Biografia di Francesco de Sanctis
Nazione: Italia
Francesco Saverio de Sanctis nacque a Morra Irpina (AV) il 28 marzo 1817 e morì a Napoli il 29 dicembre 1883. Fu politico, saggista e critico letterario.
Trascorse i primi anni della sua vita in un contesto familiare modesto; suo padre era un piccolo proprietario terriero e dottore in diritto. All'età di nove anni si trasferì a Napoli, dove ricevette un'educazione classica. Studiò inizialmente con uno zio sacerdote e successivamente con il purista Basilio Puoti. Nel 1839, aprì una scuola privata a Napoli, dove iniziò a insegnare e a sviluppare le sue idee pedagogiche.
Durante il periodo dell'insurrezione napoletana del 1848, De Sanctis partecipò attivamente agli eventi politici, esprimendo il suo impegno per la libertà e il progresso sociale. La sua carriera fu segnata da una forte tensione tra l'attività politica e quella letteraria.
De Sanctis è noto per la sua opera Storia della letteratura italiana, pubblicata nel 1870, che rappresenta un punto di riferimento fondamentale per la critica letteraria italiana. In questo lavoro, analizza le opere di autori italiani da Dante a Manzoni, cercando di contestualizzarle all'interno del panorama storico e culturale del loro tempo. La sua critica si distingue per l'attenzione alla dimensione estetica e morale della letteratura.
Oltre alla sua attività di critico, De Sanctis scrisse anche opere poetiche e traduzioni, tra cui la traduzione della Logica di Hegel. La sua poesia, sebbene meno conosciuta rispetto alla sua prosa critica, riflette le sue profonde riflessioni filosofiche e il suo impegno per il progresso sociale.
Con l'unificazione d'Italia nel 1860, De Sanctis tornò a Napoli e intraprese una carriera politica. Fu nominato governatore della provincia di Avellino e successivamente assessore alla pubblica istruzione. Nel 1861, venne eletto deputato al parlamento nazionale e assunse il ruolo di ministro della pubblica istruzione in vari governi fino al 1862.
La sua attività politica si caratterizzò per un forte impegno nella riforma del sistema educativo italiano e per la promozione della cultura e dell'istruzione come strumenti di progresso sociale.
Negli ultimi anni della sua vita, si ritirò a Napoli a causa di problemi di salute. Morì il 29 dicembre 1883, ma la sua eredità è significativa: è considerato uno dei padri della critica letteraria moderna in Italia e ha influenzato profondamente la comprensione della letteratura italiana.
Trascorse i primi anni della sua vita in un contesto familiare modesto; suo padre era un piccolo proprietario terriero e dottore in diritto. All'età di nove anni si trasferì a Napoli, dove ricevette un'educazione classica. Studiò inizialmente con uno zio sacerdote e successivamente con il purista Basilio Puoti. Nel 1839, aprì una scuola privata a Napoli, dove iniziò a insegnare e a sviluppare le sue idee pedagogiche.
Durante il periodo dell'insurrezione napoletana del 1848, De Sanctis partecipò attivamente agli eventi politici, esprimendo il suo impegno per la libertà e il progresso sociale. La sua carriera fu segnata da una forte tensione tra l'attività politica e quella letteraria.
De Sanctis è noto per la sua opera Storia della letteratura italiana, pubblicata nel 1870, che rappresenta un punto di riferimento fondamentale per la critica letteraria italiana. In questo lavoro, analizza le opere di autori italiani da Dante a Manzoni, cercando di contestualizzarle all'interno del panorama storico e culturale del loro tempo. La sua critica si distingue per l'attenzione alla dimensione estetica e morale della letteratura.
Oltre alla sua attività di critico, De Sanctis scrisse anche opere poetiche e traduzioni, tra cui la traduzione della Logica di Hegel. La sua poesia, sebbene meno conosciuta rispetto alla sua prosa critica, riflette le sue profonde riflessioni filosofiche e il suo impegno per il progresso sociale.
Con l'unificazione d'Italia nel 1860, De Sanctis tornò a Napoli e intraprese una carriera politica. Fu nominato governatore della provincia di Avellino e successivamente assessore alla pubblica istruzione. Nel 1861, venne eletto deputato al parlamento nazionale e assunse il ruolo di ministro della pubblica istruzione in vari governi fino al 1862.
La sua attività politica si caratterizzò per un forte impegno nella riforma del sistema educativo italiano e per la promozione della cultura e dell'istruzione come strumenti di progresso sociale.
Negli ultimi anni della sua vita, si ritirò a Napoli a causa di problemi di salute. Morì il 29 dicembre 1883, ma la sua eredità è significativa: è considerato uno dei padri della critica letteraria moderna in Italia e ha influenzato profondamente la comprensione della letteratura italiana.
Frasi di Francesco de Sanctis
Abbiamo un totale di 9 frasi.
Ove necessario le abbiamo suddivise in pagine da 50 frasi ciascuna.
Intanto te ne inseriamo una qui come stuzzichino.
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La poesia è la ragione messa in musica.
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