Biografia di Theodor Adorno
Nazione: Germania
Theodor Ludwig Wiesengrund Adorno nacque a Francoforte sul Meno, Germania, il giorno 11 settembre 1903 e morì a Visp, Svizzera, il 6 agosto 1969. Fu filosofo, musicologo e sociologo.
Fu figlio unico in una famiglia benestante: il padre era commerciante e la madre una cantante lirica. La presenza costante della musica durante la sua crescita lo influenzò a tal punto che iniziò a studiare musica fin da ragazzino associandola agli studi filosofici; durante il periodo nazista decise di assumere per sé il cognome della madre, Maria Calvelli-Adorno della Piana, con il quale è tutt'ora conosciuto.
Nel 1921 si iscrisse all'Università di Francoforte, dove confermò le sue preferenze culturali seguendo i corsi di filosofia, sociologia, psicologia e musica. Negli anni seguenti frequentò gruppi di studio e ricerca conoscendo alcuni tra gli autori e artisti più significativi del periodo quali Ernst Bloch, Bertolt Brecht e Kurt Weill.
Nel 1931 conseguì l'abilitazione all'insegnamento con il saggio Kierkegaard. La costruzione dell'estetico. Con l'ascesa di Hitler al potere, l'Istituto presso il quale insegnava venne chiuso e così smise di insegnare. Nel 1937 sposò Margarete Karplus, trasferendosi l'anno dopo a si trasferì negli anni New York, da dove collaborò con l'Istituto per la ricerca sociale. Nel 1941 raggiunse l'amico del periodo universitario, Max Horkheimer, a Los Angeles, collaborando alla stesura di del volume Dialettica dell'illuminismo. Fra il 1942 e il 1949 scrisse anche Filosofia della musica moderna e Minima moralia, mentre iniziò a collaborare con il Berkeley Project on the Nature and Extent Antisemitism.
Il suo pensiero è difficilmente sintetizzabile, anche se la linea principale era la preoccupazione dell'impatto della produzione industriale che snaturava la creatività: l'uomo, inserito in una società tecnologica, è ridotto a standard collettivi di comportamento, non ha più la capacità di difendersi dalla propaganda esercitata attraverso i mass media e si convince della razionalità del meccanismo che lo opprime. I media concorrono al processo di 'omogeneizzazione dei valori' che portano all'alienazione dell'individuo.
Nel 1949 rientrò a Francoforte dove fu incaricato di tenere la cattedra di sociologia e filosofia; durante gli anni sessanta pubblicò delle monografie filosofiche e musicali e i tre volumi di Note sulla letteratura; nel 1966, rifacendosi a Hegel, uscì la significativa opera Dialettica Negativa. Fu direttore dell'Institut fur Sozialforschung e durante i disordini creati dal movimento di 'rivoluzione sociale' del periodo, dovette fronteggiare occupazioni e disordini del '69, entrando in contrasto con il mondo studentesco, che non riconobbe l'importanza dei suoi insegnamenti; nello stesso anno, durante un viaggio in Svizzera, morì per un attacco cardiaco.
Con Max Horkheimer fu il principale esponente della cosiddetta Scuola di Francoforte, con il quale tenne in comune delle lezioni di sociologia. Ci ha lasciato diversi scritti musicologici a partire dalla Filosifia della musica moderna del 1949, oltre alle molte opere filosofiche di cui si segnala l'ultima Teoria estetica, pubblicata postuma nel 1970.
Fu figlio unico in una famiglia benestante: il padre era commerciante e la madre una cantante lirica. La presenza costante della musica durante la sua crescita lo influenzò a tal punto che iniziò a studiare musica fin da ragazzino associandola agli studi filosofici; durante il periodo nazista decise di assumere per sé il cognome della madre, Maria Calvelli-Adorno della Piana, con il quale è tutt'ora conosciuto.
Nel 1921 si iscrisse all'Università di Francoforte, dove confermò le sue preferenze culturali seguendo i corsi di filosofia, sociologia, psicologia e musica. Negli anni seguenti frequentò gruppi di studio e ricerca conoscendo alcuni tra gli autori e artisti più significativi del periodo quali Ernst Bloch, Bertolt Brecht e Kurt Weill.
Nel 1931 conseguì l'abilitazione all'insegnamento con il saggio Kierkegaard. La costruzione dell'estetico. Con l'ascesa di Hitler al potere, l'Istituto presso il quale insegnava venne chiuso e così smise di insegnare. Nel 1937 sposò Margarete Karplus, trasferendosi l'anno dopo a si trasferì negli anni New York, da dove collaborò con l'Istituto per la ricerca sociale. Nel 1941 raggiunse l'amico del periodo universitario, Max Horkheimer, a Los Angeles, collaborando alla stesura di del volume Dialettica dell'illuminismo. Fra il 1942 e il 1949 scrisse anche Filosofia della musica moderna e Minima moralia, mentre iniziò a collaborare con il Berkeley Project on the Nature and Extent Antisemitism.
Il suo pensiero è difficilmente sintetizzabile, anche se la linea principale era la preoccupazione dell'impatto della produzione industriale che snaturava la creatività: l'uomo, inserito in una società tecnologica, è ridotto a standard collettivi di comportamento, non ha più la capacità di difendersi dalla propaganda esercitata attraverso i mass media e si convince della razionalità del meccanismo che lo opprime. I media concorrono al processo di 'omogeneizzazione dei valori' che portano all'alienazione dell'individuo.
Nel 1949 rientrò a Francoforte dove fu incaricato di tenere la cattedra di sociologia e filosofia; durante gli anni sessanta pubblicò delle monografie filosofiche e musicali e i tre volumi di Note sulla letteratura; nel 1966, rifacendosi a Hegel, uscì la significativa opera Dialettica Negativa. Fu direttore dell'Institut fur Sozialforschung e durante i disordini creati dal movimento di 'rivoluzione sociale' del periodo, dovette fronteggiare occupazioni e disordini del '69, entrando in contrasto con il mondo studentesco, che non riconobbe l'importanza dei suoi insegnamenti; nello stesso anno, durante un viaggio in Svizzera, morì per un attacco cardiaco.
Con Max Horkheimer fu il principale esponente della cosiddetta Scuola di Francoforte, con il quale tenne in comune delle lezioni di sociologia. Ci ha lasciato diversi scritti musicologici a partire dalla Filosifia della musica moderna del 1949, oltre alle molte opere filosofiche di cui si segnala l'ultima Teoria estetica, pubblicata postuma nel 1970.
Frasi di Theodor Adorno
Abbiamo un totale di 7 frasi.
Ove necessario le abbiamo suddivise in pagine da 50 frasi ciascuna.
Intanto te ne inseriamo una qui come stuzzichino.
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La libertà non sta nello scegliere tra bianco e nero,
ma nel sottrarsi a questa scelta prescritta.
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