Biografia di Mecenate

 Mecenate
Nazione: Italia    
Gaio Cilnio Mecenate nacque il 15 aprile del 68 a.C. ad Arezzo e morì all'incirca nel 8 a.C..

Nacque da una famiglia equestre di antica origine etrusca appartenente alla gens Cilnia, imparentata con i Roscio di Lanuvio e probabilmente con i Cilnii di Arretium, crescendo in un ambiente colto e agiato che lo introdusse presto alla politica romana durante gli ultimi anni della Repubblica.

Giovane durante le guerre civili tra Cesare e Pompeo, emerse nel 40 a.C. come alleato e consigliere di Ottaviano (futuro Augusto), organizzando il suo matrimonio con Scribonia e contribuendo al Trattato di Brindisi per la riconciliazione con Marco Antonio, dimostrando abilità diplomatica che lo rese indispensable nonostante l'assenza di cariche formali o comandi militari.​

Nel 38 a.C. Mecenate introdusse Orazio nella sua cerchia, dopo aver accolto Virgilio e Vario Rufo, diventando il mecenate per eccellenza della poesia augustea e finanziando le tenute rurali dei poeti, come quella di Orazio a Sulmona.

Nel frattempo gestiva l'amministrazione di Roma e Italia durante le campagne di Ottaviano contro Sesto Pompeo (36 a.C.) e Antonio (31 a.C.), soffocando con discrezione e rapidità complotti come quello guidato dal figlio di Lepido nel 30 a.C.

Durante le assenze di Ottaviano condivise il ruolo di vice-reggente con Agrippa, usando il sigillo imperiale e modificando dispacci, e mantenne questa influenza anche dopo il principato del 27 a.C., sostenendo la successione di Marcello, nipote di Augusto.

Mecenate sposò intorno al 23 a.C. Terentia, sorella adottiva di Varro Murena, ma il matrimonio fu infelice e segnato da gelosie: rivelò a lei la scoperta del complotto di Murena contro Augusto, permettendogli di fuggire, gesto che irritò l'imperatore e ne minò l'influenza a favore di Agrippa.

Scrisse egli stesso prosa e versi, tra cui il dialogo Simposio con Virgilio e Orazio e opere in prosa derise da Seneca e Quintiliano per lo stile discorsivo, ma ne sopravvivono solo alcuni frammenti; promosse i giardini esquilini, primo esempio di giardini ellenistico-persiani a Roma con terrazze, biblioteche e bagni caldi.

Morì senza figli nell'8 a.C., lasciando tutto, inclusi palazzo e giardini, ad Augusto con cui era rimasto amico nonostante le tensioni, lasciando un'eredità come diplomatico mite e mecenate che rese possibile l'età dell'oro letteraria augustea.


Frasi di Mecenate

Per ora abbiamo un totale di 2 frasi.
Ove necessario le abbiamo suddivise in pagine da 50 frasi ciascuna.
Intanto te ne inseriamo una qui come stuzzichino.

Non mi curo della tomba: la natura seppellisce i resti insepolti.


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