151/168
La "civilizzazione" è prospettiva.
152/168
A volte penso e a volte sono.
153/168
Quel che c'è di più profondo nell'uomo è la pelle.
154/168
La vera profondità è la più limpida.
155/168
Bisogna chiamare Scienza soltanto l'insieme delle ricette che riescono sempre. Tutto il resto è letteratura.
156/168
Un sentimento ben circoscritto è un sentimento mutilato.
157/168
La sintassi è una facoltà dell'anima.
158/168
Più uno spirito è pratico, più è astratto.
Il contadino vede i colori soltanto in funzione di segni di maturità o corruzione. La pratica riconosce nelle cose solo proprietà necessarie e sufficienti.
159/168
Uno stato è tanto più forte in quanto può conservare in sé ciò che vive e agisce contro di lui.
160/168
L'ingegno può coesistere con le superstizioni più grossolane.
161/168
Le grandi virtù dei tedeschi hanno creato più mali di quanti vizi abbia mai creato l'ozio.
162/168
L'uomo porta in sé tutto ciò che occorre per umiliarlo; cosa di cui i Padri della Chiesa e i teologi hanno abusato.
163/168
Quel che v'è di meglio nel nuovo è ciò che risponde a un desiderio antico.
164/168
L'Europa diventerà quello che in realtà è, cioè un piccolo promontorio del continente asiatico?
165/168
Quello che è sempre stato creduto da tutti, dovunque, è quasi sicuramente falso.
166/168
Vivere? Lo faranno per noi i domestici.
167/168
Un'idea non può essere fissa. Può essere fisso, ammesso che qualcosa possa esserlo, ciò che non è un'idea. Niente dura nello spirito.
168/168
L'ispirazione è l'ipotesi che riduce l'autore alla funzione di osservatore.