Frasi di Paul Valéry

151/171

La "civilizzazione" è prospettiva.

152/171

A volte penso e a volte sono.

153/171

Quel che c'è di più profondo nell'uomo è la pelle.

154/171

La vera profondità è la più limpida.

155/171

Bisogna chiamare Scienza soltanto l'insieme delle ricette che riescono sempre. Tutto il resto è letteratura.

156/171

Un sentimento ben circoscritto è un sentimento mutilato.

157/171

La sintassi è una facoltà dell'anima.

158/171

Più uno spirito è pratico, più è astratto.
Il contadino vede i colori soltanto in funzione di segni di maturità o corruzione. La pratica riconosce nelle cose solo proprietà necessarie e sufficienti.

159/171

Uno stato è tanto più forte in quanto può conservare in sé ciò che vive e agisce contro di lui.

160/171

L'ingegno può coesistere con le superstizioni più grossolane.

161/171

Le grandi virtù dei tedeschi hanno creato più mali di quanti vizi abbia mai creato l'ozio.

162/171

L'uomo porta in sé tutto ciò che occorre per umiliarlo; cosa di cui i Padri della Chiesa e i teologi hanno abusato.

163/171

Quel che v'è di meglio nel nuovo è ciò che risponde a un desiderio antico.

164/171

L'Europa diventerà quello che in realtà è, cioè un piccolo promontorio del continente asiatico?

165/171

Quello che è sempre stato creduto da tutti, dovunque, è quasi sicuramente falso.

166/171

Vivere? Lo faranno per noi i domestici.

167/171

Un'idea non può essere fissa. Può essere fisso, ammesso che qualcosa possa esserlo, ciò che non è un'idea. Niente dura nello spirito.

168/171

L'ispirazione è l'ipotesi che riduce l'autore alla funzione di osservatore.

169/171

I libri hanno gli stessi nemici che l'uomo: il fuoco, l'umido, le bestie, il tempo e il loro stesso contenuto.

170/171

I veri artisti sono come degli ubriachi; l'ispirazione è tutto; la lucidità è la sua negazione.

171/171

Preferirei scrivere in tutta coscienza e totale lucidità una cosa debole che produrre in trance e fuor di me stesso un capolavoro fra i più belli.


Biografia di Paul Valéry