51/64
La vostra nominanza è color d'erba,
che viene e va.
52/64
Poscia, più che 'l dolor, poté 'l digiuno.
53/64
All'alta fantasia qui mancò possa.
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Fede è sustanza di cose sperate,
ed argomento delle non parventi:
e questa pare a me sua quiditate.
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Poca favilla gran fiamma seconda.
56/64
Men che dramma
di sangue m'è rimaso che non tremi:
conosco i segni dell'antica fiamma.
57/64
Per una ghirlandetta
ch'io vidi, mi farà
sospirare ogni fiore.
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Tanto vogl'io che vi sia manifesto,
pur che mia coscienza non mi garra,
che alla Fortuna, come vuol, son presto.
Non è nuova alli orecchi miei tal arra:
però giri Fortuna la sua rota
come le piace, e 'l villan la sua marra.
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Dette mi fur di mia vita futura
parole gravi, avvegna ch'io mi senta
ben tetragono ai colpi di ventura.
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O gente umana, per volar su nata,
perché a poco vento così cadi?
61/64
Ma perché piene son tutte le carte
ordite a questa cantica seconda,
non mi lascia più ir lo fren dell'arte.
62/64
La fretta,
che l'onestade ad ogn'atto dismanga.
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I' mi son pargoletta bella e nova.
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Perché ti vedi giovinetta e bella,
tanto che svegli ne la mente Amore,
pres'hai orgoglio e durezza nel core.