Biografia di Vittorio Alfieri

Vittorio Alfieri
Nazione: Italia    
Vittorio Amedeo Alfieri nacque ad Asti il 16 gennaio 1749 e morì a Firenze il giorno 8 ottobre 1803. Fu drammaturgo, poeta e scrittore.

Cresciuto nell'ambiente privilegiato di una famiglia della nobiltà terriera, ricevette un'educazione rigorosa alla Reale Accademia di Torino, dove si formò culturalmente e intellettualmente. Tuttavia, la sua esperienza accademica fu segnata da un'intolleranza verso le convenzioni sociali e militari, che lo portò a lasciare l'Accademia nel 1766.

Dopo la sua uscita, Alfieri intraprese un lungo viaggio attraverso l'Europa, visitando paesi come Francia, Inghilterra e Germania. Questi viaggi non erano solo un modo per esplorare nuove culture, ma anche un tentativo di sfuggire a una vita che trovava opprimente. Durante questo periodo, iniziò a scrivere le sue prime opere in francese, tra cui L'Esquisse du jugement universel nel 1773 e il Journal nel 1775.

La vera "conversione" alla letteratura avvenne nel 1775 con la scrittura della tragedia Cleopatra, che segnò l'inizio della sua carriera drammatica. Negli anni successivi, Alfieri si dedicò intensamente alla scrittura di tragedie, affrontando temi di libertà e tirannia.

Nel 1777 scrisse anche il trattato Della tirannide, in cui espresse le sue idee politiche e il suo desiderio di libertà individuale. Nel 1778, dopo aver donato il suo patrimonio alla sorella in cambio di un vitalizio, si trasferì a Firenze, dove strinse una relazione con la contessa d'Albany. Questo legame influenzò profondamente la sua vita e la sua produzione artistica. A Firenze continuò a lavorare alle sue tragedie e nel 1780 iniziò a comporre Agamennone e Oreste, entrambe completate nel 1783.

Nel corso degli anni '80 del Settecento, Alfieri si stabilì in Alsazia e trascorse lunghi periodi a Parigi, dove conobbe e divenne amico di André Chénier. Qui visse momenti di entusiasmo per la Rivoluzione francese, scrivendo un'ode per la presa della Bastiglia. Tuttavia, la delusione per gli sviluppi successivi della rivoluzione lo portò a ritirarsi nuovamente a Firenze nel 1792.

Negli ultimi anni della sua vita, Alfieri si dedicò allo studio del greco e alla stesura di opere minori come Misogallo (parola derivante dal greco e dal latino che significa "colui che odia i francesi"), Elogio di Niccolò Machiavelli (1794) e le sue commedie.


Frasi di Vittorio Alfieri

Abbiamo un totale di 13 frasi.
Ove necessario le abbiamo suddivise in pagine da 50 frasi ciascuna.
Intanto te ne inseriamo una qui come stuzzichino.

Al giovenile bollor tutto par lieve.


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