Biografia di Vitaliano Brancati
Nazione: Italia
Vitaliano Brancati nacque a Pachino (SR) il 24 luglio 1907 e morì a Torino il 25 settembre 1954. Fu scrittore, sceneggiatore, drammaturgo, docente e giornalista.
Nacque in una famiglia con interessi letterari, dato che sia il nonno che il padre erano autori di poesia e narrativa. Trascorse la sua giovinezza tra Pachino, Siracusa e poi Catania, dove si laureò in lettere nel 1929 con una tesi su Luigi Capuana, ispirandosi alle radici della cultura siciliana ma con uno sguardo critico e originale.
Iniziò la sua carriera letteraria con opere influenzate dal clima fascista, come i drammi Everest (1931) e Piave (1932), e il romanzo L'amico del vincitore (1932), ma già nel 1934 con Singolare avventura di viaggio iniziò a esplorare temi più complessi come l'erotismo e le difficoltà esistenziali, muovendosi verso un distacco dall'ideologia fascista.
Nel 1941 pubblicò Gli anni perduti, che lui stesso considerava il suo primo vero romanzo, caratterizzato da un umorismo amaro e da un tono di critica sociale e politica che riflettevano il suo allontanamento dal regime.
Successivamente, stabilitosi a Roma, si impose come autore di punta del neorealismo con titoli di successo come Don Giovanni in Sicilia (1941), un romanzo che fotografa con ironia e profondità i costumi siciliani, e Il bell'Antonio (1949), un racconto tragicomico di un'impotenza sessuale che riscosse enorme successo anche come adattamento cinematografico.
Prima di morire prematuramente nel 1954 a Torino, scrisse Paolo il caldo (pubblicato postumo nel 1955), un romanzo in cui affronta il tema dell'ossessione erotica con uno sguardo critico sul costume politico e culturale del dopoguerra.
Durante la sua vita Brancati fu un intellettuale impegnato, attento ai cambiamenti sociali e politici del suo tempo, amico e collaboratore di altri scrittori e giornalisti come Leo Longanesi, con cui strinse un rapporto professionale e umano significativo nel contesto della fronda antifascista. La sua opera, nata nel ventennio fascista ma sempre più critica verso il regime, si caratterizza per una pungente ironia, una profonda capacità di analisi psicologica e un senso tragico dell'esistenza, rendendolo un autore fondamentale della letteratura italiana del Novecento.
Nacque in una famiglia con interessi letterari, dato che sia il nonno che il padre erano autori di poesia e narrativa. Trascorse la sua giovinezza tra Pachino, Siracusa e poi Catania, dove si laureò in lettere nel 1929 con una tesi su Luigi Capuana, ispirandosi alle radici della cultura siciliana ma con uno sguardo critico e originale.
Iniziò la sua carriera letteraria con opere influenzate dal clima fascista, come i drammi Everest (1931) e Piave (1932), e il romanzo L'amico del vincitore (1932), ma già nel 1934 con Singolare avventura di viaggio iniziò a esplorare temi più complessi come l'erotismo e le difficoltà esistenziali, muovendosi verso un distacco dall'ideologia fascista.
Nel 1941 pubblicò Gli anni perduti, che lui stesso considerava il suo primo vero romanzo, caratterizzato da un umorismo amaro e da un tono di critica sociale e politica che riflettevano il suo allontanamento dal regime.
Successivamente, stabilitosi a Roma, si impose come autore di punta del neorealismo con titoli di successo come Don Giovanni in Sicilia (1941), un romanzo che fotografa con ironia e profondità i costumi siciliani, e Il bell'Antonio (1949), un racconto tragicomico di un'impotenza sessuale che riscosse enorme successo anche come adattamento cinematografico.
Prima di morire prematuramente nel 1954 a Torino, scrisse Paolo il caldo (pubblicato postumo nel 1955), un romanzo in cui affronta il tema dell'ossessione erotica con uno sguardo critico sul costume politico e culturale del dopoguerra.
Durante la sua vita Brancati fu un intellettuale impegnato, attento ai cambiamenti sociali e politici del suo tempo, amico e collaboratore di altri scrittori e giornalisti come Leo Longanesi, con cui strinse un rapporto professionale e umano significativo nel contesto della fronda antifascista. La sua opera, nata nel ventennio fascista ma sempre più critica verso il regime, si caratterizza per una pungente ironia, una profonda capacità di analisi psicologica e un senso tragico dell'esistenza, rendendolo un autore fondamentale della letteratura italiana del Novecento.
Frasi di Vitaliano Brancati
Per ora abbiamo un totale di 6 frasi.
Ove necessario le abbiamo suddivise in pagine da 50 frasi ciascuna.
Intanto te ne inseriamo una qui come stuzzichino.
Leggi le frasi di Vitaliano Brancati
Ove necessario le abbiamo suddivise in pagine da 50 frasi ciascuna.
Intanto te ne inseriamo una qui come stuzzichino.
È vero che ciascuna persona ha sotto il braccio il libro che si merita.
Leggi le frasi di Vitaliano Brancati