51/65
Cornali appartiene a quella classe di idioti euforici che dichiarano alla televisione: "Ho avuto tutto dalla vita". Che sarebbero sopportabili se non fossero invece arroganti, sperando di suscitare, anche nell'epilogo, l'invidia per una vita immaginaria.
52/65
I grandi scrittori sono in continuo aumento. Quelli che scarseggiano sono gli scrittori.
53/65
Executive. Chi dirige. In Italia non ha avuto lo stesso successo che manager, perché non richiama chi maneggia, ma chi esegue.
54/65
Le parole volano, gli scritti anche.
55/65
Abbiamo abolito la certezza della pena, non ci resta che abolire la certezza della colpa.
56/65
Abituarsi alla diversità dei normali è più difficile che abituarsi alla diversità dei diversi.
57/65
Una statua di giada di Iside ci appare come una presenza finalmente inesplicabile. Gli uomini che l'hanno creata credevano. Noi in che cosa crediamo? È questo ciò che di più importante ci dice la statua. Anzi non ce lo dice. Ce lo comunica in silenzio. No, neanche. La statua è questo.
58/65
Maestri in vita. Dispiace nei cosiddetti maestri non che cambino le idee, ma che le idee non li cambino.
59/65
Riconoscere la diversità non è razzismo. È un dovere che abbiamo tutti. Il razzismo però deduce dalla diversità degli altri uomini la diversità dei diritti. Noi invece pensiamo che i diritti siano gli stessi per tutti gli uomini.
60/65
Erasmo trovava un modo efficace per difendersi dagli ultimi maestri di Scolastica: si addormentava sui banchi.
61/65
Pesce piccolo mangia pesce grosso.
62/65
C'è più da imparare dalla oscurità di un maestro che dalla chiarezza di un discepolo.
63/65
La sensazione che lo scrivere, come gli scacchi, fosse un gioco di cui si potesse apprendere la teoria, non sufficiente a vincere la partita, ma almeno a cominciarla.
64/65
Rileggere: si usa per i classici che si leggono per la prima volta.
65/65
In qualche modo. Emergente, anzi emerso. In alcuni intellettuali avalla l'idea che, "in qualche modo", tutto si possa dire e che si possa dire tutto. Che la prigione è l'unico spazio libero che conosciamo. O che il presente è il ricordo del futuro. In qualche modo.