Biografia di Naguib Mahfouz

Nazione: Egitto
Naguib Mahfouz (a volte traslitterato come Nagib Mafuz) nacque a Il Cairo il giorno 11 dicembre 1911 e morì sempre a Il Cairo il 30 agosto 2006. Fu scrittore, sceneggiatore e giornalista.
Nacque nel quartiere Gamaliya del Cairo, in una famiglia della classe media. Figlio di un funzionario statale, visse un'infanzia serena segnata dalle trasformazioni sociali e politiche dell'Egitto sotto occupazione britannica. Studiò filosofia presso l'Università del Cairo, laureandosi nel 1934, e intraprese la carriera di funzionario pubblico, lavorando in vari ministeri fino al pensionamento nel 1971.
Cominciò a scrivere giovanissimo e pubblicò la sua prima raccolta di racconti nel 1939. Nei primi romanzi, come Radubis (1943), ambientò le vicende nell'antico Egitto; progressivamente, la sua narrativa si spostò verso una rappresentazione più realistica della società contemporanea egiziana.
La notorietà arrivò con la cosiddetta Trilogia del Cairo: Bayn al-Qasrayn (Vicoli di mezzo), Qasr al-Shawq (Palazzo del desiderio) e Al-Sukkariyyah (La via dello zucchero), pubblicata tra il 1956 e il 1957, che descrive le vicende di una famiglia del Cairo attraverso tre generazioni, spaziando dagli anni della Prima guerra mondiale fino alla rivoluzione che portò al colpo di Stato contro il re nel 1952. La trilogia divenne uno dei punti di riferimento della letteratura araba moderna.
Con I figli del nostro quartiere (1959), adottò una narrazione allegorica e simbolica, inserendo giudizi anche politici tra le righe e suscitando forti critiche dalle autorità religiose, tanto che il romanzo venne bandito in Egitto per decenni.
Temi come l'esistenzialismo, la crisi dell'identità e l'analisi sociale ricorrono in opere come Il ladro e i cani (1961), Il disincanto (1962) e Chiacchiere sul Nilo (1966), spesso affrontando la condizione delle donne e dei prigionieri politici. Molti dei suoi romanzi e racconti furono trasposti in film o serie televisive, rendendolo uno degli autori più adattati dell'area araba.
Parallelamente alla scrittura di romanzi e racconti (oltre 350), curò sceneggiature, articoli e saggi, affermandosi anche come una delle voci più ascoltate e critiche della società egiziana, spesso in contrasto con i poteri politici, ma sempre fedele a un profondo patriottismo e all'ideale del progresso sociale.
Ispirato da autori occidentali come Proust, Kafka e Joyce, e vicino a figure come Taha Hussein e Sayyid Qutb nella sua gioventù, Mahfouz filtrò la modernità attraverso la tradizione araba, dando una dimensione universale alle sue narrazioni.
Nel 1988, Mahfouz ricevette il Premio Nobel per la Letteratura, primo e finora unico autore in lingua araba a ottenere questo riconoscimento, consacrando il suo ruolo fondamentale nel panorama letterario globale. Negli ultimi anni continuò a scrivere, nonostante i gravi problemi di salute dovuti a un'aggressione subita da parte di un fondamentalista nel 1994.
Nacque nel quartiere Gamaliya del Cairo, in una famiglia della classe media. Figlio di un funzionario statale, visse un'infanzia serena segnata dalle trasformazioni sociali e politiche dell'Egitto sotto occupazione britannica. Studiò filosofia presso l'Università del Cairo, laureandosi nel 1934, e intraprese la carriera di funzionario pubblico, lavorando in vari ministeri fino al pensionamento nel 1971.
Cominciò a scrivere giovanissimo e pubblicò la sua prima raccolta di racconti nel 1939. Nei primi romanzi, come Radubis (1943), ambientò le vicende nell'antico Egitto; progressivamente, la sua narrativa si spostò verso una rappresentazione più realistica della società contemporanea egiziana.
La notorietà arrivò con la cosiddetta Trilogia del Cairo: Bayn al-Qasrayn (Vicoli di mezzo), Qasr al-Shawq (Palazzo del desiderio) e Al-Sukkariyyah (La via dello zucchero), pubblicata tra il 1956 e il 1957, che descrive le vicende di una famiglia del Cairo attraverso tre generazioni, spaziando dagli anni della Prima guerra mondiale fino alla rivoluzione che portò al colpo di Stato contro il re nel 1952. La trilogia divenne uno dei punti di riferimento della letteratura araba moderna.
Con I figli del nostro quartiere (1959), adottò una narrazione allegorica e simbolica, inserendo giudizi anche politici tra le righe e suscitando forti critiche dalle autorità religiose, tanto che il romanzo venne bandito in Egitto per decenni.
Temi come l'esistenzialismo, la crisi dell'identità e l'analisi sociale ricorrono in opere come Il ladro e i cani (1961), Il disincanto (1962) e Chiacchiere sul Nilo (1966), spesso affrontando la condizione delle donne e dei prigionieri politici. Molti dei suoi romanzi e racconti furono trasposti in film o serie televisive, rendendolo uno degli autori più adattati dell'area araba.
Parallelamente alla scrittura di romanzi e racconti (oltre 350), curò sceneggiature, articoli e saggi, affermandosi anche come una delle voci più ascoltate e critiche della società egiziana, spesso in contrasto con i poteri politici, ma sempre fedele a un profondo patriottismo e all'ideale del progresso sociale.
Ispirato da autori occidentali come Proust, Kafka e Joyce, e vicino a figure come Taha Hussein e Sayyid Qutb nella sua gioventù, Mahfouz filtrò la modernità attraverso la tradizione araba, dando una dimensione universale alle sue narrazioni.
Nel 1988, Mahfouz ricevette il Premio Nobel per la Letteratura, primo e finora unico autore in lingua araba a ottenere questo riconoscimento, consacrando il suo ruolo fondamentale nel panorama letterario globale. Negli ultimi anni continuò a scrivere, nonostante i gravi problemi di salute dovuti a un'aggressione subita da parte di un fondamentalista nel 1994.
Frasi di Naguib Mahfouz
Abbiamo un totale di 1 frasi.
Ove necessario le abbiamo suddivise in pagine da 50 frasi ciascuna.
Intanto te ne inseriamo una qui come stuzzichino.
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La tua casa non è dove sei nato.
Casa è dove cessano tutti i tuoi tentativi di fuga.
Casa è dove cessano tutti i tuoi tentativi di fuga.
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