Biografia di Percy Bysshe Shelley

Percy Bysshe Shelley
Nazione: Regno Unito    
Percy Bysshe Shelley nacque a Horsham, Inghilterra il 4 agosto 1792 e morì a Viareggio (LU) il giorno 8 luglio 1822. Fu un poeta.

Nel 1804 venne ammesso all'Eton College mentre nel 1810 andò all'Università di Oxford. Poco affine ai precetti educativi 'standard', preferiva studi su elettricità, chimica e magnetismo. Scrisse un romanzo gotico intitolato Zastrozzi, in cui venivano fusi romanticismo e horror, ma contemporaneamente, insieme all'amico Thomas Jefferson Hogg, pubblicò un opuscolo intitolato La necessità dell'ateismo che gli provocò l'espulsione da Oxford.

Qualche mese dopo fuggì in Scozia per sposarsi con Harriet Westbrook. Invitò in casa sua anche l'amico Hogg, e secondo i suoi ideali di amore libero, Hogg avrebbe potuto condividere anche la moglie, ma questa non era d'accordo. Si spostò quindi in Irlanda e divenne propagandista politico, attirandosi le ire del governo inglese.

Quando il matrimonio con Harriet cominciò a deteriorarsi a causa delle continue assenze di Shelley per frequentare il filosofo inglese William Godwin, Shelley si innamorò della figlia di quest'ultimo, Mary. Percy e Mary, insieme alla sorella minore di lei, fuggirono in Francia e si stabilirono poi in Svizzera. A corto di soldi, furono costretti a rientrare in Inghilterra, ma il viaggio diede loro la possibilità di trasformare il loro diario in u'oper di narrativa intitolata Storia di un viaggio di sei settimane.

In patria, il padre di lei non rivolgeva loro più la parola e i tre si stabilirono a Londra. Ogni tanto Shelley doveva sparire per evitare i creditori. Ad un certo punto nacque il figlio di Shelley con la moglie Harriet, ma anche Mary era incinta. Inoltre Shelley spinse perchè diventasse amante di Hogg, anche se non si sa per certo se la cosa avvenne per davvero. Quel che si sa è che Mary partorì ma la bambina morì qualche settimana dopo, facendo sprofondare Mary in una pericolosa depressione, dalla però fortunatamente si riprese.
Quando Shelley ereditò dei soldi per la morte del nonno, le cose cominciarono ad andare meglio. Lui e Mary ebbero un altro figlio, William.

Nel 1816 si verificò quella che lo storico John D. Post ha battezzato "l'ultima grande crisi di sopravvivenza nel mondo occidentale": una grossissima anomalia atmosferica provocò un clima così malsano che nevicava abbondantemente in luglio e la gente in Europa moriva di fame per i raccolti andati completamente perduti. Negli Stati Uniti orientali, la temperatura ad agosto era di 5 gradi. (Solo in epoche recenti si è potuto stabilire che la reponsabilità andava attribuita alla spaventosa eruzione del vulcano Tambora in Indonesia, che riversò nell'atmosfera talmente tante polveri da oscurare il cielo in mezzo mondo e far nevicare rosso in Italia per un anno di fila, e che si verificò in concomitanza con un periodo di minimo nell'attività solare, ndr). Percy e Mary fecero un altro viaggio in Svizzera e la sorella di lei, che nel frattempo aveva avuto una storia con Byron, ne approfittò per organizzare una visita insieme a lui. Vissero in due case adiacenti sul lago di Ginevra e il periodo trascorso insieme fece sì che le poesie di Byron influenzassero quelle di Shelley e viceversa. Nelle lunghe giornate piovose che caratterizzarono quell'estate, seduti davanti al camino, leggevano spesso storie di fantasmi e Byron propose di scriverne di nuove. Fu così che Mary cominciò a scrivere il suo Frankenstein. Sua sorella, Claire, si scoprì incinta di Byron.

Nel giro di poco tempo avvennero due episodi funesti. Prima si suicidò una sorella di Mary, e poco dopo anche Harriet. Shelley cercò di ottenere in affidamento i figli avuti con lei, e per facilitare il procedimento si sposò anche con Mary, ma venne ritenuto moralmente inadatto. A quel punto la famiglia partì per l'Italia, dove soggiornò a Venezia, in Toscana e Roma e a Napoli. Morirono due dei loro figli, una di dissenteria a Venezia e l'altro di malaria a Roma. Mary cadde in depressione, ma nel frattempo partorì un'altra volta e si riprese.
Felici del soggiorno in Italia, furono molto prolifici nella scrittura. A Napoli, Mary scrisse L'ultimo uomo, un romanzo di carattere apocalittico, e Percy la maggior parte dei suoi poemi. Successivamente, migrati in Toscana, Mary rimase incinta un'altra volta. Sopraggiunta la notizia che la figlia di sua sorella era morta, ebbe un aborto spontaneo e se non fosse stato per l'intervento di Shelley, che la immerse in una vasca di acqua ghiacciata per fermare l'emorragia, sarebbe morta.

Nel 1822, con una imbarcazione progettata appositamente, Percy e altri due salparono per raggiungere Livorno. Un mese dopo, salparono di nuovo per tornare a a Lerici, ma non arrivarono mai a destinazione. Circa dieci giorni dopo i tre corpi furono rinvenuti sulla costa di Viareggio.
Il corpo di Shelley fu provvisoriamente sepolto nella sabbia e, qualche settimana dopo, cremato con un rogo sul posto, cosparso di olii profumati procurati da Byron su richiesta di Mary. Poichè per qualche motivo il cuore non bruciava, venne estratto dalle fiamme e consegnato alla moglie che lo conservò fino alla morte, per poi essere sepolto nel cimitero di Bornemouth dove riposavano anche i suoceri.
Le ceneri di Shelley, invece furono sepolte nel "cimitero degli inglesi", a Roma, non lontano dalla tomba di Keats.


Frasi di Percy Bysshe Shelley

Abbiamo un totale di 7 frasi.
Le abbiamo suddivise in pagine da 50 frasi ciascuna.
Intanto te ne inseriamo una qui come stuzzichino.

L'anima incontra l'anima sulle labbra degli amanti.


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