Frasi di Jean-Paul Sartre



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Ogni parola ha delle conseguenze.
Ogni silenzio anche.

2/42

L'inferno sono gli altri.

3/42

L'enfer, c'est les autres.

4/42

Non facciamo quello che vogliamo e tuttavia siamo responsabili di quel che siamo.

5/42

L'uomo è condannato ad essere libero.

6/42

Ciò che non è assolutamente possibile è non scegliere.

7/42

La separazione tra teoria e pratica ebbe come risultato di trasformare questa in un empirismo senza principi e quella in un sapere puro e cristallizato.

8/42

La mia testa è un sabba e tu ne sei tutte le streghe.

9/42

Mediante la rivelazione del mio essere-come-oggetto per l'Altro comprendo il suo essere-come-soggetto.

10/42

Ogni esistente nasce senza ragione, si protrae per debolezza e muore per combinazione.

11/42

Come tutti i sognatori, ho confuso il disincanto con la verità.

12/42

Non voglio essere letto perché Nobel, ma solo se il mio lavoro lo merita.

13/42

Il mondo è iniquità; se lo accetti sei complice, se lo cambi sei carnefice.

14/42

Le monde est iniquité; si tu l'acceptes tu es complice, si tu le changes, tu es bourreau.

15/42

Non ci sono bambini "innocenti".

16/42

All'inizio, l'uomo esiste, si alza e compare sulla scena, solo in seguito definisce se stesso.

17/42

Qualche ora o qualche anno di attesa della morte è lo stesso, quando si è perduta l'illusione di essere eterno.

18/42

Gli uomini, bisogna vederli dall'alto.

19/42

Per ottenere una verità qualunque sul mio conto, bisogna che la ricavi tramite l'altro. L'altro è indispensabile alla mia esistenza, così come alla conoscenza che io ho di me.

20/42

Alle tre del pomeriggio è sempre troppo presto o troppo tardi per qualsiasi cosa tu voglia fare.

21/42

Passando di fallimento in fallimento, si raggiunge il progresso.

22/42

A che serve arrotare un coltello tutti i giorni se non lo si usa mai per tagliare?

23/42

Non credo che la felicità esista; credo che esista soltanto la gioia.

24/42

L'uomo è una passione inutile.

25/42

Io vedo l'avvenire. È là, posato sulla strada, appena un po' più pallido del presente.

26/42

Il lavoro migliore non è quello che ti costerà di più, ma quello che ti riuscirà meglio.

27/42

Quando i ricchi si fanno la guerra, sono i poveri a morire.

28/42

Per quanto riguarda gli uomini, non sono interessato a ciò che essi sono, ma a quel che possono diventare.

29/42

Quando Dio tace, gli si può far dire quello che si vuole.

30/42

Il mio peccato originale è l'esistenza dell'altro.

31/42

Siamo importanti solo nelle nostre decisioni.

32/42

L'esistenza precede l'essenza.

33/42

L'eleganza è quella qualità del comportamento che trasforma la massima qualità dell'essere in apparire.

34/42

Io non so approfittare dell'occasione: vado a caso, vuoto e calmo, sotto un cielo inutilizzato.

35/42

La società rispettabile credeva in Dio per evitare di doverne parlare.

36/42

Ci sono due specie di poveri, quelli che sono poveri insieme e quelli che son poveri da soli. I primi sono veri, gli altri sono soltanto dei ricchi che non hanno avuto fortuna.

37/42

Il più vile degli assassini è quello che ha dei rimorsi.

38/42

La pace non è né democratica né nazista: è la pace.

39/42

Quanto più assurda è la vita, tanto più insopportabile la morte.

40/42

Una vittoria descritta nei particolari, non si sa più che cosa la distingue da una sconfitta.

41/42

Non si fa quello che si vuole e tuttavia si è responsabili di quello che si è.

42/42

Si è sempre responsabili di quello che non si è saputo evitare.




Biografia di Jean-Paul Sartre