Biografia di Achille Campanile

Achille Campanile nacque a Roma il 28 settembre 1899 e morì a Lariano, RM il 4 gennaio 1977. Fu scrittore, drammaturgo e giornalista.
Iniziò la carriera come giornalista de "La Tribuna", del quale il padre era redattore capo. Nello scrivere un pezzo su di una donna trovata morta riversa sulla tomba del marito, egli lo titolò "Tanto va la gatta al lardo..." gettando nello sconcerto colleghi e responsabili. Fu introdotto al mondo della cultura degli anni '20, dove si distinse per la sua vocazione di personaggio anticonvenzionale. Grazie all'amicizia e al sostegno di Montale e Pirandello, cominciò a presentare i proprio lavori, tra i quali ricordiamo "Centocinquanta la gallina canta" del 1924 ai quali seguirono poi commedie e romanzi di successo come "Agosto, moglie mia non ti conosco" e la collaborazione con periodici letterari.
Nel 1930 al Teatro Manzoni di Milano andò in scena la commedia "L'amore fa fare questo ed altro" con Vittorio de Sica (di cui era cugino) tra gli intepreti. La rappresentazione sollevò un putiferio: il pubblico in sala si divise tra chi applaudiva vigorosamente e chi invece contestava rumorosamente. Alla fine dovettero intervenire i carabinieri per dividere le due fazioni.
Nel 1932 seguì il Giro d'Italia per la Gazzetta del Popolo durante il quale divenne ancora più famoso grazie al personaggio di Battista, da lui inventato, con il ruolo di cameriere e gregario. Dal 1959 in avanti tenne una rubrica di critica televisiva su L'Europeo e in quell'epoca pubblicò "Il povero Piero", opera in cui si parla molto ironicamente della morte, ma soprattutto del comportamento di parenti e amici del defunto durante i funerali.
Ritornò ad un grande successo intorno al 1973 ottenendo per la seconda volta il Premio Viareggio per "Manuale di conversazione". Il suo stile umoristico paradossale venne riscoperto dal pubblico e dalla critica, grazie anche all'analisi, fatta da Umberto Eco, rendendo così la dovuta giustizia ad uno dei più grandi umoristi italiani.