Frasi di Giacomo Leopardi

1/84

La solitudine è come una lente di ingrandimento: se sei solo e stai bene, stai benissimo; se sei solo e stai male, stai malissimo.

2/84

È curioso a vedere che quasi tutti gli uomini che valgono molto hanno le maniere semplici; e che quasi sempre le maniere semplici sono prese per indizio di poco valore.

3/84

I beni si disprezzano quando si possiedono sicuramente, e si apprezzano quando sono perduti o si corre pericolo di perderli.

4/84

Il più solido piacere di questa vita, è il piacere vano delle illusioni.

5/84

L'unico modo per non far conoscere agli altri i propri limiti, è di non oltrepassarli mai.

6/84

La stima è come un fiore, che pestato una volta gravemente o appassito, mai più non ritorna.

7/84

Se per essere come dovremmo ci sforzassimo tanto come ci sforziamo per nascondere quello che siamo, potremmo mostrarci come siamo realmente senza ricorrere alla finzione.

8/84

Amore, amor, di nostra vita ultimo inganno.

9/84

Arcano è tutto, fuor che il nostro dolor.

10/84

Tutto si è perfezionato da Omero in poi, ma non la poesia.

11/84

Certo, l'ultima causa dell'essere non è la felicità, perciocché niuna cosa è felice.

12/84

Tutto è follia in questo mondo, fuorché il folleggiare. Tutto è degno di riso, fuorché il ridersi di tutto. Tutto è vanità fuorché le belle illusioni e le dilettevoli frivolezze.

13/84

Chi ha il coraggio di ridere è padrone del mondo, come chi ha il coraggio di morire

14/84

Chi non ha uno scopo non prova quasi mai diletto in nessuna operazione.

15/84

Chi più si ama meno può amare.

16/84

Cosa rarissima nella società, un uomo veramente sopportabile.

17/84

Tutti gli uomini per necessità nascono e vivono infelici.

18/84

Due cose belle ha il mondo: amore e morte.

19/84

E' curioso vedere che gli uomini di molto merito hanno sempre le maniere semplici, e che sempre le maniere semplici sono state prese per indizio di poco merito.

20/84

È funesto a chi nasce il dì natale.

21/84

È vero, come predica Cicerone, che la virtù è il fondamento dell'amicizia, né può essere amicizia senza virtù; perché la virtù non è altro che il contrario dell'egoismo, principale ostacolo all'amicizia.

22/84

Gli uomini sarebbero felici se non avessero cercato e non cercassero di esserlo.

23/84

Gli uomini si vergognano non delle ingiurie che fanno, ma di quelle che ricevono.

24/84

I fanciulli trovano il tutto anche nel niente, gli uomini il niente nel tutto.

25/84

I momenti migliori dell'amore sono quelli di una quieta e dolce malinconia, dove tu piangi e non sai di che.

26/84

Il genere umano non odia mai tanto chi fa male, né il male stesso, quanto chi lo nomina.

27/84

Il maligno dice male dé buoni; lo stolto or dé buoni, or dé malvagi; il saggio di nessuno mai.

28/84

Il piacere è sempre o passato o futuro, e non è mai presente.

29/84

Il più certo modo di celare agli altri i confini del proprio sapere, è di non trapassarli.

30/84

Vivi felice, se felice in terra visse nato mortal.

31/84

Intendo per innocente non uno incapace di peccare, ma di peccare senza rimorso.

32/84

Io non ho bisogno di stima, ne' di gloria, ne' di altre cose simili; ma ho bisogno d'amore.

33/84

L'abuso e la disubbidienza alla legge non può essere impedita da nessuna legge.

34/84

L'arte non può mai uguagliare la ricchezza della natura.

35/84

L'egoismo è sempre stata la peste della società e quando è stato maggiore, tanto peggiore è stata la condizione della società.

36/84

L'esistenza può essere maggiore senza che lo sia la vita.

37/84

L'immaginazione è la prima fonte della felicità umana.

38/84

L'impressione di piacere può rimanere tale fino a quando non si è certi di piacere soprattutto a sé stessi.

39/84

L'insegnare non è quasi altro che assuefazione.

40/84

L'irresoluzione è peggio della disperazione.

41/84

L'uomo è infelice perché incontentabile.

42/84

Una poesia ragionevole è lo stesso che dire una bestia ragionevole.

43/84

La conoscenza degli effetti e l'ignoranza delle cause produsse l'astrologia.

44/84

La convenienza al suo fine è quello in cui consiste la bellezza di tutte le cose, e fuor della quale nessuna cosa è bella.

45/84

La felicità o infelicità non si misura dall'esterno ma dall'interno.

46/84

La felicità è impossibile a chi la desidera.

47/84

La guerra più terribile è quella che deriva dall'egoismo, e dall'odio naturale verso altrui, rivolto non più verso lo straniero, ma verso il concittadino, il compagno.

48/84

La morte non è male: perché libera l'uomo da tutti i mali, e insieme coi beni gli toglie i desideri. La vecchiezza è male.

49/84

La natura ci destinò per medicina di tutti i mali la morte.

50/84

La noia è in qualche modo il più sublime dei sentimenti umani.


Biografia di Giacomo Leopardi