Biografia di Swami Vivekananda
Nazione: India
Swami Vivekananda, il cui vero nome era Narendranath Dutta, nacque il 12 gennaio 1863 a Calcutta, India e morì il 4 luglio 1902 a Belur Math, India. Fu mistico e filosofo.
Principale discepolo di Ramakrishna, secondo le istruzioni del suo maestro fondò Ramakrishna Mission nel 1897 a Calcutta. La sua tradizione culturale induista non gli impedì di ammirare e conoscere diverse religioni, soprattutto il cristianesimo, nel quale in qualche modo cercò di integrare le teorie della reincarnazione e del karma tipiche dell'oriente.
Scrisse numerosi libri cercando di non limitare il processo di integrazione alla religione, ma ampliandolo anche alla cultura. Fu molto attivo in campo sociale e fu massone, entrando a far parte, nel 1884, della Gran Loggia dell'India.
Viaggiò molto per diffondere la sua disciplina (anche negli Stati Uniti, dove ebbe come seguace J.D. Salinger, che era seguace anche di Paramahansa Yogananda) e ritornò in India solo nel 1901. La sua salute, rovinata forse dagli sforzi dei viaggi, sembrò migliorare, ma lui dichiarò che non avrebbe superato i quarant'anni. Infatti nel luglio del 1902, dopo aver meditato per alcune ore, si chiuse nel suo studio e spirò, apparentemente per emorragia cerebrale. Per quanto possa sembrare quasi una morte a comando, i suoi discepoli dissero che aveva ottenuto il samadhi supremo, cioè la condizione per cui un guru si fonde con il divino universale lasciando volontariamente il proprio corpo attraverso il settimo chakra, chiamato Sahasrara e posto sulla sommità della testa.
Principale discepolo di Ramakrishna, secondo le istruzioni del suo maestro fondò Ramakrishna Mission nel 1897 a Calcutta. La sua tradizione culturale induista non gli impedì di ammirare e conoscere diverse religioni, soprattutto il cristianesimo, nel quale in qualche modo cercò di integrare le teorie della reincarnazione e del karma tipiche dell'oriente.
Scrisse numerosi libri cercando di non limitare il processo di integrazione alla religione, ma ampliandolo anche alla cultura. Fu molto attivo in campo sociale e fu massone, entrando a far parte, nel 1884, della Gran Loggia dell'India.
Viaggiò molto per diffondere la sua disciplina (anche negli Stati Uniti, dove ebbe come seguace J.D. Salinger, che era seguace anche di Paramahansa Yogananda) e ritornò in India solo nel 1901. La sua salute, rovinata forse dagli sforzi dei viaggi, sembrò migliorare, ma lui dichiarò che non avrebbe superato i quarant'anni. Infatti nel luglio del 1902, dopo aver meditato per alcune ore, si chiuse nel suo studio e spirò, apparentemente per emorragia cerebrale. Per quanto possa sembrare quasi una morte a comando, i suoi discepoli dissero che aveva ottenuto il samadhi supremo, cioè la condizione per cui un guru si fonde con il divino universale lasciando volontariamente il proprio corpo attraverso il settimo chakra, chiamato Sahasrara e posto sulla sommità della testa.
Frasi di Swami Vivekananda
Abbiamo un totale di 7 frasi.
Ove necessario le abbiamo suddivise in pagine da 50 frasi ciascuna.
Intanto te ne inseriamo una qui come stuzzichino.
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Tutti i poteri nell'universo sono già nostri.
Siamo noi che ci mettiamo le mani davanti agli occhi e piangiamo per il buio.
Siamo noi che ci mettiamo le mani davanti agli occhi e piangiamo per il buio.
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