Biografia di Louis Antoine de Saint-Just

Louis Antoine Léon de Saint-Just nacque a Decize, Francia il 25 agosto 1767 e morì a Parigi il 28 luglio 1794. Fu politico, rivoluzionario, giornalista e avvocato.

Dopo la morte del padre nel 1777, fu mandato a studiare presso il Collegio di Saint-Nicolas a Soissons, diretto dai padri oratoriani, dove iniziò a maturare le prime idee rivoluzionarie.

Esordì nella vita pubblica durante la Rivoluzione francese, venendo eletto deputato per il dipartimento dell'Aisne nel 1792, diventando il più giovane dei 749 membri della Convenzione nazionale. Ben presto si distinse per la sua eloquenza e intransigenza politica, guadagnandosi il soprannome di "Arcangelo del Terrore". Strettissimo amico e braccio destro di Robespierre, divenne figura centrale del movimento giacobino.

Il suo momento di massima visibilità politica arrivò quando, nel novembre 1792, pronunciò un durissimo discorso contro il re Luigi XVI, sostenendo la necessità della sua condanna a morte con la celebre frase "Nessuno può regnare innocentemente". Successivamente, entrò a far parte del Comitato di Salute Pubblica il 29 maggio 1793, diventando uno dei principali artefici del Periodo del Terrore.

Come commissario militare, fu inviato nell'esercito del Reno per riorganizzare le truppe, imponendo una disciplina severissima e procedendo alla destituzione e persino all'esecuzione di ufficiali ritenuti inadeguati. Nel febbraio 1794 fu eletto presidente della Convenzione nazionale e propose i controversi decreti di Ventôse, che prevedevano la confisca dei beni degli aristocratici per distribuirli ai sans-culottes.

La sua parabola politica si concluse drammaticamente: dopo essere stato fedele alleato di Robespierre, cadde con lui durante la reazione termidoriana. Arrestato e processato, fu ghigliottinato a Parigi il 28 luglio 1794, all'età di appena 26 anni, lasciando un'eredità di rigore rivoluzionario e di pensiero politico radicale.