Biografia di Salvator Rosa

Salvator Rosa
Nazione: Italia    
Salvator Rosa nacque a Napoli il 22 luglio 1615 e morì a Roma il 15 marzo 1673. Fu pittore, incisore e poeta.

Nacque in una famiglia con radici artistiche; suo padre, Vito Antonio De Rosa, era architetto, mentre la madre, Giulia Greco, proveniva da una famiglia di pittori. Dopo la morte del padre nel 1621, Rosa fu affidato al nonno materno e iniziò a studiare arte presso lo zio Paolo Greco. Successivamente, si formò con artisti come Aniello Falcone e Jusepe de Ribera, specializzandosi in battaglie, paesaggi e scene di genere.

Nel 1638, Rosa si trasferì a Roma, dove divenne protetto del cardinale Francesco Maria Brancaccio. Qui realizzò opere significative come L'incredulità di Tommaso. La sua esperienza romana segnò un cambiamento stilistico verso una visione più classica, influenzata da maestri come Claude Lorrain e Nicolas Poussin.
Tuttavia, la sua avversione per il barocco di Gian Lorenzo Bernini e la sua critica all'establishment culturale lo portarono a trasferirsi a Firenze nel 1640.

Oltre alla pittura, Rosa si dedicò anche alla scrittura e al teatro. Di questo periodo sono infatti le Satire, scritte in terzine, che affrontano questioni sociali e culturali del suo tempo, esprimendo un forte senso di critica verso i poeti distaccati dalla realtà quotidiana. Questo impegno letterario riflette il suo spirito ribelle e la sua volontà di sfidare le convenzioni artistiche del periodo.
Sempre a Firenze incontrò Lucrezia, poetessa, che rimase al suo fianco per tutta la vita.

Nel 1650 ritornò a Roma, senza più accettare alcuna affiliazione a qualsiasi corte: rifiutò inviti da parte del re di Francia e dell'imperatore d'Austria e si dedicò a dipingere battaglie e paesaggi, all'epoca molto richiesti, per sbarcare il lunario. Nella gestione dei quadri senza mercato, cioè non dipinti su commissione, fu aiutato da un banchiere, Carlo de Rossi, che divenne suo mecenate.

Alla sua morte, Rosa venne sepolto nella basilica di Santa Maria degli Angeli e dei Martiri, in un sepolcro costruito dal figlio Augusto. Secondo una leggenda, mai confermata, i suoi resti sarebbero stati trafugati e trasportati a Sant'Agnello, vicino a Sorrento, in una villa liberty situata in una via secondaria.


Frasi di Salvator Rosa

Abbiamo un totale di 7 frasi.
Ove necessario le abbiamo suddivise in pagine da 50 frasi ciascuna.
Intanto te ne inseriamo una qui come stuzzichino.

Quel che aborriscon vivo, aman dipinto.


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