore? Apri i tuoi occhi, il tuo cuore, le tue mani e fuggi quel veleno che i tuoi antenati hanno succhiato così avidamente dalla Storia. Soltanto allora il mondo intero diventerà la tua patria e il tuo lavoro e i tuoi sforzi diffonderanno benedizioni.
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Cari bambini, mi fa tanto piacere immaginarvi tutti riuniti a far festa nello splendore delle luci natalizie. Pensate anche agli insegnamenti di colui [Gesù] del quale festeggiate la nascita. Quegli insegnamenti sono così semplici e tuttavia dopo quasi duemila anni non prevalgono ancora tra gli uomini.
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Quando il mondo cessa di essere il luogo dei nostri desideri e speranze personali, quando l'affrontiamo come uomini liberi, osservandolo con ammirazione, curiosità e attenzione, entriamo nel regno dell'arte e della scienza. Se usiamo il linguaggio della logica per descrivere quel che vediamo e sentiamo, allora ci impegniamo in una ricerca scientifica. Se lo comunichiamo attraverso forme le cui connessioni non sono accessibili al pensiero cosciente, ma vengono percepite mediante l'intuito e l'ingegno, allora entriamo nel campo dell'arte. Elemento comune alle due esperienze è quella appassionante dedizione a ciò che trascende la volontà e gli interessi personali.
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Non ho mai attribuito alla natura una intenzione o un fine o qualsiasi altra cosa che si potesse interpretare in senso antropomorfico. Quel che vedo nella natura è una struttura magnifica che possiamo capire solo molto imperfettamente, il che non può non riempire di umiltà qualsiasi persona razionale. Si tratta di un autentico sentimento religioso che non ha niente a che fare con il misticismo.
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Sono, ovviamente, menzogne quelle che Lei ha letto riguardo alla mia fede religiosa, menzogne che vengono sistematicamente ripetute. Non credo in un Dio personale, né ho mai negato questo fatto, anzi ho sempre espresso chiaramente il mio parere in proposito. Se c'è in me qualcosa che si possa definire sentimento religioso è proprio quella infinita ammirazione per la struttura del mondo rivelata dalle scoperte della scienza.
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Ha mai letto le Massime di La Rochefoucauld? Suonano piuttosto amare e malinconiche, ma attraverso la loro oggettivazione della natura umana suscitano nel lettore uno strano senso di liberazione. Nella persona di la Rochefoucauld vediamo un uomo che è riuscito a emanciparsi, anche se ha faticato molto per togliersi di dosso il pesante fardello delle passioni che la natura gli accollò durante il cammino della vita.
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La scienza è una cosa meravigliosa quando non serve a guadagnarsi il pane quotidiano. È meglio guadagnarsi da vivere con un lavoro che si ha la certezza di poter fare. Solo quando non bisogna rendere conto delle nostre attività a nessuno, si può provare vero piacere e soddisfazione nella ricerca scientifica.
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C'è un'unica soluzione: dedichi la maggior parte del Suo tempo a qualche attività pratica, nell'insegnamento o in qualche altro campo che si accordi con i Suoi gusti personali e studi durante le ore che Le restano. Potrà in tal modo condurre una vita normale e armoniosa, anche senza la speciale benedizione delle Muse.
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Non riesco a concepire un Dio personale che influisca direttamente sulle azioni degli individui o che giudichi direttamente le proprie creature. Non ci riesco malgrado il fatto che la causalità meccanicistica sia stata, fino a un certo punto messa in dubbio dalle scoperte della scienza moderna.
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Tu sei l'unica persona che io conosca che condivide il mio atteggiamento verso la fisica; la fede nella comprensione della realtà attraverso qualcosa di fondamentalmente semplice e unito... Come è difficile riuscire a dare un'occhiata alle carte di Dio. Ma non credo per un solo istante che Lui giochi a dadi o che adoperi metodi "telepatici" (come vorrebbe l'attuale teoria dei quanti).
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Il sentimento religioso destato dalla comprensione logica dei principî di interrelazioni profonde è di un genere alquanto diverso da quello comunemente definito religioso. Si tratta più di un sentimento di timore reverenziale per l'ordinamento che si manifesta nell'universo materiale; non ci conduce a modellare un essere divino a nostra immagine, un personaggio che abbia delle esigenze nei nostri confronti, che si interessa a noi in quanto individui. Non vi è in ciò né volontà né scopo, né necessità, ma solo l'essere allo stato puro.
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L'umanità ha perfettamente ragione di collocare i predicatori di alti valori morali e spirituali al di sopra degli scopritori di verità obiettive. Quel che l'umanità deve a personalità come Buddha, Mosè, e Gesù è, a mio avviso, infinitamente più elevato di tutti i risultati del pensiero analitico e speculativo.
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Per la maggior parte, noi uomini viviamo con una falsa impressione di sicurezza, e la sensazione di stare a nostro agio in un ambiente di uomini e cose apparentemente familiari e fidate. Ma quando il corso normale della vita quotidiana viene spezzato, ci rendiamo conto che siamo come dei naufraghi che cercano di tenersi in equilibrio su un pezzo di legno in mare aperto, dimentichi di dove sono venuti e senza sapere dove vanno. Ma una volta che accettiamo pienamente questo dato di fatto, la vita diventa più facile e non ci sono più delusioni.
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Dovunque vada dovunque scappo
sempre di me trovo un ritratto
sulla parete, la scrivania
intorno al collo, effige mia.
Uomini e donne con strano svago
mi implorano: "La sua firma, prego".
Ognuno esige uno scarabocchio
da questo eruditissimo marmocchio.
Talvolta in mezzo a questo godimento
son perplesso delle cose che sento,
e mi chiedo stropicciandomi gli occhi,
sono io pazzo o sono loro sciocchi?