Frasi di Giuseppe Pontiggia

51/62

Cornali appartiene a quella classe di idioti euforici che dichiarano alla televisione: "Ho avuto tutto dalla vita". Che sarebbero sopportabili se non fossero invece arroganti, sperando di suscitare, anche nell'epilogo, l'invidia per una vita immaginaria.

52/62

I grandi scrittori sono in continuo aumento. Quelli che scarseggiano sono gli scrittori.

53/62

Executive. Chi dirige. In Italia non ha avuto lo stesso successo che manager, perché non richiama chi maneggia, ma chi esegue.

54/62

Le parole volano, gli scritti anche.

55/62

Abbiamo abolito la certezza della pena, non ci resta che abolire la certezza della colpa.

56/62

Abituarsi alla diversità dei normali è più difficile che abituarsi alla diversità dei diversi.

57/62

Una statua di giada di Iside ci appare come una presenza finalmente inesplicabile. Gli uomini che l'hanno creata credevano. Noi in che cosa crediamo? È questo ciò che di più importante ci dice la statua. Anzi non ce lo dice. Ce lo comunica in silenzio. No, neanche. La statua è questo.

58/62

Maestri in vita. Dispiace nei cosiddetti maestri non che cambino le idee, ma che le idee non li cambino.

59/62

Riconoscere la diversità non è razzismo. È un dovere che abbiamo tutti. Il razzismo però deduce dalla diversità degli altri uomini la diversità dei diritti. Noi invece pensiamo che i diritti siano gli stessi per tutti gli uomini.

60/62

Erasmo trovava un modo efficace per difendersi dagli ultimi maestri di Scolastica: si addormentava sui banchi.

61/62

Pesce piccolo mangia pesce grosso.

62/62

C'è più da imparare dalla oscurità di un maestro che dalla chiarezza di un discepolo.


Biografia di Giuseppe Pontiggia