151/171
La "civilizzazione" è prospettiva.
152/171
A volte penso e a volte sono.
153/171
Quel che c'è di più profondo nell'uomo è la pelle.
154/171
La vera profondità è la più limpida.
155/171
Bisogna chiamare Scienza soltanto l'insieme delle ricette che riescono sempre. Tutto il resto è letteratura.
156/171
Un sentimento ben circoscritto è un sentimento mutilato.
157/171
La sintassi è una facoltà dell'anima.
158/171
Più uno spirito è pratico, più è astratto.
Il contadino vede i colori soltanto in funzione di segni di maturità o corruzione. La pratica riconosce nelle cose solo proprietà necessarie e sufficienti.
159/171
Uno stato è tanto più forte in quanto può conservare in sé ciò che vive e agisce contro di lui.
160/171
L'ingegno può coesistere con le superstizioni più grossolane.
161/171
Le grandi virtù dei tedeschi hanno creato più mali di quanti vizi abbia mai creato l'ozio.
162/171
L'uomo porta in sé tutto ciò che occorre per umiliarlo; cosa di cui i Padri della Chiesa e i teologi hanno abusato.
163/171
Quel che v'è di meglio nel nuovo è ciò che risponde a un desiderio antico.
164/171
L'Europa diventerà quello che in realtà è, cioè un piccolo promontorio del continente asiatico?
165/171
Quello che è sempre stato creduto da tutti, dovunque, è quasi sicuramente falso.
166/171
Vivere? Lo faranno per noi i domestici.
167/171
Un'idea non può essere fissa. Può essere fisso, ammesso che qualcosa possa esserlo, ciò che non è un'idea. Niente dura nello spirito.
168/171
L'ispirazione è l'ipotesi che riduce l'autore alla funzione di osservatore.
169/171
I libri hanno gli stessi nemici che l'uomo: il fuoco, l'umido, le bestie, il tempo e il loro stesso contenuto.
170/171
I veri artisti sono come degli ubriachi; l'ispirazione è tutto; la lucidità è la sua negazione.
171/171
Preferirei scrivere in tutta coscienza e totale lucidità una cosa debole che produrre in trance e fuor di me stesso un capolavoro fra i più belli.