251/259
Si dice che gl'innamorati, per quanto possano essere vigliacchi, pure hanno all'occasione una nobiltà nella loro natura che soverchia quella ch'è in essi nativa.
252/259
Prendi il sembiante d'un casto fiore, ma sii la serpe che si nasconde sotto.
253/259
Noi non dobbiamo fare della legge soltanto uno spauracchio, sbandierandola a intimorire gli uccelli da preda, per poi lasciar che serbi sempre la stessa forma fino a che l'abitudine la muti, dall'oggetto del loro terrore ch'era dianzi, nel loro posatoio.
254/259
Ogni schiavo reca nella sua mano il potere di sopprimere la sua cattività.
255/259
Un focherello acceso ora in mezzo a questa campagna desolata somiglierebbe, ora, proprio al cuore di un vecchio libertino: una piccola favilla, nel mentre che tutt'il resto del corpo rimane di ghiaccio.
256/259
Tutti i luoghi visitati dall'occhio del cielo sono porti e approdi felici per l'uomo saggio.
257/259
O inferno ribelle, se puoi ammutinarti nelle ossa d'una donna matura, che la virtù stessa sia come cera al cospetto della fiammeggiante giovinezza, e si sciolga al calore del suo stesso fuoco.
258/259
Nel tentativo, beatitudine; sciagura, a prova fatta;
un sorridente sogno, prima e, dopo, una chimera.
E cosa che chiunque sa bene; e nessuno sa bene
sottrarsi al cielo che conduce gli uomini in tale inferno.
259/259
Vorrei che attorno a me ci fossero degli uomini piuttosto grassi, e con la testa ben pettinata, e tali, insomma, che dormano la notte. Quel Cassio laggiù ha un aspetto troppo magro e affamato: pensa troppo, e uomini del genere sono pericolosi.