Biografia di Ignazio Silone
Nazione: Italia
Ignazio Silone, pseudonimo e poi, dagli anni sessanta, anche nome legale di Secondo Tranquilli, nacque il giorno 1 maggio 1900 a Pescina dei Marsi e morì il 22 agosto 2978 a Genova. Fu scrittore, giornalista, politico, saggista e drammaturgo italiano.
Nato in una famiglia contadina, venne educato nella città natale fino all'età di 15 anni, quando un terremoto uccise la madre e lasciò la famiglia in grande povertà: solo uno dei cinque fratelli sopravvisse al terremoto e alle malattie infantili. Dopo un po' di tempo di sbandamento, riuscì a terminare la scuola secondaria e nel 1917 iniziò a collaborare con i gruppi socialisti, diventando un leader del movimento contro la guerra e redattore dell'organo socialista romano Avanguardia. Nel 1921 contribuì alla fondazione del Partito Comunista Italiano e nel 1922 divenne redattore del giornale del partito a Trieste, Il Lavoratore. Dedicò tutto il suo tempo alle missioni all'estero e all'organizzazione clandestina del partito fino a quando i fascisti lo cacciarono in esilio. Nel 1929-30 fu coinvolto nei dibattiti interni sui cambiamenti all'interno del Partito Comunista, in particolare sugli sforzi di Stalin di spingere il partito verso l'estrema sinistra. Sebbene il suo ruolo in queste dispute tra fazioni fosse ambiguo, fu sospeso dal Comitato centrale nel 1930 ed espulso dal partito nel 1931. Si ritirò dalla vita politica e, dopo un periodo di psicoanalisi, iniziò a scrivere. Scrivendo sotto pseudonimo per proteggere la sua famiglia dalle persecuzioni fasciste, realizzò il suo primo romanzo, Fontamara, che fu pubblicato a Zurigo (1930). Si tratta di una storia realistica e compassionevole dello sfruttamento dei contadini di un villaggio dell'Italia meridionale, brutalmente repressi nel tentativo di ottenere i propri diritti. Fontamara fece scalpore a livello internazionale e fu tradotto in 14 lingue. I romanzi successivi, Pane e vino (1937; rivisto come Vino e pane, 1955) e Il seme sotto la neve (1940), ritraggono eroi socialisti che cercano di aiutare i contadini condividendo le loro sofferenze in uno spirito cristiano. Pane e vino fu drammatizzato nel 1944 come Ed egli si nascose.
Scrisse anche una potente satira antifascista, La scuola dei dittatori (1938). Dopo la seconda guerra mondiale tornò in Italia, diventando attivo nella vita politica italiana come dirigente del Partito Socialista Democratico. Nel 1950 si ritirò per dedicarsi alla scrittura. Una manciata di more (1952) e Il segreto di Luca (1956) mostrano la continua attenzione per i bisogni del Sud Italia e per le complessità della riforma sociale. In Uscita di sicurezza (1965), descrive il suo passaggio dal socialismo al comunismo al cristianesimo. Un'opera teatrale, L'avventura d'un povero cristiano (pubblicata nel 1968), descrive invece la vita del papa Celestino V del XIII secolo, concentrandosi sul conflitto tra le esigenze della chiesa istituzionale e la propria spiritualità.
Negli anni Novanta sono emersi dagli archivi di Stato documenti che dimostrano che fu un informatore della polizia italiana per tutti gli anni Venti. Queste rivelazioni hanno portato a una rivalutazione della sua figura tormentata e del suo rapporto con il regime fascista, nonché a un dibattito accademico e a diverse nuove biografie. Gli osservatori hanno teorizzato che la morte per polmonite del fratello minore Romolo in una prigione fascista, dove era stato torturato, avesse portato Silone a rompere con la polizia.
Morì in una clinica ginevrina, dopo aver lottato diversi anni con una serie di malanni; le sue ceneri sono state poste ai piedi del vecchio campanile di San Bernardo, come aveva richiesto in precedenza.
Nato in una famiglia contadina, venne educato nella città natale fino all'età di 15 anni, quando un terremoto uccise la madre e lasciò la famiglia in grande povertà: solo uno dei cinque fratelli sopravvisse al terremoto e alle malattie infantili. Dopo un po' di tempo di sbandamento, riuscì a terminare la scuola secondaria e nel 1917 iniziò a collaborare con i gruppi socialisti, diventando un leader del movimento contro la guerra e redattore dell'organo socialista romano Avanguardia. Nel 1921 contribuì alla fondazione del Partito Comunista Italiano e nel 1922 divenne redattore del giornale del partito a Trieste, Il Lavoratore. Dedicò tutto il suo tempo alle missioni all'estero e all'organizzazione clandestina del partito fino a quando i fascisti lo cacciarono in esilio. Nel 1929-30 fu coinvolto nei dibattiti interni sui cambiamenti all'interno del Partito Comunista, in particolare sugli sforzi di Stalin di spingere il partito verso l'estrema sinistra. Sebbene il suo ruolo in queste dispute tra fazioni fosse ambiguo, fu sospeso dal Comitato centrale nel 1930 ed espulso dal partito nel 1931. Si ritirò dalla vita politica e, dopo un periodo di psicoanalisi, iniziò a scrivere. Scrivendo sotto pseudonimo per proteggere la sua famiglia dalle persecuzioni fasciste, realizzò il suo primo romanzo, Fontamara, che fu pubblicato a Zurigo (1930). Si tratta di una storia realistica e compassionevole dello sfruttamento dei contadini di un villaggio dell'Italia meridionale, brutalmente repressi nel tentativo di ottenere i propri diritti. Fontamara fece scalpore a livello internazionale e fu tradotto in 14 lingue. I romanzi successivi, Pane e vino (1937; rivisto come Vino e pane, 1955) e Il seme sotto la neve (1940), ritraggono eroi socialisti che cercano di aiutare i contadini condividendo le loro sofferenze in uno spirito cristiano. Pane e vino fu drammatizzato nel 1944 come Ed egli si nascose.
Scrisse anche una potente satira antifascista, La scuola dei dittatori (1938). Dopo la seconda guerra mondiale tornò in Italia, diventando attivo nella vita politica italiana come dirigente del Partito Socialista Democratico. Nel 1950 si ritirò per dedicarsi alla scrittura. Una manciata di more (1952) e Il segreto di Luca (1956) mostrano la continua attenzione per i bisogni del Sud Italia e per le complessità della riforma sociale. In Uscita di sicurezza (1965), descrive il suo passaggio dal socialismo al comunismo al cristianesimo. Un'opera teatrale, L'avventura d'un povero cristiano (pubblicata nel 1968), descrive invece la vita del papa Celestino V del XIII secolo, concentrandosi sul conflitto tra le esigenze della chiesa istituzionale e la propria spiritualità.
Negli anni Novanta sono emersi dagli archivi di Stato documenti che dimostrano che fu un informatore della polizia italiana per tutti gli anni Venti. Queste rivelazioni hanno portato a una rivalutazione della sua figura tormentata e del suo rapporto con il regime fascista, nonché a un dibattito accademico e a diverse nuove biografie. Gli osservatori hanno teorizzato che la morte per polmonite del fratello minore Romolo in una prigione fascista, dove era stato torturato, avesse portato Silone a rompere con la polizia.
Morì in una clinica ginevrina, dopo aver lottato diversi anni con una serie di malanni; le sue ceneri sono state poste ai piedi del vecchio campanile di San Bernardo, come aveva richiesto in precedenza.
Frasi di Ignazio Silone
Abbiamo un totale di 21 frasi.
Le abbiamo suddivise in pagine da 50 frasi ciascuna.
Intanto te ne inseriamo una qui come stuzzichino.
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In provincia i segreti hanno vita breve.
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