Frasi di Marchese de Sade



1/38

La via più breve tra due cuori è il pene.

2/38

Se si ama il proprio dolore, esso diviene voluttà.

3/38

Per l'uomo non c'è altro inferno che la stupidità o la malvagità dei suoi simili.

4/38

Unico risultato dei costumi e dell'educazione è ciò che si chiama un'abitudine.

5/38

L'egoismo è la prima legge della natura.

6/38

Bisogna rendere gli altri felici tanto quanto noi si desidera esserlo.

7/38

Quando il più forte vuole opprimere il più debole lo convince che Dio santifica le sue catene, ed il debole, abbrutito, gli crede.

8/38

No, non c'è nessun Dio, la natura basta a se stessa; non ha alcun bisogno di un autore.

9/38

Nessuna azione, per quanto singolare possiate supporla, è veramente criminale; e nessuna può realmente chiamarsi virtuosa. Tutto è in rapporto ai nostri costumi e all'ambiente in cui abitiamo.

10/38

Un uomo, per essere veramente felice in questo mondo, non solo deve darsi a tutti i vizi ma mai permettersi alcuna virtù, e non solo è necessario fare sempre il male, ma anche non fare mai il bene.

11/38

Perché ti lamenti del tuo destino quando puoi cambiarlo così facilmente?

12/38

La benevolenza è più un vizio dell'orgoglio che una vera virtù dell'anima.

13/38

Il tumulto e l'andirivieni quotidiano rendono Napoli una città popolata e piena di vita come Parigi.

14/38

Sì, sono un libertino, lo riconosco: ho concepito tutto ciò che si può concepire in questo ambito, ma non ho certamente fatto tutto ciò che ho concepito e non lo farò certamente mai. Sono un libertino, ma non sono un criminale né un assassino.

15/38

Anche l'uomo deforme trova specchi che lo rendono bello.

16/38

Obbediente alla volontà di un prete, cioè di un furfante coperto di menzogne e di crimini, questo gran Dio, creatore di tutto ciò che vediamo, si abbasserà fino a scendere ogni mattina, dieci o dodici milioni di volte, in un pezzo di pane che, digerito dai fedeli, si trasformerà ben presto, in fondo alle viscere, nei più vili escrementi.

17/38

Dunque la distruzione è una delle leggi della natura come la creazione.

18/38

Possedere in esclusiva una donna è tanto ingiusto quanto possedere degli schiavi.

19/38

Bisogna chiavarla, fratello, e chiavarla bene; non vedo altro mezzo per convertirla.

20/38

Non s'immagina neppure quanto colui che ha stabilito che l'assassinio è un crimine abbia limitato ogni sua voluttà; si è privato di cento piaceri, uno più delizioso dell'altro, osando adottare l'odiosa chimera di un pregiudizio.

21/38

Anche se il servizio fosse stato reso da eguale a eguale, mai l'orgoglio di un'anima nobile si abbasserebbe sino a provare riconoscenza; non è forse umiliato chi riceve? E l'umiliazione che prova non compensa sufficientemente il benefattore che solo per questo si trova posto al di sopra dell'altro? Non è un godimento l'innalzarsi sopra il proprio simile? Che altro è dovuto, a chi presto servigio? Se la pietà, che umilia chi ne è affetto, si trasforma in un fardello, con quale diritto si vieta a chi lo porta di sbarazzarsene? Perché devo accettare di sentirmi umiliato ogni volta che incontro lo sguardo di chi mi ha reso un favore? L'ingratitudine non è un vizio, è anzi la virtù delle anime fiere. La generosità è invece la virtù delle anime deboli; mi si renda servigio finché si vuole se ci si prova piacere, ma non si pretenda niente da me.

22/38

Per il povero la virtù è una necessità.

23/38

Ma le leggi, buone per la società, sono deleterie per l'individuo che ne fa parte.

24/38

Il più forte trova sempre giustissimo ciò che il più debole trova ingiusto, cambiando l'uno e l'altro di posto, ambedue cambiano parimenti modo di pensare.

25/38

Non è il mio modo di pensare che ha fatto la mia rovina, ma il modo di pensare degli altri.

26/38

L'universo è una causa, non un effetto.

27/38

Tutti i principi morali universali sono oziose fantasie.

28/38

Le passioni dell'uomo sono soltanto i mezzi di cui la natura si serve per conseguire i suoi scopi.

29/38

Più difetti un uomo ha, più vecchio e meno amabile è, tanto più risonante sarà il suo successo.

30/38

La virtù non conduce ad altro che all'inazione più stupida e più monotona, il vizio a tutto ciò che l'uomo può sperare di più delizioso sulla terra.

31/38

Vi era di realmente giusto soltanto quel che faceva piacere e di ingiusto quel che dava dolore.

32/38

Una bella ragazza deve pensare soltanto a far l'amore, mai a far dei figli.

33/38

Non ammettiamo mai, come causa di qualcosa che non comprendiamo, qualcosa che comprendiamo ancor meno.

34/38

La tolleranza è la virtù del debole.

35/38

Tutti gli uomini sono pazzi, e chi non vuole vedere dei pazzi deve restare in camera sua e rompere lo specchio.

36/38

C'è una somma di malvagità uguale alla somma di bontà, il continuo equilibrio del mondo richiede che ci siano tante persone buone quante cattive.

37/38

L'insurrezione deve essere lo stato permanente di una repubblica.

38/38

Mi dico: esiste un Dio, una mano ha creato ciò che vedo, ma per il male; soltanto nel male si compiace; il male è la sua essenza; tutto ciò che ci fa commettere è necessario ai suoi disegni. Il male è necessario all'organizzazione viziosa di questo triste universo. La virtù essendo in contrasto con il sistema del mondo, tutti coloro che l'avranno ammessa possono essere sicuri di dover sopportare tremendi supplizi, per la pena che costerà loro rientrare nel seno del male, autore e rigeneratore di tutto ciò che vediamo.




Biografia di Marchese de Sade