Biografia di Giuseppe Pontiggia
Nazione: Italia
Giuseppe Pontiggia, detto Peppo nacque il 25 settembre 1934 a Como e morì il 27 giugno 2003 a Milano. fu scrittore, aforista, critico letterario e curatore editoriale, oltre a essere uno dei maggiori critici del secondo Novecento italiano.
Dal padre bibliofilo ereditò la passione per i libri, diventandone grande conoscitore e collezionista. Si laureò nel 1959 all'Università Cattolica di Milano con una tesi sulla tecnica narrativa di Italo Svevo.
Per aiutare la famiglia iniziò a lavorare in banca, ma grazie alla pubblicazione del suo primo romanzo, autobiografico, La morte in banca, e all'incoraggiamento di Elio Vittorini, decise di lasciare il suo lavoro nel 1961 per dedicarsi al mondo dell'editoria. Redattore del "Verri" e curatore insieme a M. Forti de "L'Almanacco dello Specchio", fu anche consulente editoriale per Adelphi e Mondadori. Collaborò anche al supplemento domenicale de "Il Sole 24 ore".
Nel frattempo si dedicò all'insegnamento serale: l'ampio tempo libero gli consentì di approfondire letture, interessi ed esperienze in molteplici direzioni. Svolse attività saggistica e critica, occupandosi di autori classici e di moderni e contemporanei e negli anni Novanta diede vita a una scuola di scrittura creativa.
Nel 1978 pubblicò il suo terzo romanzo Il giocatore invisibile cui seguirono: Il raggio d'ombra (1983), La grande sera (1989), Vite di uomini non illustri(1994), Nati due volte (2000),Prima persona (2002), Il residence delle ombre cinesi (2003 - postumo). Tra le raccolte di saggi vanno ricordati: Il giardino delle Esperidi (1984), Le sabbie immobili (1991), L'isola volante (1996), I contemporanei del futuroe Viaggio nei classici (1998).
Morì a causa di un collasso cardio-circolatorio mentre era in attività. Dopo i funerali a Milano la salma venne portata al cimitero di Arcellasco (Erba).
Dal padre bibliofilo ereditò la passione per i libri, diventandone grande conoscitore e collezionista. Si laureò nel 1959 all'Università Cattolica di Milano con una tesi sulla tecnica narrativa di Italo Svevo.
Per aiutare la famiglia iniziò a lavorare in banca, ma grazie alla pubblicazione del suo primo romanzo, autobiografico, La morte in banca, e all'incoraggiamento di Elio Vittorini, decise di lasciare il suo lavoro nel 1961 per dedicarsi al mondo dell'editoria. Redattore del "Verri" e curatore insieme a M. Forti de "L'Almanacco dello Specchio", fu anche consulente editoriale per Adelphi e Mondadori. Collaborò anche al supplemento domenicale de "Il Sole 24 ore".
Nel frattempo si dedicò all'insegnamento serale: l'ampio tempo libero gli consentì di approfondire letture, interessi ed esperienze in molteplici direzioni. Svolse attività saggistica e critica, occupandosi di autori classici e di moderni e contemporanei e negli anni Novanta diede vita a una scuola di scrittura creativa.
Nel 1978 pubblicò il suo terzo romanzo Il giocatore invisibile cui seguirono: Il raggio d'ombra (1983), La grande sera (1989), Vite di uomini non illustri(1994), Nati due volte (2000),Prima persona (2002), Il residence delle ombre cinesi (2003 - postumo). Tra le raccolte di saggi vanno ricordati: Il giardino delle Esperidi (1984), Le sabbie immobili (1991), L'isola volante (1996), I contemporanei del futuroe Viaggio nei classici (1998).
Morì a causa di un collasso cardio-circolatorio mentre era in attività. Dopo i funerali a Milano la salma venne portata al cimitero di Arcellasco (Erba).