Biografia di Gaetano Salvemini

Nazione: Italia
Gaetano Salvemini nacque a Molfetta (BA) il giorno 8 settembre 1873 e morì a Sorrento (NA) il 6 settembre 1957. Fu storico e politico.
Si laureò in Lettere all'Università di Firenze nel 1896, dove si formò sotto l'influenza di importanti storici come Pasquale Villari. Inizialmente dedicato a ricerche sul Medioevo, Salvemini si distinse ben presto per il suo impegno politico e sociale, diventando un esponente di spicco del socialismo italiano e un critico del sistema giolittiano. La sua opera più nota in questo periodo è il pamphlet Il ministro della malavita (1910), in cui denunciava la corruzione e le ingiustizie del governo.
Durante la Prima Guerra Mondiale, si schierò a favore dell'interventismo, sostenendo la necessità di combattere contro le potenze centrali. Dopo la guerra, nel 1919, fu eletto deputato e continuò la sua attività politica, ma le sue posizioni lo portarono a scontrarsi con il regime fascista di Mussolini.
Nel 1925, dopo aver fondato il giornale clandestino antifascista Non mollare!, fu arrestato e costretto all'esilio. Si rifugiò prima in Francia e poi negli Stati Uniti, dove divenne una figura di riferimento per i rifugiati politici italiani e un attivo critico del fascismo.
Negli Stati Uniti, insegnò storia ad Harvard e pubblicò diverse opere significative, tra cui The fascist dictatorship in Italy (1928) e Under the axe of Fascism (1936). Le sue scritture influenzarono le politiche americane durante e dopo la Seconda Guerra Mondiale, contribuendo a formare una comprensione critica del fascismo e della situazione italiana.
Dopo la fine della guerra, nel 1949 tornò definitivamente in Italia e riprese l'insegnamento all'Università di Firenze. Continuò a combattere per una visione laica della democrazia, opponendosi sia al comunismo che alla Democrazia Cristiana. Fu un fervente sostenitore della scuola pubblica e criticò le riforme che considerava reazionarie.
Morì a Sorrento, due giorni prima del suo ottantaquattresimo compleanno. La sua eredità vive attraverso il suo impegno per la democrazia e i diritti civili. Nel corso della sua vita, ha ricevuto numerosi riconoscimenti postumi per il suo contributo alla storia e alla cultura italiana.
Si laureò in Lettere all'Università di Firenze nel 1896, dove si formò sotto l'influenza di importanti storici come Pasquale Villari. Inizialmente dedicato a ricerche sul Medioevo, Salvemini si distinse ben presto per il suo impegno politico e sociale, diventando un esponente di spicco del socialismo italiano e un critico del sistema giolittiano. La sua opera più nota in questo periodo è il pamphlet Il ministro della malavita (1910), in cui denunciava la corruzione e le ingiustizie del governo.
Durante la Prima Guerra Mondiale, si schierò a favore dell'interventismo, sostenendo la necessità di combattere contro le potenze centrali. Dopo la guerra, nel 1919, fu eletto deputato e continuò la sua attività politica, ma le sue posizioni lo portarono a scontrarsi con il regime fascista di Mussolini.
Nel 1925, dopo aver fondato il giornale clandestino antifascista Non mollare!, fu arrestato e costretto all'esilio. Si rifugiò prima in Francia e poi negli Stati Uniti, dove divenne una figura di riferimento per i rifugiati politici italiani e un attivo critico del fascismo.
Negli Stati Uniti, insegnò storia ad Harvard e pubblicò diverse opere significative, tra cui The fascist dictatorship in Italy (1928) e Under the axe of Fascism (1936). Le sue scritture influenzarono le politiche americane durante e dopo la Seconda Guerra Mondiale, contribuendo a formare una comprensione critica del fascismo e della situazione italiana.
Dopo la fine della guerra, nel 1949 tornò definitivamente in Italia e riprese l'insegnamento all'Università di Firenze. Continuò a combattere per una visione laica della democrazia, opponendosi sia al comunismo che alla Democrazia Cristiana. Fu un fervente sostenitore della scuola pubblica e criticò le riforme che considerava reazionarie.
Morì a Sorrento, due giorni prima del suo ottantaquattresimo compleanno. La sua eredità vive attraverso il suo impegno per la democrazia e i diritti civili. Nel corso della sua vita, ha ricevuto numerosi riconoscimenti postumi per il suo contributo alla storia e alla cultura italiana.
Frasi di Gaetano Salvemini
Abbiamo un totale di 2 frasi.
Ove necessario le abbiamo suddivise in pagine da 50 frasi ciascuna.
Intanto te ne inseriamo una qui come stuzzichino.
Leggi le frasi di Gaetano Salvemini
Ove necessario le abbiamo suddivise in pagine da 50 frasi ciascuna.
Intanto te ne inseriamo una qui come stuzzichino.
Colpire uniti, quando è il caso; marciar divisi sempre, ad ogni costo.
Leggi le frasi di Gaetano Salvemini