Biografia di George Moore

George Moore
Nazione: Irlanda (Eire)    
George Augustus Moore nacque a Ballyglass, Irlanda il 24 febbraio 1852 e morì a Monte Carlo il 21 gennaio 1933. Fu scrittore, poeta, drammaturgo e critico d'arte.

Cresciuto in un ambiente che favoriva l'istruzione e la cultura, mostrò fin da giovane un interesse per la letteratura e le arti. Dopo aver frequentato il Clongowes Wood College e il Royal University di Dublino, si trasferì a Parigi nel 1874, dove entrò in contatto con il movimento impressionista e con artisti come Édouard Manet e Claude Monet, ma soprattutto Zola, che ne influenzò profondamente la scrittura.

La sua carriera letteraria iniziò con la pubblicazione di raccolte di poesie come The flowers of passion (1877) e Pagan poems (1881), ispirate dal simbolismo francese e dalla poetica di Charles Baudelaire. Tuttavia, fu con i suoi romanzi che Moore raggiunse la notorietà. Tra le sue opere più significative si trovano A modern lover (1883), The untilled field (1903) e Esther Waters (1894), che esplorano temi come l'amore, la moralità e le complessità della vita quotidiana.

Moore si distinse anche come critico d'arte e drammaturgo; scrisse saggi sulla pittura e sul teatro, contribuendo a promuovere artisti contemporanei. La sua opera autobiografica più nota è la trilogia Hail and farewell!, composta da Ave (1911), Salve (1912) e Vale (1914), che offre uno sguardo intimo sulla sua vita e sulle sue esperienze artistiche.

Nel corso della sua vita, Moore si impegnò attivamente nella vita politica irlandese, sostenendo il nazionalismo e l'indipendenza dell'Irlanda. La sua scrittura riflette una profonda connessione con le questioni sociali e culturali del suo tempo. Morì a Monte Carlo; la sua influenza si estende oltre i confini dell'Irlanda, contribuendo al panorama letterario europeo con una prosa innovativa e una visione critica della società.


Frasi di George Moore

Abbiamo un totale di 4 frasi.
Ove necessario le abbiamo suddivise in pagine da 50 frasi ciascuna.
Intanto te ne inseriamo una qui come stuzzichino.

Dopo tutto c'è soltanto una razza: l'umanità.


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