Frasi di Giacomo Leopardi

1/117

La solitudine è come una lente di ingrandimento: se sei solo e stai bene, stai benissimo; se sei solo e stai male, stai malissimo.

2/117

È curioso a vedere che quasi tutti gli uomini che valgono molto hanno le maniere semplici; e che quasi sempre le maniere semplici sono prese per indizio di poco valore.

3/117

I beni si disprezzano quando si possiedono sicuramente, e si apprezzano quando sono perduti o si corre pericolo di perderli.

4/117

Il più solido piacere di questa vita, è il piacere vano delle illusioni.

5/117

L'unico modo per non far conoscere agli altri i propri limiti, è di non oltrepassarli mai.

6/117

La stima è come un fiore, che pestato una volta gravemente o appassito, mai più non ritorna.

7/117

Se per essere come dovremmo ci sforzassimo tanto come ci sforziamo per nascondere quello che siamo, potremmo mostrarci come siamo realmente senza ricorrere alla finzione.

8/117

Amore, amor, di nostra vita ultimo inganno.

9/117

Arcano è tutto, fuor che il nostro dolor.

10/117

Tutto si è perfezionato da Omero in poi, ma non la poesia.

11/117

Certo, l'ultima causa dell'essere non è la felicità, perciocché niuna cosa è felice.

12/117

Tutto è follia in questo mondo, fuorché il folleggiare. Tutto è degno di riso, fuorché il ridersi di tutto. Tutto è vanità fuorché le belle illusioni e le dilettevoli frivolezze.

13/117

Chi ha il coraggio di ridere è padrone del mondo, come chi ha il coraggio di morire

14/117

Chi non ha uno scopo non prova quasi mai diletto in nessuna operazione.

15/117

Chi più si ama meno può amare.

16/117

Cosa rarissima nella società, un uomo veramente sopportabile.

17/117

Tutti gli uomini per necessità nascono e vivono infelici.

18/117

Due cose belle ha il mondo: amore e morte.

19/117

E' curioso vedere che gli uomini di molto merito hanno sempre le maniere semplici, e che sempre le maniere semplici sono state prese per indizio di poco merito.

20/117

È funesto a chi nasce il dì natale.

21/117

È vero, come predica Cicerone, che la virtù è il fondamento dell'amicizia, né può essere amicizia senza virtù; perché la virtù non è altro che il contrario dell'egoismo, principale ostacolo all'amicizia.

22/117

Gli uomini sarebbero felici se non avessero cercato e non cercassero di esserlo.

23/117

Gli uomini si vergognano non delle ingiurie che fanno, ma di quelle che ricevono.

24/117

I fanciulli trovano il tutto anche nel niente, gli uomini il niente nel tutto.

25/117

I momenti migliori dell'amore sono quelli di una quieta e dolce malinconia, dove tu piangi e non sai di che.

26/117

Il genere umano non odia mai tanto chi fa male, né il male stesso, quanto chi lo nomina.

27/117

Il maligno dice male dé buoni; lo stolto or dé buoni, or dé malvagi; il saggio di nessuno mai.

28/117

Il piacere è sempre o passato o futuro, e non è mai presente.

29/117

Il più certo modo di celare agli altri i confini del proprio sapere, è di non trapassarli.

30/117

Vivi felice, se felice in terra visse nato mortal.

31/117

Intendo per innocente non uno incapace di peccare, ma di peccare senza rimorso.

32/117

Io non ho bisogno di stima, ne' di gloria, ne' di altre cose simili; ma ho bisogno d'amore.

33/117

L'abuso e la disubbidienza alla legge non può essere impedita da nessuna legge.

34/117

L'arte non può mai uguagliare la ricchezza della natura.

35/117

L'egoismo è sempre stata la peste della società e quando è stato maggiore, tanto peggiore è stata la condizione della società.

36/117

L'esistenza può essere maggiore senza che lo sia la vita.

37/117

L'immaginazione è la prima fonte della felicità umana.

38/117

L'impressione di piacere può rimanere tale fino a quando non si è certi di piacere soprattutto a sé stessi.

39/117

L'insegnare non è quasi altro che assuefazione.

40/117

L'irresoluzione è peggio della disperazione.

41/117

L'uomo è infelice perché incontentabile.

42/117

Una poesia ragionevole è lo stesso che dire una bestia ragionevole.

43/117

La conoscenza degli effetti e l'ignoranza delle cause produsse l'astrologia.

44/117

La convenienza al suo fine è quello in cui consiste la bellezza di tutte le cose, e fuor della quale nessuna cosa è bella.

45/117

La felicità o infelicità non si misura dall'esterno ma dall'interno.

46/117

La felicità è impossibile a chi la desidera.

47/117

La guerra più terribile è quella che deriva dall'egoismo, e dall'odio naturale verso altrui, rivolto non più verso lo straniero, ma verso il concittadino, il compagno.

48/117

La morte non è male: perché libera l'uomo da tutti i mali, e insieme coi beni gli toglie i desideri. La vecchiezza è male.

49/117

La natura ci destinò per medicina di tutti i mali la morte.

50/117

La noia è in qualche modo il più sublime dei sentimenti umani.


Biografia di Giacomo Leopardi