Biografia di Persio

 Persio
Nazione: Italia    
Aulo Persio Flacco nacque a Volterra (PI) il 4 dicembre 34 e morì a Roma il 24 novembre 62. Fu un poeta satirico.

Nacque da una famiglia equestre agiata, di origini probabilmente etrusche, come suggerisce il praenomen Aules tramandato dalle biografie antiche, e perse il padre in tenera età, crescendo sotto la guida della madre e di un patrigno che lo introdusse a un'educazione raffinata.

All'età di dodici anni si trasferì a Roma per frequentare le migliori scuole di grammatica e retorica, studiando con maestri celebri come Quinto Remmio Palemone e Virginio Flavo, che rafforzarono la sua formazione letteraria, e dopo quattro anni divenne allievo del filosofo stoico Lucio Anneo Cornuto, liberto della famiglia di Seneca e precettore anche di Lucano, il quale impartì a Persio l'impronta filosofica rigorosa che avrebbe segnato tutta la sua vita e le sue opere.

Attraverso Cornuto, Persio entrò in contatto con un circolo ristretto di intellettuali stoici e letterati, tra cui Cesio Basso, Calpurnio Statura, Servilio Noniano e soprattutto Elvidio Prisco e Trasea Peto, figure di spicco dell'opposizione stoica al regime neroniano, che influenzarono profondamente la sua personalità aggressiva, risentita e moralmente intransigente, spingendolo a rifiutare onori mondani come il tribunato militare offertogli dal suocero.

Mantenne pochi amici fidati, legandosi soprattutto a Cornuto, a cui dedicò la Satira V esprimendo profonda gratitudine per l'insegnamento stoico sulla vera libertà come vita secondo ragione, e al gruppo di adolescenti compagni di studi come Lucano e Basso, con cui condivise ideali filosofici e letterari in un clima di severa disciplina interiore.​

La sua unica opera sopravvissuta, le Satire, composta da sei componimenti in esametri dattilici preceduti da un proemio in coliambi di 14 versi, fu scritta tra il 58 e il 62 d.C. e pubblicata postuma dallo stesso Cornuto, che ne curò l'edizione dopo la morte del poeta, avvenuta prematuramente alla giovane età di 28 anni.

In queste satire Persio critica con violenza e oscurità stilistica l'ipocrisia sociale, l'avarizia, la corruzione politica e l'educazione corrotta dei giovani, opponendo la virtù del saggio stoico alle passioni che schiavizzano l'uomo, come nella prima satira sull'uso autentico della letteratura e nella terza sull'istruzione morale.

Lo stile denso, espressionistico e "acre iuncturā", con accostamenti aspri di parole per colpire mente e fantasia del lettore, lo distingue da Orazio, rendendo i testi difficili e turbolenti, ma ricchi di rigore morale, come nella quarta satira sul dialogo tra un maestro e un discepolo o nella sesta sull'eredità e la dissipazione.

Persio morì senza discendenza, lasciando il suo patrimonio, stimato in oltre due milioni di sesterzi, alla figlia di Cornuto e i suoi schiavi al filosofo stesso, confermando il legame indissolubile con il suo mentore.​


Frasi di Persio

Per ora abbiamo un totale di 2 frasi.
Ove necessario le abbiamo suddivise in pagine da 50 frasi ciascuna.
Intanto te ne inseriamo una qui come stuzzichino.

Nulla nasce dal nulla, nulla può tornare nel nulla.


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