101/236
Un ingrato reca danno a tutti gli infelici.
102/236
Ingratus unus omnibus miseris nocet.
103/236
È proprio del saggio temere il nemico, anche se è dappoco.
104/236
Inimicum quamvis humilem docti est metuere.
105/236
Rimedio alle offese è il dimenticarle.
106/236
Iniuriarum remedium est oblivio.
107/236
L'avaro non è buono con nessuno, pessimo con se stesso.
108/236
In nullum avarus bonus est, in se pessimus.
109/236
La fama di integrità è un secondo patrimonio.
110/236
Integritatis fama est alterum patrimonium.
111/236
Chi vince l'ira vince il più grande dei nemici.
112/236
Iracundiam qui vincit hostem superat maximum.
113/236
Quando l'adirato è ritornato in sè allora si adira con sè medesimo.
114/236
Iratus cum ad se rediit sibi tum irascitur.
115/236
Quando il colpevole è assolto è condannato il giudice.
116/236
Iudex damnatur ubi nocens absolvitur.
117/236
Dopo essere scivolato una volta è colpa tua se cadi di nuovo.
118/236
Lapsus semel fit culpa si iterum cecideris.
119/236
La fortuna è leggera: presto chiede indietro ciò che ha dato.
120/236
Levis est fortuna: cito reposcit quod dedit.
121/236
È una legge universale quella che ordina di nascere e di morire.
122/236
Lex universa est quae iubet nasci et mori.
123/236
La lingua maldicente è indizio di una mente malvagia.
124/236
Lingua est maliloquax mentis indicium malae.
125/236
Non può esservi guadagno che non danneggi il prossimo.
126/236
Lucrum sine damno alterius fieri non potest.
127/236
A chi vuol fare del male non manca mai il pretesto.
128/236
Malefacere qui vult numquam non causam invenit.
129/236
Comandando male si perde tutta l'autorità del comando.
130/236
Male imperando summum imperium admittitur.
131/236
Le cose evidenti non hanno bisogno di alcuna prova.
132/236
Manifesta haud indigent probatione.
133/236
Le lacrime della donna sono il condimento della malizia.
134/236
Muliebris lacrima condimentum est malitiae.
135/236
Quando la donna pensa da sola, pensa male.
136/236
Mulier cum sola cogitat, male cogitat.
137/236
Deve temere molti colui che molti temono.
138/236
Multus timere debet quem multi timent.
139/236
Sopporta ciò che non puoi cambiare come è dalla nascita.
140/236
Mutare quod non possis, ut natum est, feras.
141/236
Sopporta e non prendertela con ciò che non si può cambiare.
142/236
Feras non culpes quod mutari non potest.
143/236
La necessità ottiene dall'uomo ciò che vuole.
144/236
Necessitas ab homine quae vult impetrat.
145/236
La necessità impone la legge, non la riceve.
146/236
Necessitas dat legem, non ipsa accipit.
147/236
All'avaro non mancano mai i pretesti per negare.
148/236
Negandi causa avarum numquam deficit.
149/236
Al desiderio niente piace di più di ciò che non è lecito.
150/236
Nil magis amat cupiditas quam quod non licet.